I cambiamenti climatici in atto hanno spaccato l'Italia in due: dalla metà della scorsa settimana e fino a questa notte, tra il 24 e il 25 luglio 2023, un intenso maltempo ha interessato e sta ancora interessando il Nord del Paese. A cominciare dal Nord Est, infatti, grandine distruttiva e venti forti hanno colpito in successione anche Lombardia ed Emilia Romagna, comportando ingenti danni a colture in pieno campo e in serra, a frutteti e vigneti.

 

Nel mentre al Sud le alte temperature stanno mettendo in forse i raccolti di ortaggi e frutta, specie in Puglia e Sicilia, dove cocomeri, ortaggi e uva da vino vengono letteralmente ustionati dai raggi solari. Un quadro devastante perché le precipitazioni violente continuano sul Nord, mentre la morsa di aria africana non lascia scampo alle regioni del Sud.

 

Pesantissima la conta dei danni al Nord, a causa anche della caduta di chicchi di grandine oversize: grandi come palle da tennis e sospinti da forte vento laterale come proiettili, così da bersagliare le colture colpendo di taglio. L'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, già il 21 luglio scorso e con i fenomeni ancora in atto, ha annunciato che l'ente territoriale lombardo "si sta già attivando dopo i violenti eventi metereologici che hanno interessato diverse zone della regione, causando danni a coltivazioni e strutture". 


"Nelle prossime ore - ha affermato l'assessore - inizierà da parte delle strutture periferiche regionali la ricognizione dei danni, che ci porterà poi a chiedere al Governo lo stato di calamità e la deroga al Decreto Legislativo 102, per essere vicini alle aziende agricole che hanno visto raccolti devastati in un periodo cruciale dell'attività nei campi". Un annuncio - quello della richiesta di deroga al divieto di indennizzare i danni a colture assicurabili con il Fondo di Solidarietà, che dà la misura dell'evento, visto che tale domanda di provvedimento straordinario proviene proprio da una delle regioni con elevato sviluppo delle assicurazioni incentivate.

 

Maltempo: campo distrutto e macerie

Maltempo: campo distrutto e macerie

(Fonte: Cia Romagna)

Nord Est tra grandine e tempeste di vento

Nelle regioni del Nord Est si sono abbattute in un solo giorno ben 24 tempeste di vento che hanno abbattuto boschi, scoperchiato edifici, stalle e malghe e danneggiato le coltivazioni. È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti su dati European Severe Weather Database del 18 luglio scorso in riferimento all'allerta gialla per il maltempo in Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

 

Una tromba d'aria - sottolinea la Coldiretti - si è abbattuta nei boschi del Cadore abbattendo centinaia di alberi come era avvenuto per la tempesta Vaia e ci vorranno 30-40 anni per ricreare il bosco mentre la grandine ha devastato prati e pascoli. Ma cadute di alberi a causa del vento si registrano anche in val di Fassa e in alta val di Fiemme in Trentino ed anche in Friuli Venezia Giulia. Molte aziende agricole sono rimaste senza corrente elettrica a causa della caduta degli alberi sulle linee.

 

Nelle regioni del Nord Est si sono abbattute in un solo giorno ben 52 violente grandinate con vere e proprie palle di ghiaccio che hanno provocato danni incalcolabili nelle campagne dove sono state colpite le produzioni di grano, ortaggi, frutta e vigneti ma anche serre e strutture agricole. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti su dati European Severe Weather Database del 19 luglio scorso in riferimento agli effetti dei violenti ed improvvisi temporali in Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

 

"La grandine e le tempeste di vento - sottolinea la Coldiretti - sono gli eventi climatici avversi più temuti dall'agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provocano alle coltivazioni in campo". Solo la grandine lo scorso anno ha inflitto danni per la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende assicurate, secondo l'Asnacodi.

 

"Un evento climatico avverso che - precisa la Coldiretti - si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis". Coldiretti stima che nel 2023 i danni a colture - visto quanto accaduto fino ad ora - sono destinati a superare i 6 miliardi dello scorso anno.

 

Per il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini "i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio". "Un obiettivo che - continua Prandini - richiede un impegno delle istituzioni per accompagnare innovazione dall'agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no Ogm".

 

Albero secolare sradicato a Truccazzano

Albero secolare sradicato a Truccazzano (Mi)

(Fonte: Coldiretti Milano Lodi Monza Brianza)

Lombardia, i danni da Milano alla Brianza

In Lombardia, dove la Giunta regionale chiederà la deroga al divieto di indennizzare i danni a colture con il Fondo di Solidarietà, la situazione è veramente pesante. Piogge ancora in corso, raccolti devastati, tetti scoperchiati e piante sradicate per effetto delle trombe d'aria e delle violente grandinate che si sono abbattute sul milanese sin dal 21 luglio scorso: è questo l'esito del primo monitoraggio dei danni del maltempo effettuato dai tecnici della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza sul territorio.

 

Nell'area metropolitana - precisa la Coldiretti interprovinciale - i chicchi di ghiaccio uniti a vortici di forte vento hanno colpito un'ampia fascia di comuni tra la periferia Est del capoluogo lombardo e i confini con la bassa bergamasca. Completamente distrutte le coltivazioni in campo, dal mais pronto per essere raccolto alla soia. Secondo le prime stime le tempeste di ghiaccio hanno flagellato centinaia di ettari oltre a scoperchiare i tetti delle cascine, delle stalle e dei capannoni. Il tutto senza contare altri ingenti danni segnalati dalla provincia di Mantova, dove in una fase successiva si sono spostati gli stessi fenomeni.

 

"La grandine - conferma Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza - ha investito un'intera fascia di comuni tritando ogni cosa, tetti delle cascine e dei capannoni compresi. In altre occasioni se la tempesta si portava via il foraggio potevi rivolgerti al vicino che non era stato coinvolto, ma stavolta a vari livelli sono stati più o meno coinvolti tutti. Con le amministrazioni locali e le istituzioni come Coldiretti stiamo valutando la richiesta urgente di calamità naturale per far fronte ai danni ingenti subiti".

 

maltempo-girasoli-distrutti-a-truccazzano-fonte-coldiretti-milano-lodi-monza-brianza-20230722.jpg

Girasoli distrutti a Truccazzano (Mi)

(Fonte: Coldiretti Milano Lodi Monza Brianza)


Emilia Romagna, il bolognese duramente colpito

Sono centinaia gli ettari colpiti dal violento fenomeno atmosferico del 22 luglio tra Zola Predosa, Baricella, Galliera e San Pietro in Casale, in provincia di Bologna. La prima ricognizione dei tecnici di Confagricoltura restituisce un quadro desolante: sono state compromesse da vento e grandine le coltivazioni di mais e soia, mentre la poca frutta che si era salvata dai temporali delle scorse settimane è andata persa. Inoltre, si registrano danni anche agli impianti: dai frutteti alle serre.

 

"Quanto accaduto ieri pomeriggio è soltanto l'ultimo drammatico evento di un'annata davvero complicata per la nostra agricoltura - commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna -. Il fenomeno atmosferico caratterizzato dai forti venti a raffica discendente si è palesato ancora una volta in maniera devastante colpendo terreni e strutture. Inutile dire che le nostre aziende sono allo stremo delle forze e che la loro fiducia sta incominciando a vacillare".

 

Garagnani inoltre sottolinea la necessità di "rivalutare totalmente la strategia da adottare per arginare gli effetti del cambiamento climatico, considerando che dovremmo abituarci sempre di più a questi scenari".

 

Grandinata nel bolognese

Grandinata nel bolognese

(Fonte: Confagricoltura Bologna)

 

Puglia, il sole scotta la frutta

Il caldo torrido sta "bruciando" la frutta e la verdura nei campi con ustioni che provocano perdite del raccolto che in alcune aziende arrivano al 90%, dai peperoni ai meloni, dalle angurie all'uva, dai pomodori alle melanzane. È l'allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia, per l'ondata di afa che investe le campagne e le stalle, con gli agricoltori che cercano di correre ai ripari ombreggiando i prodotti, anche attraverso erba e foglie come barriere naturali.

 

Giovanni Melcarne, presidente del Consorzio di Tutela dell'Olio Dop Otranto, dal Salento segnala anche danni alle olive: cotte dalle temperature troppo elevate.

 

"Le scottature da caldo danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile - continua la Coldiretti Puglia - si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di giungere a maturazione, per cercare di salvare almeno parte della produzione. Ma il caldo torrido ostacola pure le operazioni agronomiche e di raccolta che devono essere sospese nelle ore più bollenti per tutelare la salute dei lavoratori mentre diventa impossibile lavorare nelle serre".

 

Il caldo africano di questi giorni taglia anche le produzioni di uova, latte e miele, Le api stremate dal caldo hanno smesso di volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline. Con il termometro sopra i 40 gradi ci sono forti ripercussioni con la produzione di latte scesa di oltre il 15%, mentre nelle stalle sono in funzione a pieno ritmo ventilatori e doccette refrigeranti per salvare le vacche che a causa dell'afa mangiano poco, bevono molto fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 di periodi normali e producono di meno.

 

"Con le elevate temperature - precisa la Coldiretti Puglia - in pericolo ci sono anche le colture nelle campagne dove gli agricoltori sono costretti a ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare i raccolti in sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi all'avena, dal grano al pomodoro, poiché con le temperature superiori ai 35 gradi anche le piante sono a rischio colpi di calore e stress idrico che compromettono la crescita della frutta sugli alberi, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali".

 

angurie-scottate-dal-sole-in-puglia-20230724-fonte-coldiretti-puglia.jpg

Angurie scottate dal sole

(Fonte: Coldiretti Puglia)

 

Sicilia, bruciata quasi mezza vendemmia

Ingenti i danni alle vigne in provincia di Trapani e Palermo provocati dal massiccio attacco di peronospora prima e poi dal caldo torrido di questo mese di luglio. Già in fumo - a seconda delle zone - oltre il 40% del prossimo raccolto di uve da vino.

 

"Una situazione che ci preoccupa e che richiede sin da subito l'intervento delle istituzioni, regionali e nazionali. Nelle campagne i nostri produttori stanno affrontando una situazione mai vista, chi era riuscito a limitare i danni della peronospora adesso deve fronteggiare le alte temperature senza nessuna arma a disposizione" afferma Camillo Pugliesi, presidente della Cia Sicilia Occidentale.

 

"In ogni pianta tanti grappoli sono stati letteralmente bruciati, bolliti da queste giornate di caldo - continua il presidente di Cia Sicilia Occidentale - e non vogliamo immaginare quale potrà essere la situazione a fine mese, visto che questa ondata di calore durerà ancora per molto e sarà anche destinata a peggiorare secondo le previsioni".

 

Pugliesi nei giorni scorsi ha guidato una delegazione di produttori all'incontro con l'amministrazione di Alcamo, una delle zone maggiormente colpite. I problemi nelle vigne erano già evidenti nei mesi scorsi: le abbondanti piogge nei mesi di maggio e giugno e l'ondata di umidità nei primi di luglio avevano favorito il proliferare della peronospora, la malattia più grave che possa colpire la vite e che attacca tutti gli organi verdi della pianta come foglie, germogli e grappoli.

 

"La Cia Sicilia Occidentale - continua Pugliesi - è in costante contatto con l'Assessorato e con i rappresentanti nazionali della Cia che sono presenti ai tavoli tecnici del Ministero dell'Agricoltura, per trovare una soluzione".

 

Una vigna del marsalese: gravi danni ai grappoli provocati dal caldo torrido

Gravi danni ai grappoli provocati dal caldo torrido in una vigna del marsalese

(Fonte: Cia Sicilia Occidentale)