Partendo dal caso concreto della cooperativa Gaia, Gestione associata imprese agricole, che costituisce un caso originale di conduzione associata dei terreni, nel corso dell'incontro si è discusso sull’allentamento del rapporto fra proprietà e gestione della terra, che ha dato luogo alla nascita di nuove figure professionali e nuove soluzioni.
La cooperativa Gaia rappresenta un esempio di successo per la gestione e la valorizzazione della terra, quale risposta sia alla ricerca di soluzioni per i proprietari non direttamente coinvolti nella conduzione del proprio fondo sia alla frammentazione fondiaria. "Dall’agricoltura emerge una nuova domanda di cooperazione – ha dichiarato Tiziano Zigiotto, presidente dell’Inea – che scaturisce da nuovi bisogni e problemi. Maggiore attenzione ci viene richiesta dal mondo produttivo al quale dobbiamo rivolgere azioni volte a favorire l’aggregazione e l’agire collettivo delle imprese".
Dopo l’intervento di apertura di Alberto Manelli, direttore generale dell’Inea, che ha sottolineato come al centro delle trasformazioni vi siano proprio i rapporti di proprietà e di gestione agricola dei terreni dovuti al progressivo esodo dalle campagne, si sono succeduti gli interventi di Franco Sotte, professore ordinario di economia e politica agraria, Università Politecnica delle Marche, Patrizia Marcellini, direttore Cooperativa Gaia, Giuseppe Piscopo, direttore nazionale Legacoop Agroalimentare, Andrea Povellato, dirigente di ricerca Inea e Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, settore agroalimentare.
Franco Sotte ha illustrato l’esperienza della cooperativa Gaia, un esempio di successo per la gestione e la valorizzazione della terra, che costituisce un caso originale di conduzione associata dei terreni, evidenziando come in agricoltura emerga una nuova domanda di cooperazione.
Patrizia Marcellini ha presentato la storia della cooperativa Gaia, il suo percorso di crescita, nonché il modello di valutazione adottato per il conferimento dei terreni da parte dei soci. In particolare, ha sottolineato come la cooperativa, produttrice per la gran parte di grano duro, abbia sviluppato la propria attività in un contesto di filiera, raggiungendo posizioni di rilievo con la grande industria alimentare attraverso la stipula di contratti di vendita pre-semina.
Giuseppe Piscopo ha illustrato, nel suo intervento, il progetto "Banca della Terra" che Legacoop Agroalimentare sta portando avanti per contrastare la tendenza all'abbandono dei terreni e delle produzioni da parte dei soci delle cooperative. L'elevata età media dei conduttori e problemi di ricambio generazionale potrebbero tradursi, nei prossimi anni, in un potenziale rischio di abbandono delle terre coltivabili, con effetti significativi in termini di perdita di produzione (stimabile attorno al 20-30%) e quindi di conferimento per le cooperative. Per questo progetto Legacoop Agroalimentare ha avviato una sperimentazione in Toscana coinvolgendo, ad oggi, dieci cooperative.
Maurizio Gardini ha concluso i lavori rimarcando come la cooperazione sia uno strumento fondamentale in un contesto di fragilità economica, che consente di far fronte ai cambiamenti del mercato e della politica agricola comunitaria.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Autore: Isabella Sanchi