Campania
Castagne, produzione azzerata

"La produzione delle castagne in alcune zone della Campania, in particolare nell'avellinese, è di fatto azzerata dopo i nubifragi degli ultimi giorni. Il comparto sta vivendo una delle crisi più gravi degli ultimi decenni" sia a causa delle piogge sia per "l'attacco del Cinipide galligeno, un parassita che aveva già decimato la produzione".

Lo afferma il presidente di Confagricoltura Campania, Michele Pannullo. "Confagricoltura - prosegue Pannullo - aveva già chiesto, praticamente inascoltata, lo scorso mese di giugno alla Giunta regionale l'individuazione di misure straordinarie nel Psr per sostenere i castanicoltori fintanto che gli interventi di lotta biologica avviati sortiscano effetti positivi nel contenimento del cinipide".

"Il rischio più concreto oggi – conclude il presidente di Confagricoltura Campania - è quello dell'abbandono dei castagneti da parte degli agricoltori e sappiamo bene che se nessuno si prende cura dei terreni il dissesto idrogeologico si aggrava".

Fonte: Agrapress

 

Toscana
Dalla Regione anticipi alle aziende per 90 milioni entro novembre

"L'anticipo deciso dalla Regione Toscana per le aziende agricole della Regione sui contributi Pac è un fatto estremamente positivo". E' il commento di Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, alla notizia dell'anticipo di oltre 90 milioni di euro che sarà erogata entro novembre 2011 dalla Regione a valere sul Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga).

"Si tratta di una risposta concreta alle sofferenze e alle difficoltà anche finanziarie delle imprese agricole – commenta Pascucci - L'anticipo darà una boccata d'ossigeno e liquidità alle aziende alle prese con difficoltà sia di mercato che di gestione, calo e forte oscillazione dei prezzi dei prodotti sul campo, stabilizzazione e diminuzione dei consumi dei prodotti agroalimentari, aumento dei costi di produzione (mezzi tecnici, fertilizzanti, gasolio, ecc.) che abbiamo stimato nello scorcio di questo anno di oltre il 6 per cento con conseguente riduzione dei redditi".

"Per questo come Cia – prosegue Pascucci – stiamo sollecitando l'adozione da parte del governo di una vera e nuova politica agraria nazionale che affronti i punti critici del settore ed alla Regione Toscana il completamento, accelerandone l'attuazione e gestione, degli interventi già programmati con il Piano di sviluppo rurale ed il Piano agricolo e forestale".

Fonte: Agenzia Impress

 

Veneto
Psr, accelera ancora la spesa: nessun rischio di disimpegno

"In linea con le previsioni, prosegue l'avanzamento finanziario del Programma di sviluppo rurale del Veneto 2007-2013, che ha quasi raggiunto l'erogazione del 30% dei fondi totali a disposizione". E' soddisfatto l'assessore all'Agricoltura Franco Manzato, ricordando come, a fronte di una partenza ‘lenta', "le risorse liquidate dal Psr all'11 settembre scorso ammontano a 310 milioni e 119 mila euro, che corrispondono al 29,5% della spesa programmata. Rispetto ai dati di inizio giugno si registra un avanzamento del 4%, in poco più di due mesi. Un ritmo che, al momento, mette al riparo il Veneto da qualsiasi rischio di disimpegno dei fondi".

L'Asse 1 (miglioramento della competitività) ha fatto segnare la progressione più consistente, con un aumento del 5,9% di spesa liquidata rispetto alla precedente rilevazione. Le misure dedicate alla competitività del settore hanno toccato i 187 milioni e 245mila euro di aiuti erogati, pari al 38,9% delle risorse disponibili fino al 2013 per questo asse. Ammontano inoltre a 22 milioni e 970mila euro i fondi liquidati per l'insediamento dei giovani agricoltori (34,8% rispetto al programmato per la misura 112).

Cresce anche la spesa dell'Asse 2 per il miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale. Dal 9 giugno all' 11 settembre l'avanzamento delle risorse liquidate è stato del 2,2%. I contributi erogati ammontano al 26,7% (101 milioni e 212mila euro totali). Oltre la metà della spesa è coperta dalle indennità a favore degli agricoltori delle zone montane (52 milioni e 438mila euro).

Per quanto riguarda infine gli interventi rivolti alla qualità della vita e alla diversificazione economica (Asse 3), la quota di spesa ha toccato i 9 milioni e 538mila euro, che corrisponde al 14,9% dell'importo messo in programma. Le misure di questo asse sono tuttavia legate all'applicazione del quarto asse dedicato alla programmazione Leader "dal basso", entrato anch'esso nella sua fase operativa anche sotto il profilo della spesa. Le risorse già attivate dai GAL (8 milioni 323mila euro) corrispondono all'8,2% della spesa programmata.

"Con la fine di quest'anno – ha concluso Manzato – il Psr Veneto entra nella fase centrale del suo percorso. Negli ultimi giorni di novembre scadono i bandi per gli interventi forestali, mentre tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio verranno definiti i nuovi bandi e le scadenze sia per le misure "strutturali" del primo asse, che per alcune delle misure agroambientali e silvoambientali. Andiamo avanti, nell'interesse delle nostre imprese agricole".

Fonte: Regione Veneto


Sardegna
Focolai di peste suina

La suinicoltura in Sardegna rischia di subire un colpo mortale. Alla difficile situazione che si è andata creando negli ultimi dieci anni ora si aggiunge ilpericolo della peste suina, un fenomeno ormai ricorrente e mai debellato, che, con il blocco delle movimentazioni, può mettere in ginocchio centinaia di allevamenti. E' quanto sottolinea la Cia, Confederazione italiana agricoltori.

In Sardegna i capi allevati nel 2000 - ricorda la Cia - erano 193.890. Nel 2010 sono scesi a 169.278 con una perdita del 12 per cento. Le aziende suinicole nell'isola nel 2010 sono scese a 4.852, mentre nel 2000 erano presenti 12.577, con una perdita di 8.066 unità che -rimarca la Cia- equivale al 62 per cento. Imprese per la stragrande maggioranza piccole o medio-piccole.

Un fenomeno inaccettabile è - afferma la Cia - il permanere di allevamenti abusivi e non controllati che alimentano la macellazione clandestina. E questo a danno delle aziende che con sforzi enormi hanno costruito strutture e allevamenti capaci di stare sul mercato. La situazione impone immediati cambiamenti nella politica di sanità animale. Il pericolo immediato è tuttavia rappresentato da alcuni focolai di peste suina, con i quali - rileva la Cia - si torna al blocco della movimentazione, macellazione ed esportazione. Gli animali rimangono nelle aziende causando problemi di sovraffollamento, difficoltà alla gestione sanitaria e ulteriori costi di mantenimento. Secondo la Confederazione, occorre salvaguardare gli allevamenti sani con provvedimenti differenziati, consentendo a quelli accreditati di poter continuare a operare con deroghe controllate atte a consentire la macellazione dei capi prodotti. Una politica severa nei confronti di chi non riesce a gestire gli allevamenti rispettando le normative in materia sanitaria, con controlli suicapi bradi.

Fonte: Cia - Confederazione italiana agricoltori

 

Umbria
Tabacco, iniziativa per una filiera d'eccellenza

"Il progetto 'Prevenzione, sicurezza, formazione per una filiera tabacchicola di eccellenza', che vede il coinvolgimento della filiera tabacchicola (Confagricoltura, Cia, Fat - Fattoria autonoma tabacchi, Bat - British american tobacco) in accordo con i sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil), è un ulteriore contributo verso la crescita di efficienza della filiera italiana, nonostante stia vivendo un periodo di particolare difficoltà". Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, apprezzando l'iniziativa congiunta a Perugia.

In una nota, Guidi ha ribadito le preoccupazioni della sua organizzazione e di tutta la filiera del tabacco per il venir meno dei sostegni comunitari al settore, che rischia di aggravare ulteriormente la situazione. Preoccupazioni aggravate anche dal processo di revisione della Direttiva europea che lo riguarda: tra le altre cose, prevede il divieto di utilizzo degli ingredienti (riequilibrare il sapore del tabacco e re-integrare gli zuccheri persi durante il trattamento della foglia) e l'introduzione del pacchetto generico di sigarette (con l'obbligo di uniformare, standardizzandolo, l'involucro).

L'orientamento comunitario non piace assolutamente a Confagricoltura: "Il divieto di utilizzo di ingredienti renderebbe praticamente inutilizzabile il tabacco coltivato in alcune zone dell'Italia - ha spiegato il presidente dell'Organizzazione degli imprenditori agricoli - Mentre l'introduzione del pacchetto generico determinerebbe una forte riduzione del valore dei prodotti, limitando notevolmente gli sbocchi commerciali al tabacco italiano che già, per i maggiori costi di produzione, risulta essere meno competitivo rispetto ad altri".
"Le proposte della Commissione, se fossero accolte, oltre a determinare un notevole aumento del contrabbando e delle contraffazioni - ha concluso il presidente di Confagricoltura - metterebbero a rischio l'esistenza della filiera del tabacco in Italia che occupa oltre 60mila addetti".

Fonte: Confagricoltura

 

Puglia
Unima definisce la 'road map' del contoterzismo pugliese

Il panorama delle associazioni territoriali di Unima in Puglia è destinato in breve ad arricchirsi di nuovi gioielli: alle attuali associazioni che rappresentano l'Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola sul territorio pugliese, l'Apima Salento e l'Apima Foggia, si aggiungeranno le nasciture associazioni di Bari e Taranto, mentre la provincia di Brindisi sarà servita da un distaccamento di Apima Salento.

"Si tratta di un passo importante verso l'obiettivo di una categoria unita e rappresentativa che porterà, nelle nostre intenzioni, nella nascita di una Federazione regionale – ha commentato il presidente di Unima, Aproniano TassinariLa Puglia è la regione con il maggior numero di aziende agricole e la seconda a livello nazionale in termini di superficie agricola utilizzata, ma anche quella in cui le dimensioni media degli appezzamenti è particolarmente ridotta. Il fatto che in simili condizioni si sia sviluppata fortemente la componente agromeccanica è da considerarsi una evoluzione naturale, così come è naturale che i rappresentanti della categoria sul territorio vogliano smettere di subire la debolezza che deriva loro dall'isolamento e richiedano di essere rappresentati in maniera adeguata a livello nazionale e comunitario".

Oltre alla volontà di dare vita alle nuove associazioni, gli incontri hanno portato alla decisione di potenziare le strutture dell'Apima di Foggia e al progetto di superare le barriere regionali con la costituenda associazione provinciale di Avellino, che diverrebbe la prima struttura sindacale di rappresentanza del comparto agromeccanico in terra campana.

Fonte: Unima

 

Lazio
Attivato il fondo di garanzia per il credito alle imprese

"La Regione ha attivato un fondo di garanzia per facilitare l'accesso al credito alle imprese agricole e dare nuove opportunità soprattutto ai giovani agricoltori". Lo ha reso noto l'assessore regionale all'Agricoltura, Angela Birindelli, nel corso di un incontro con i rappresentanti delle organizzazioni agricole professionali ed il mondo della cooperazione.

"Abbiamo deciso di attivare un fondo - ha spiegato l'assessore - che sarà gestito dall'Ismea, nell'ambito del programma di sviluppo rurale, per finanziare a titolo di garanzia le fidejussioni concesse dalle banche".

"Per le imprese - ha osservato la Birindelli - è sempre più difficile acquisire denaro per gli investimenti destinati all'innovazione e allo sviluppo e la Regione, grazie all'accordo con Ismea, è voluta andare incontro a queste difficoltà ".

Fonte: Agrapress

 

Piemonte
Castagne, la Cia di Cuneo chiede l'intervento per calamità naturale

"In un castagneto dove si raccoglievano 10 quintali di castagne, quest'anno non si ottengono nemmeno 2 quintali". Lo dice il presidente provinciale della Cia Roberto Damonte che aggiunge: "I castanicoltori, a ragione, sono preoccupati e si lamentano; non pochi stanno rinunciando alla raccolta pur dopo aver svolto per tutto l'anno le necessarie e faticose operazioni di pulizia dei boschi".

Damonte ha reso noto che la Cia cuneese sta sollecitando il governo provinciale e regionale a chiedere al ministro per l'Agricoltura l'immediata attivazione dell'intervento per calamità naturali, al fine di riconoscere agli agricoltori un contributo a parziale copertura del danno patito. Danno che, quest'anno, si va ad aggiungere alla penuria dell'indotto del sottobosco a cominciare dalla assenza di funghi, altra fonte di reddito per chi vive in zona montana.

Fonte: Agrapress

 

Liguria
Primi dati del censimento agricolo, calano le aziende

Aumenta la scolarizzazione di chi investe nel settore agricolo e aumenta la dimensione media delle aziende, ma diminuiscono sia la superficie totale utilizzata, sia il numero complessivo delle attività, soprattutto quelle di piccole dimensioni. Tengono bene solo la floricoltura e l'olivicoltura

E' quanto emerge dal rapporto sui dati provvisori del sesto censimento generale dell'agricoltura 2010 in Liguria, dove il numero di unità totali rilevate è pari a 34.071.

Fonte: Agrapress