La Campania non ha conosciuto nell'estate 2022 una siccità prolungata: le precipitazioni sono tornate già ad agosto, specie nel Nord della regione, poi a settembre, infine è seguito un mese di ottobre asciutto e caldo. Ma negli ultimi giorni, proprio mentre gli agricoltori iniziavano a lamentare lo scarso apporto di risorsa idrica da parte delle piogge, necessario per le semine, il quadro è cambiato in modo repentino. Il ciclone Poppea ha indugiato a lungo sulla regione, con precipitazioni estremamente concentrate in poche ore e forti venti, che hanno ingrossato il Tirreno, fino a farne un tappo alle foci dei fiumi.


Ora c'è forse anche troppa acqua, molte campagne sono allagate, soprattutto nel Sud della regione, lungo il fiume Sarno e nel Vallo di Diano, dove il fiume Tanagro, importante affluente del Sele, è esondato furiosamente il 22 novembre scorso, rompendo gli argini in più punti ad Athena Lucana, a valle di Sala Consilina. Intanto, la popolazione attende con ansia l'arrivo della nuova perturbazione, atteso per la giornata di oggi, 25 novembre 2022.


Ma ecco cosa è successo tra lunedì 21 novembre e le ore successive in questa regione che oggi si presenta come un forziere colmo d'acqua dolce e al tempo stesso si ritrova pericolosamente esposta a fenomeni di dissesto idrogeologico: tanta, tantissima acqua è caduta in pochissimo tempo, un giorno o poche ore, riempiendo fino all'inverosimile invasi che fino ad una settimana fa erano ben al di sotto della linea di massimo invaso, come quelli di Campolattaro nel Beneventano e Piano della Rocca, in provincia di Salerno, contribuendo a prevenire disastri e conservando acqua.


Volturno, l'invaso di Campolattaro è pieno

Dal Molise si entra in Campania percorrendo il ponte dei "Venticinque archi", collega il centro molisano di Monteroduni, in provincia di Isernia, a quello campano di Capriati al Volturno, nel Casertano. Secondo la rilevazione Anbi Campania sugli idrometri della Protezione Civile in questo luogo lunedì 21 novembre 2022 alle ore 12:00 il livello del fiume Volturno era di soli 16 centimetri sullo zero idrometrico, in aumento sulla settimana precedente di pochi centimetri, grazie alle piogge dello scorso fine settimana. Ma in meno di 24 ore i livelli salgono fino a 144 centimetri sotto l'effetto di incessanti e copiose piogge: solo a Monteroduni nella giornata del 22 novembre cadono in tutto ben 45,8 millimetri di pioggia. Ma poco più a monte, a Fornelli d'Isernia, lungo l'affluente Vandra, vengono giù nella stessa giornata altri 75 millimetri di acqua. Ad Isernia, sul fiume Cavaliere, entrano il 22 novembre altri 45,2 millimetri. L'acqua raccolta dagli affluenti scende nella valle nel Volturno che si gonfia e si lancia nella Piana di Alife, in Campania.


Sempre secondo il Bollettino delle Acque dell'Anbi Campania il Volturno ad Amorosi, prima della foce dell'affluente Calore Irpino, segna 53 centimetri sullo zero idrometrico alle ore 12:00 del 21 novembre scorso, ma l'indomani alle ore 18:00 viene raggiunto il colmo di piena a 271 centimetri, mentre piove incessantemente sulla Piana di Alife: solo in questa località il 22 novembre cadono 79,2 millimetri di pioggia, mentre poco più a monte e nello stesso giorno, a Pietravairano, stazione della località Quattroventi, raggiungono il suolo 50,8 millimetri d'acqua. Ma è da tutto il versante casertano del massiccio carbonatico del Matese e dai monti Monaco di Pietravairano e Maggiore che arriva acqua a volontà: dai valloni, dalle rave e dai fiumi Sava e Lete. Ulteriore contributo d'acqua giunge e dal fiume Titerno e dalle linee di displuvio della Valle di Telese.

 
E il Volturno presso l'abitato di Limatola, in provincia di Benevento, accoglie le acque del suo principale affluente: il Calore Irpino, che a Solopaca il 22 novembre alle 9:00 di sera sfiora i 4 metri sopra lo zero idrometrico, scaricandosi a valle il giorno dopo. Non a caso più a monte, dove il Calore Irpino riceve le acque del fiume Sabato, proveniente dall'Irpinia - solo su Avellino sono caduti oltre 153 millimetri di pioggia - e del Tammaro, che scende dal versante sannita del Matese, nella giornata del 22 novembre cadono 41,6 millimetri d'acqua solo sulla stazione di Benevento Meteo 2.


Ancora più a monte, il fiume Tammaro a Campolattaro forma il più grande invaso artificiale della regione Campania e ieri 24 novembre 2022, la Provincia di Benevento e l'Asean - enti che gestiscono a vario titolo il lago - hanno annunciato il raggiungimento di 377,25 metri di altezza dell'acqua: è la quota di laminazione. Significa che nel bacino ci sono oltre 107 milioni di metri cubi d'acqua. Un risultato che in genere si raggiunge verso la primavera. E in ogni caso l'opera - sulla quale insiste un importante progetto di utilizzo delle acque a fini sia irrigui che idropotabili - ha avuto fino ad ora il ruolo di moderare le piene più a valle.

 

In foto: il Volturno in piena a Capua sotto il Ponte Romano visto dal Forte Cavaliere

In foto: il Volturno in piena a Capua sotto il Ponte Romano visto dal Forte Cavaliere
(Fonte: Anbi Campania)

 

Nonostante tutto questo, il Volturno a Capua - forte di tutti gli apporti del complesso reticolo idrografico - il 23 novembre tocca alle ore 12:00 la quota massima di 6 metri e 73 centimetri, una cifra pari all'incremento di livello idrometrico nelle 48 ore, visto che alle 12:00 del 21 novembre 2022 la quota era proprio pari allo zero idrometrico.

 

Sarno, il fiume allaga i campi

Il fiume Sarno è esondato verso la foce a Castellammare di Stabia, complice una forte mareggiata. Si contano campi allagati anche a Pagani, dove il comune chiederà lo stato di calamità. Straripati il torrente Solofrana ed il rio Sguazzatoio, affluenti del Sarno. In quest'area si passa dai 1.154 metri di altitudine del Pizzo d'Alvano, la montagna che sovrasta i capi sorgentizi di Sarno e che scatenò le colate di fango del 5 e 6 maggio 1998, al livello del mare della foce del fiume in appena 24 chilometri di corso fluviale, tutto in pianura. L'accelerazione dei fenomeni di piena è pertanto data dalla notevole pendenza dei rilievi circostanti associata ad un territorio non esteso, reso fragile dalla spinta antropizzazione.

 

Alla stazione idrometrica di Nocera Inferiore il 21 novembre il livello idrometrico alle ore 12:00 è di soli 30 centimetri, ma a seguito delle piogge, alle ore 11:00 del giorno successivo l'onda di piena tocca i 2 metri e 39 centimetri

 

Più a valle c'è San Marzano sul Sarno, che alle ore 12:00 del 21 novembre è attestato ad un livello idrometrico di 83 centimetri., ma l'indomani alle 15:00 l'onda di piena tocca i 203 centimetri e forse è stata anche più alta, perché tra le 12:00 e le 14:00 il sensore idrometrico della Protezione Civile segnala un valore incompatibile con le condizioni meteo avverse in atto, forse per un guasto temporaneo.


A Castellammare di Stabia, il 21 novembre alle ore 12:00 la stazione idrometrica Chiusura Sarno conta 89 centimetri sullo zero idrometrico, ma alle ore 13:00 del 22 novembre già tocca i 198 centimetri e il livello staziona intorno a quel valore fino alle 4:00 del mattino del 23 novembre, grazie anche alla forza del Tirreno. La conta dei danni è ancora in corso.

 

Cilento, la diga di Piano della Rocca salva il fondovalle

Un altro importante esempio di come infrastrutture strategiche possano evitare gravi sciagure al territorio viene dal Cilento, una delle zone più colpite dal recente maltempo. Qui la diga di Piano della Rocca su fiume Alento, gestita dal Consorzio di Bonifica Velia, ha assolto pienamente alla funzione calmieratrice delle piene in un territorio difficile per la morfologia dei suoli impermeabili, che favoriscono il fenomeno del ruscellamento: nonostante oltre 100 millimetri di pioggia caduti in 24 ore (sulla località Perito si sono rovesciati 249 millimetri d'acqua in 5 giorni), il deflusso del fiume Alento è stato controllato, limitando i disagi nei territori a valle. Al contempo i volumi idrici, trattenuti nell'invaso, hanno raggiunto il 23 novembre 2022 ed in una settimana i 20 milioni di metri cubi, salendo di 12 milioni (8 milioni in 48 ore), andando a costituire così un'importante riserva d'acqua per le stagioni più secche.

 

campagne allagate dal Tanagro a perdita d'occhio ad Athena Lucana il 23 novembre 2022

In foto: campagne allagate dal Tanagro a perdita d'occhio ad Athena Lucana il 23 novembre 2022

(Fonte foto: Chiara Di Miele)

 

Ma sempre nel Cilento c'è un altro caso: il 22 novembre ad Athena Lucana è straripato in più punti il fiume Tanagro, affluente del Sele, inondando le campagne circostanti. Solo a Sala Consilina tra il 22 ed il 23 novembre sono caduti oltre 70 millimetri di pioggia, e in questa stazione idrometrica il fiume ha toccato il colmo già alle ore 15:00 del 22 novembre con 4 metri e 76 centimetri sullo zero idrometrico. E pensare che il giorno prima, il 21 novembre alle ore 12:00, l'idrometro segnava uno stentato 129 centimetri: in 27 ore il livello del fiume è salito di ben 3 metri e 47 centimetri. Gli abitanti della zona lamentano l'assenza di manutenzione del letto del Tanagro, situazione che avrebbe contribuito ad alimentare l'esondazione.

 

E non va meglio a Sassano, dove il torrente Zia Francesca, proveniente dal monte Cervati, è esondato mettendo in pericolo gli abitanti: si contano danni limitati, ma per puro caso. Anche qui, secondo le testimonianze raccolte, il torrente versa in uno stato di abbandono, ostruito da detriti e piante, anche alberi di alto fusto.

 

Le necessità del territorio

Questa veloce e non esaustiva ricognizione sugli effetti del ciclone Poppea in Campania mette in luce una volta di più come il territorio della Campania ha bisogno si di opere importanti, ma anche di tanta cura e manutenzione.