L'Unione Europea tenterà di giocare la carta della trattativa con gli Usa per evitare una guerra commerciale potenzialmente destabilizzante per il commercio mondiale. Ma per farlo è pronta ad adottare contro dazi sulle merci Usa, a partire da quelli che furono congelati nel 2018, durante la prima presidenza Trump, anche se con una revisione della lista dei prodotti e con aliquote dal 10% al 25%. Nella lista dei beni tassati all'ingresso in Europa sarebbe stato escluso il Bourbon whisky, per evitare una reazione su vini e alcolici Ue. È quanto deciso ieri, 7 aprile 2025, nel Consiglio Affari Esteri in formato Commercio a Lussemburgo come risposta ai dazi Usa del 25% sull'acciaio e del 20% su tutti gli altri prodotti che andranno in vigore da domani, 9 aprile 2025.
Poco dopo è giunto un primo timido segnale distensivo dell'amministrazione Usa. Donald Trump ha annunciato che inizieranno presto i negoziati con i Paesi che lo hanno richiesto, tranne la Cina. Ma la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen aveva rivelato che una proposta Ue di azzeramento reciproco delle tariffe era stata già respinta dall'amministrazione Usa. Poco dopo Trump ha posto le sue condizioni: Ue deve acquistare più energia dagli Usa, altrimenti non ci sono possibilità di togliere i dazi.
L'Italia ipotizza un piano di aiuti alle imprese da 10 miliardi di euro su fondi Pnrr e con il benestare della Commissione Ue.
Dazi, l'offerta di una trattativa
I ministri degli Esteri Ue hanno discusso sin da ieri mattina sulle relazioni commerciali dell'Unione con gli Stati Uniti d'America, fornendo orientamenti per i lavori futuri. Alla luce dei recenti sviluppi, in particolare dell'imposizione (parziale) dei dazi statunitensi, i ministri hanno colto l'occasione per valutare l'impatto di questi nuovi dazi e valutare la possibilità di negoziare soluzioni reciprocamente accettabili, che resta l'approccio preferito dall'Ue. Oltre alla risposta dell'Ue in merito ai dazi statunitensi su acciaio e alluminio, attualmente in fase di preparazione, i ministri hanno anche affrontato la possibilità di ulteriori contromisure proporzionate, se necessario. Ma nulla è stato però deciso in merito.
"L'Ue si rammarica profondamente per i nuovi dazi statunitensi e rimane impegnata nel dialogo, cercando una soluzione negoziata accettabile per entrambe le parti. Il Consiglio odierno dimostra che gli Stati membri sono uniti e determinati a difendere gli interessi dei cittadini e delle aziende. Sosteniamo la Commissione Europea e la nostra risposta sarà guidata da pazienza e fermezza. Tutte le opzioni restano sul tavolo" ha detto Michal Baranowski, sottosegretario di Stato presso il Ministero dello Sviluppo Economico e della Tecnologia della Polonia, responsabile per il Commercio.
In prospettiva, la Commissione e gli Stati membri hanno valutato attentamente eventuali nuove misure statunitensi, nonché gli ultimi dazi annunciati (un dazio del 20% su quasi tutti i prodotti Ue, esclusi solo farmaci, legname). L'obiettivo del vertice è garantire che l'approccio dell'Ue rimanga equilibrato ed efficace, tutelando gli interessi economici e mantenendo la porta aperta a soluzioni reciprocamente vantaggiose.
Riproposta l'ipotesi di dazi zero per zero
"Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. Abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali", ha dichiarato ieri la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Perché l'Europa è sempre pronta a un buon accordo. Quindi lo teniamo sul tavolo. Ma siamo anche pronti a rispondere con contromisure e a difendere i nostri interessi".
L'accordo "zero per zero" è stato proposto in passato e "ripetutamente" per il settore automobilistico, ha detto la von der Leyen, "ma non c'è stata una reazione adeguata" da parte di Washington. Negli ultimi giorni, con l'intensificarsi dei colloqui, la Commissione ha esteso l'offerta a tutti i beni industriali.
"Preferiamo avere una soluzione negoziata", ha ribadito la von der Leyen, avvertendo che il suo esecutivo userà "tutti gli strumenti" a disposizione per colpire "se necessario", compreso lo strumento anticoercizione che è stato introdotto nel 2023 ma che non è mai stato attivato.
In serata, il commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, al termine del Consiglio Affari Esteri in formato Commercio a Lussemburgo, ha detto: "Nonostante tutte le discussioni che abbiamo avuto, abbiamo visto i dazi imposti all'Ue il 2 aprile, e quindi dobbiamo procedere con l'adozione delle contromisure. Distribuiremo la lista delle contromisure stasera. Il voto sarà mercoledì, la riscossione dei dazi inizia il 15 aprile per la prima parte, e nel pieno rispetto della metodologia dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, la seconda parte entrerà in vigore 30 giorni dopo. Quindi parliamo del 15 maggio", ha spiegato Sefcovic. Inoltre, Sefcovic ha sottolineato che "non sarà possibile ritardare l'entrata in vigore dei dazi".
La condizione di Trump per aprire la trattativa
Successivamente, dopo una prima apertura, giunge da Trump la condizione negoziale per l'Unione Europea.
Donald Trump ha prima rilanciato l'accusa secondo la quale "la Ue è stata creata per danneggiare gli Usa" sul fronte commerciale. E poi ha detto: "La Ue dovrà comprare energia da noi, il commercio con la Ue deve essere equo e reciproco", ha aggiunto. La trattativa appare dunque in salita.
Il ruolo dell'Italia
Nel primo pomeriggio, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, durante un collegamento con il Vinitaly di Verona, aveva anticipato: "Probabilmente oggi il Consiglio Europeo sceglierà di 'scongelare' una vecchia lista di prodotti americani da sanzionare con l'aumento dei dazi. Riteniamo che non debba essere inserito il whisky, che porterebbe a dazi più forti sul vino".
Tajani aveva poi aggiunto: "C'è grande unità a livello europeo per evitare che ogni Stato tratti per sé. Mi pare ci sia convergenza anche da parte della Commissione Ue sulla necessità assoluta di non scatenare una guerra commerciale. La speranza è quella di arrivare a zero dazi Usa e zero Ue, per dar vita a un grande spazio economico libero di mercato Ue-Usa, per favorire la crescita dell'economia".
Il ministro Tajani ha annunciato anche un nuovo piano per cercare nuovi settori dove aumentare le esportazioni: "Organizzeremo iniziative per esplorare nuovi mercati e recuperare tutto ciò che si può dal danno dei dazi americani - ha detto -. Saremo in India questa settimana, anche con la partecipazione del presidente di Veronafiere, Federico Bricolo. Successivamente a Caserta per un business forum con gli olandesi e poi in Giappone, in attesa della missione del presidente del Consiglio Meloni negli Usa. L'Italia - ha concluso il ministro - vuole essere protagonista all'interno di una strategia per favorire non soltanto il nostro Paese ma l'intera Europa".
I nuovi dazi Ue fino al 25%
I contro dazi Ue, da quanto emerso nella tarda serata di ieri, prevedono tariffe sui prodotti americani dal 10% fino al 25%: una buona parte delle tariffe è al 25%, ma per diverse categorie i dazi saranno al 10%. Non è ancora stata resa pubblica ufficialmente la lista di beni Usa assoggettata ai dazi, ma in tarda serata si è appreso che il bourbon whisky è fuori dalla lista dei contro dazi previsti dall'Unione Europea. Lo ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al presidente di Unione Italiana Vini (Uiv) Lamberto Frescobaldi. "Desidero ringraziare anche a nome di Unione Italiana Vini il ministro per aver accolto e portato a termine con successo un'istanza di fondamentale importanza per il nostro settore", ha sottolineato il presidente Frescobaldi. Le tariffe aggiuntive sugli spiriti americani erano state inizialmente annunciate dall'Unione Europea e congelate dopo la minaccia di ritorsione con dazi al 200% da parte di Trump. Tra i prodotti esclusi dai contro dazi Ue anche vino, latte, burro, yogurt o formaggi. I primi prodotti Usa ad essere tassati saranno invece acciaio, alluminio, motociclette e yacht.
Dazi, un piano da 10 miliardi per le imprese
Ieri sera, 7 aprile 2025, si è tenuto a Palazzo Chigi un vertice sui dazi con la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, che ha riunito un gruppo di ministri economici, tra questi il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Al momento sono stati ipotizzati aiuti per le imprese che subiranno danni dai dazi Usa per circa 10 miliardi di euro, con fondi che dovrebbero provenire da una rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in particolare da quelli ancora non impegnati per la transizione 5.0. In ogni caso, il pacchetto di aiuti e la relativa variazione al bilancio del Pnrr dovrebbe avere prima il benestare della Commissione Ue.






























