Grape (Ground Robot for vineyArd monitoring and ProtEction) è un progetto di ricerca, finanziato dall'Unione europea attraverso il programma Echord++, che ha lo scopo di sviluppare delle piattaforme robotiche semoventi in grado di percorrere le vigne trasportando sensori e braccia meccaniche.
Lo scopo è quello di avere un presidio costante in vigna, una sentinella in grado di monitorare lo stato di salute delle viti e di intervenire al momento del bisogno.
"Le piattaforme che stiamo sviluppando possono trasportare strumenti diversi", spiega ad AgroNotizie Luca Bascetta, ricercatore del Politecnico di Milano, uno dei partner del progetto insieme a Eurecat (Centro tecnologico della Catalogna) e Vitirover (azienda francese specializzata in robot viticoli).
"Saranno dei mezzi mobili, autoguidati, che potranno avere delle telecamere ad infrarosso per il rilevamento del vigore vegetale. Sensori per misurare l'umidità del suolo. Telecamere nel visibile per individuare la presenza di malattie o insetti".
Non dunque semplici sensori con le ruote, ma una vera e propria piattaforma personalizzabile dall'agricoltore per svolgere i compiti necessari in una data vigna in un dato territorio.
Il robot Grape percorrerà ogni giorno i filari e oltre a raccogliere informazioni, trasferite in tempo reale sul computer dell'operatore, potrà anche svolgere operazioni complesse. "Potrà prelevare campioni di suolo o di pianta. Ma anche cimare la vite o posizionare i diffusori per la confusione sessuale. Se rileverà un focolaio potrà utilizzare agrofarmaci in maniera mirata".
Questa nuova generazione di robot sarà l'alleato essenziale per chi vuole fare agricoltura di precisione. Grape sarà infatti in grado di gestire ogni singola vite come una entità a sé stante, identificandone i bisogni e intervenendo direttamente dove possibile, oppure segnalando un problema all'agricoltore. In questo modo ogni giorno si avranno sotto controllo tutti i parametri della vigna, vite per vite.
Il viticoltore potrà essere allertato quando un grappolo è arrivato a maturazione e in futuro a vendemmiare sarà un braccio robotico che sceglierà solo le uve migliori.
I robot, per ora, non potranno sostituirsi completamente al lavoro dell'agronomo o del viticoltore. Un esempio riguarda la potatura. Se Grape sarà in grado di cimare un filare, non potrà sfrondare la pianta per migliorare la maturazione dei grappoli, né potare la vite per definirne la forma di allevamento. "Sono operazioni che richiedono delle conoscenze e una esperienza che solo l'essere umano può avere, per ora".
Le sfide che i ricercatori devono affrontare non sono poche. "Dal mio punto di vista un grande problema sarà costruire una piattaforma in grado di muoversi su un terreno accidentato come quello di una vigna, spesso in pendenza o che si estende su terrazzamenti", spiega Bascetta.
"I robot dovranno muoversi autonomamente, anche sotto la pioggia e con il fango, evitando ostacoli e continuando ad operare anche in condizioni avverse. Il tutto con un consumo di energia elettrica ridotto, visto che motore e sensori saranno alimentati da una batteria".
Restano due domande: questi sistemi sono economici? Non è meglio continuare ad affidarsi all'esperienza dell'agricoltore e dell'agronomo? Alla prima domanda non c'è ancora risposta. Lo stadio di sviluppo di queste soluzioni è ancora ad un livello tale da rendere impossibili studi sull'impatto economico soddisfacenti.
Ma il fatto che molte aziende e istituti di ricerca (come VineRobot) stiano investendo in queste tecnologie fa pensare che ci sarà un mercato ampio.
Il lavoro dell'agricoltore o dell'agronomo non scomparirà, ma cambierà. Se oggi l'agronomo entra in vigna solo alcune volte nel corso della stagione e osserva piante a campione, con i robot avremo una sorveglianza costante e diretta di tutte le viti tutti i giorni. Ma sarà lasciato ancora al professionista il compito di valutare i dati e prendere decisioni.
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