L'estate in corso sta mostrando condizioni meteo altalenanti, in special modo nel nord Italia, con termiche elevate poste in sequenza con piogge e abbassamenti di temperature. Ciò complica i programmi di difesa della vite da vino, favorendo patogeni e parassiti.
La protezione dei vigneti va però assicurata nel rispetto di approcci tecnici sempre più sostenibili dal punto di vista ambientale, guardando al contempo al profilo residuale dei vini. Un punto essenziale soprattutto per chi debba esportare all'estero le proprie produzioni.
Forte di una consolidata gamma di soluzioni per la protezione della vite da vino, Syngenta ha strutturato anche uno specifico portfolio di prodotti afferenti al settore del biocontrollo. Queste soluzioni di origine naturale, impiegabili quindi anche in agricoltura biologica, possono contribuire significativamente al soddisfacimento di questi nuovi indirizzi tecnici, normativi e di mercato.
Flavescenza dorata: obiettivo scafoideo
Tra le avversità più tipicamente estive della vite da vino, per lo meno di quella coltivata nelle regioni settentrionali del Belpaese, ricade Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata. Il controllo di questa cicalina è necessario per impedire il passaggio del fitoplasma dalle piante malate, o positive, a quelle sane.
A partire dallo stadio di terza età, le neanidi di scafoideo possono diffondere il patogeno nei vigneti, proseguendo poi con la quarta e quinta età, concludendo infine con la fase adulta di piena estate. Ciò rende necessario intervenire più volte contro questo specifico parassita, utilizzando insetticidi fra loro differenti quanto a modo d'azione.
In tal senso nella gamma di Biocontrollo di Syngenta si candidano Arbiogy® e Bemotius®. Il primo è formulato come dispersione oleosa e contiene il fungo entomoparassita Beauveria bassiana nel suo specifico ceppo ATCC 74040. Bemotius® è invece formulato come concentrato emulsionabile a base di azadiractina A, sostanza attiva estratta dall'albero di Neem (Azadirachta indica).
Contro lo Scafoideo entrambi gli insetticidi vanno impiegati su vite da vino a dosi di 1-1,5 litri per ettaro, sospendendo i trattamenti di Bemotius® a soli tre giorni dalla raccolta. Nessun intervallo di sicurezza è invece previsto per Arbiogy®.
Vite da vino: dopo la botrite, i marciumi acidi
Avvicinandosi la maturazione delle uve da vino, il patogeno che più preoccupa i viticoltori è la botrite (Botrytis cinerea). Le sue infezioni possono infatti conferire gravi difetti ai vini anche a fronte di danni apparentemente trascurabili sui grappoli. Inoltre, le infezioni di muffa grigia aprono la via al complesso di microrganismi, in genere lieviti e batteri, che generano i marciumi acidi. Preservare i grappoli dalla botrite permette quindi di operare su uve sane da cui sarà possibile ottenere vini avulsi da difetti olfattivi e organolettici.
Per il controllo della botrite e dei conseguenti marciumi acidi si propone Taegro®, fungicida formulato come polvere bagnabile al 13% di Bacillus amyloliquefaciens (ceppo FZB24). Contro i patogeni il prodotto esplica tre differenti meccanismi d'azione. Il primo è quello di competizione per spazi e risorse, ostacolando la proliferazione dei microrganismi dannosi. Il secondo va a completare quello precedente, stimolando i meccanismi di autodifesa della coltura. Infine il terzo meccanismo di azione, cioè il rilascio di metaboliti secondari che risultano tossici per i patogeni.
Taegro® risulta anche efficace nel contenimento delle infezioni da oidio, altra patologia che in estate può danneggiare gli acini aprendo in essi vere e proprie spaccature nei casi più gravi. Anche tali ferite daranno origine a severi difetti nei vini, obbligando i viticoltori a prestare la massima attenzione anche contro questa malattia. Contro botrite, oidio e marciumi acidi Taegro® si applica Su vite da vino alla dose di 0,37 kg/ettaro tra le fasi di pre chiusura grappolo e invaiatura, tenendo fra le applicazioni intervalli di 7-10 giorni.
Oltre a oidio e botrite: la peronospora
Non solo muffa grigia e oidio minacciano la vite da vino in estate. Anche nei mesi più caldi dell'anno la peronospora può infatti minacciare la vite da vino, necessitando trattamenti fitosanitari da selezionare quanto a prodotti anche in base al profilo residuale finale delle uve. Ciò poiché la vendemmia in estate si fa sempre più vicina.
In tal senso la soluzione di biocontrollo proposta da Syngenta porta il nome di Romeo®, induttore di resistenza a base di cerevisane, sostanza inerte costituita dalla parete cellulare di Saccharomyces cerevisiae nel suo specifico ceppo LAS117. Oltre a integrare l'azione su botrite e oidio offerta da Taegro®, Romeo® permette di allargare lo spettro anche alle ultime infezioni di peronospora.
Anche questo prodotto si avvantaggia dell'assenza di intervalli di sicurezza e va impiegato su vite da vino alla dose di 250 grammi per ettaro a intervalli di 7-10 giorni, in funzione della pressione dei diversi patogeni.
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Fonte: Syngenta Italia