Marche, 1,2 milioni per la tutela della biodiversità agraria
Serviranno a finanziare il programma triennale per la tutela delle specie vegetali e animali autoctone, e per lo sviluppo e il mantenimento dei boschi da seme. Sarà gestito dal servizio agricoltura e dall'Assam
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La pecora fabrianese, il fagiolo monachello, il mais ottofile di Pollenza e il coniglio gigante piceno, tra le specie agrarie autoctone delle Marche
Fonte foto: modificato da Assam
Le Marche hanno approvato la programmazione triennale 2019-2021 del piano sulla biodiversità agraria. Un piano che ha come obbiettivo la conservazione del patrimonio genetico delle specie animali e vegetali allevate e anche delle specie forestali.
Le principali attività svolte riguarderanno la gestione della banca regionale del germoplasma, l'utilizzo degli 'agricoltori custodi' che curano la conservazione delle risorse genetiche a rischio estinzione, il mantenimento del libro regionale dei boschi da seme.
A disposizione di questo triennio sono stati stanziati 1,2 milioni di euro che serviranno per la tutela del ricco inventario di specie arboree, erbacee e animali che contraddistinguono l'agricoltura e la silvicoltura marchigiana, come ha dichiarato l'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini.
Un patrimonio che, come ha continuato l'assessore, rappresenta una ricchezza da tutelare perché racchiude la storia agronomica di questa regione e costituisce un volano per puntare sulle produzioni di qualità che rappresentano il valore aggiunto dell'attività primaria regionale, specie nelle aree interne dove maggiore è il bisogno di ripartire dopo il terremoto.
Il piano è stato predisposto dal servizio agricoltura della regione insieme all'Assam, l'Agenzia per servizi al settore agroalimentare delle Marche che gestirà il repertorio regionale del patrimonio genetico.
In questi tre anni è prevista anche la realizzazione del centro regionale della biodiversità agraria, che sarà istituito nell'azienda di Carassai, in provincia di Ascoli Piceno, gestita dall'Assam.
Le principali attività svolte riguarderanno la gestione della banca regionale del germoplasma, l'utilizzo degli 'agricoltori custodi' che curano la conservazione delle risorse genetiche a rischio estinzione, il mantenimento del libro regionale dei boschi da seme.
A disposizione di questo triennio sono stati stanziati 1,2 milioni di euro che serviranno per la tutela del ricco inventario di specie arboree, erbacee e animali che contraddistinguono l'agricoltura e la silvicoltura marchigiana, come ha dichiarato l'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini.
Un patrimonio che, come ha continuato l'assessore, rappresenta una ricchezza da tutelare perché racchiude la storia agronomica di questa regione e costituisce un volano per puntare sulle produzioni di qualità che rappresentano il valore aggiunto dell'attività primaria regionale, specie nelle aree interne dove maggiore è il bisogno di ripartire dopo il terremoto.
Il piano è stato predisposto dal servizio agricoltura della regione insieme all'Assam, l'Agenzia per servizi al settore agroalimentare delle Marche che gestirà il repertorio regionale del patrimonio genetico.
In questi tre anni è prevista anche la realizzazione del centro regionale della biodiversità agraria, che sarà istituito nell'azienda di Carassai, in provincia di Ascoli Piceno, gestita dall'Assam.
Fonte: Regione Marche
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