Si è recentemente svolto in Toscana, nelle colline fiorentine patria dei migliori Chianti, il consueto incontro di BASF con i giornalisti europei del settore agrario.
La scelta dell'Italia, ed in particolare della Toscana, come luogo ideale per BASF per incontare la stampa europea, è di buon auspicio per l'Italia. Basti pensare che la nostra nazione, con 2,6 miliardi di Euro, rappresenta il terzo mercato mondiale di BASF dopo Germania e Stati Uniti, ha affermato Erwin Rauhe, amministratore delegato di BASF Italia.
Nel 2005 BASF è stata l'azienda leader nel settore chimico mondiale con vendite per 42,7 miliardi di Euro, investimenti in ricerca e sviluppo per 1,06 miliardi di Euro (di cui il 35% destinati al settore "Agricoltura e nutrizione") e con 81.000 dipendenti sparsi nei cinque continenti.
Situazione e prospettive del settore agro di BASF sono gli argomenti trattati da Klaus Welsch, vicepresidente del Gruppo BASF e del business Agro BASF per la regione Europa.
Lo scenario agricolo mondiale è quanto mai interessante: la popolazione mondiale che nel 1960 era a circa 3 miliardi di persone, passerà dagli attuali 6,5 miliardi a circa 8,3 miliardi nel 2030 mentre le superfici coltivabili resteranno pressochè stazionarie. L'obiettivo è ambizioso: il terreno disponibile pro-capite per la produzione si ridurrà da 4.300 metri quadri del 1960 ai 1.800 nel 2030 e sarà necessario incrementare (più che raddoppiare per la precisione) la produttività per ettaro.
Inoltre la tendenza dei consumatori è quella di essere più esigenti, cercando alimenti sempre più sani e differenziati.
Altra grossa opportunità per l'agricoltura è rappresentato dalla produzione di materie prime ed energia rinnovabile. “Se vogliamo sostituire anche solo il 10% del petrolio attualmente consumato, dovremo destinare circa il 30% del terreno coltivabile per la produzione di fonti rinnovabili” ha affermato Welsch “e questo rappresenta una grande opportunità per il settore primario”.
E' chiaro che il terreno disponibile rappresenta il fattore più limitante e per raddoppiare la produzione e disporre di energia verde la risorsa principale disponibile sarà solo una: la ricerca, specilamente nel settore della difesa delle produzioni (agrochimici) e nelle biotecnologie.
Cosa fa BASF per introdurre radicali innovazioni in agricoltura? Sta percorrendo la via del giusto equilibrio tra ricerca agrochimica e biotecnologie, senza particolari sbilanciamenti. Oggi BASF è il leader mondiale nella chimica ma sta facendo grandi investimenti nella biotecnologia verde (anche attraverso la recente acquisizione della CropDesign, azienda belga leader nel settore).
Basf è la seconda azienda per investimenti in biotecnologie, tanto da avanzare una richiesta di brevetto ogni 5 giorni, puntando su piante più efficienti, aumento delle capacità nutrizionale degli alimenti e lo sviluppo di crop destinate a produrre risorse rinnovabili.
E’ comunque il settore dell'agrochimica quello in cui si stanno ottenendo i risultati più tangibili: tra questi particolare importanza strategiaca per Basf è la riduzione da 10 anni a 7 anni i tempi medi di immissione in commercio di una nuova molecola grazie all'ottimizzazione dei tempi di sviluppo e sperimentazione. Grazie a questo impegno nella ricerca, oggi BASF è l'unica azienda al mondo con oltre il 50% del fatturato derivante da prodotti protetti da brevetto.
Nell'agrochimica rimangono pochissime aziende che fanno ricerca seria nello sviluppo di nuove molecole e Basf è una di queste. Sono pronti per il lancio ben 4 fungicidi, 3 erbicidi e 1 insetticida.
Klaus Ries, direttore del business Agro BASF per la regione Europa, ha voluto evidenziare come, a differenza delle "colture commodity", il valore delle colture specializzate tipiche dell'Italia sia decisamente più alto e, con minore uso di terreno, forniscono maggiore redditività per l’agricoltore.
Si tratta quindi di un mercato molto interessante per Basf tanto che, a livello mondiale, sono previsti in arrivo ben 30 nuovi prodotti destinati alle colture specialistiche nei prossimi 8 anni.
Tra questi troviamo Bellis adatto per la difesa in campo e nel post raccolta delle pomacee, l’ottimo antioidico Collis, Vivando, Maccani, Signum dedicato alle colture orticole, Cantus lo specialista nella protezione di vite, kiwi e pero e Forum Gold.

Per informazioni: BASF Italia - Divisione Agro