Spiegare cosa cambia nel mondo del vino con l'arrivo del Testo Unico e quali sono le novità di maggiore interesse per i produttori. E' questo l'obiettivo che si è dato l'incontro promosso dalla Regione Emilia Romagna a Bologna il 13 marzo.

Quanto forte fosse l'interesse verso questo argomento lo ha dimostrato la larga partecipazione di operatori del settore, dai viticoltori ai responsabili di cantine, passando da imbottigliatori e commercianti.
Che di novità ce ne siano molte lo hanno messo in evidenza i relatori, Massimo Barbieri (Regione Emilia Romagna), Domenico Bosco (Coldiretti nazionale), Gabriele Castelli (Alleanza delle cooperative italiane – agroalimentare), Antonio Iaderosa (ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali).

Un anno di tempo
Prima di entrare nel dettaglio delle principali innovazioni introdotte dalla legge 238 del 12 dicembre 2016, va puntualizzato che ci sarà un anno di tempo per l'applicazione delle nuove norme, tempo necessario alla stesura dei decreti applicativi.
In attesa che le norme diventino operative, meglio conoscerne più da vicino i principali aspetti, che modificheranno i tre grandi “capitoli” della materia: produzione, controlli e sanzioni.

Un patrimonio culturale
Partiamo dall'articolo uno, che alla produzione di vino attribuisce il valore di “patrimonio culturale”. Non è cosa di poco conto. Da qui discende la possibilità di difendere il settore dalle politiche anti-alcol e di scongiurare le proposte di applicazione di accise positive sul vino.

Non è meno importante l'articolo 6, che si occupa della salvaguardia dei vigneti storici ed “eroici”, quelli coltivati su grandi pendenze.
Il decreto che ne fisserà i criteri di attuazione costituirà un baluardo alla difesa alle denominazioni che associano vitigno e territorio.
In caso contrario riemergerebbe il rischio che un vino come il Lambrusco, per citarne uno, possa essere fatto ovunque. Un pericolo che già in passato era emerso con alcune proposte lanciate a Bruxelles.

Parola d'ordine, snellimento
Più volte è si è ricordato che il Testo Unico, riunendo in sé tutta la legislazione, si propone uno snellimento delle procedure a carico dei produttori. La conferma viene dalla lettura dell'articolo 8, che sancisce uno stop alla duplicazione dei controlli.

Semplificazioni arrivano per l'organizzazione del lavoro quando si parla delle fecce non denaturate (se ne occupa l'articolo 13). Ora sale a novanta giorni il limite di tempo entro il quale scatta la denaturazione, ma solo nel caso di piccoli produttori (meno di 1000 ettolitri), altrimenti il divieto è anticipato a trenta giorni.

Altro elemento di semplificazione si trova nell'articolo 15, dove si parla di “sostanze vietate”. Sarà consentito produrre bevande e succhi di diversi dal mosto e dal vino. E' infatti eliminata la “presunzione di frode” che sino ad oggi vietava la presenza in azienda di alcol o zucchero, anche se necessari per le attività connesse.

Etichette, cosa cambia
Un altro capitolo delle novità introdotte con la legge 238 riguarda le etichette. Se ne occupa l'articolo 44, che vieta il riferimento ad una zona geografica nel caso dei vini che non siano Dop o Igp.

Ancora in tema di etichette interviene l'articolo 45, specificando che nel caso di due o più varietà di uva, quella presente in misura minore deve rappresentare almeno il 15% del totale.
In precedenza la presenza di piccole quantità di uve pregiate potevano essere utilizzate per promuovere prodotti di qualità inferiore.

Sta per cessare il monopolio di Stato nell'apposizione dei contrassegni, che potranno essere stampati da tipografie accreditate. Lo specifica l'articolo 48, ma è bene ricordare che è necessario attendere i decreti di attuazione per stabilire i requisiti delle tipografie che saranno autorizzate.

Si è molto parlato della “dematerializzazione” dei documenti e all'articolo 58 si specifica che per gli operatori collegati al Sian (Sistema informativo agricolo nazionale), il rispetto dei tempi per le registrazioni di legge è assolto con l'inserimento dei dati nei propri sistemi informatici.

Parlando delle analisi, l'articolo 65 conferma l'obbligo di controlli sistematici per i vini a denominazione. Per i vini Doc con una produzione inferiore a 10mila ettolitri, i controlli potranno essere a campione.

Attenti alle multe
Sul fronte delle sanzioni è opportuno ricordare che in attesa della applicazione delle nuove norme saranno applicabili le sanzioni previste dalle leggi precedenti, sebbene abrogate.
Per il futuro molte delle sanzioni sono confermate anche nell'importo, salvo un arrotondamento delle cifre che in precedenza scaturivano dal passaggio dalla lira all'euro.

Non mancano tuttavia le novità, come la produzione e detenzione di vini frizzanti in violazione alle norme vigenti, che può comportare una sanzione da 600 a 15mila euro.
In altri casi si ha un inasprimento della sanzione, come nell'eventuale presenza di vino non giustificata dalla documentazione di cantina. In questo caso la “multa” sale da 25 a 90 euro per ettolitro. Se poi si tratta di un vino Doc si sale dai 100 euro per ettolitro previsti in precedenza ai 180 euro della nuova norma.

Bisogna poi fare attenzione alle etichette, anche se in questo caso le pene sono riviste al ribasso. Nel caso di errori formali di etichettatura, che non arrecano inganno al consumatore, la sanzione scende fra i 200 e i 100 euro, mentre in passato partiva da un minimo di 2mila euro, per giungere sino ai 13mila euro.

Multe pesanti, da 10mila a 50mila euro, sono previste per chi pone in vendita vini Doc senza i necessari contrassegni. Anche questa è una delle novità introdotte con l'articolo 74.

Stop alle sovrapposizioni
Le conclusioni dell'incontro sono state affidate all'assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, Simona Caselli.
Nel ricordare l'importanza del settore vitivinicolo nell'economia regionale e nazionale, l'Assessore ha posto l'accento sulla necessità di semplificazione che il Testo Unico ha raccolto e che si dovranno però concretizzare nella stesura dei decreti applicativi.
Sarà necessaria in questa fase una partecipazione attiva delle Regioni, invero poco coinvolte, ha tenuto a precisare Simona Caselli, nella stesura delle nuove norme.

E' meritevole - ha detto Caselli - la semplificazione che si intende realizzare. E' imbarazzante l'elenco di controlli successivi che mi vengono segnalati e che danno un idea non positiva dell'efficienza generale del sistema.
Vedo ora con molta speranza una base unica di controlli che consenta di evitare sovrapposizioni
”.