Il grano duro pastificabile sul mercato internazionale vede i prezzi Fob del Cwad di prima qualità ancora contrassegnati da ribassi se pur di lieve entità e dalla stabilità dei contratti in dollari Usa al Lawrence Market di Toronto, dove invece i contratti denominati in eurovaluta perdono altri 2 euro alla tonnellata.
Stessa tendenza sonnolenta si registra nei porti dei grandi laghi, dove pervengono i carichi di frumento dalla provincia canadese del Saskatchewan, ma con prezzi Fob che diminuiscono di soli 2,08 euro alla tonnellata a causa di una diminuzione del valore dei prezzi all'ingrosso sulla piazza di Rosetown ben più consistente, ma parzialmente neutralizzata da un rialzo degli export basis, che esprimono i costi di trasporto dalle aree produttive ai porti. Contrastati i prezzi all'origine canadesi.
Stabile invece il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dai porti del Golfo del Messico e proveniente dalle aree produttive degli Usa, dove però due settimane fa si era registrato un tonfo di ben 55,52 euro alla tonnellata, mentre l'Indice sui Future del Durum alla Borsa di Chicago crolla nuovamente perdendo il 3,86% in una settimana.
Intanto, in Italia i prezzi del grano duro fino nazionale - per altro di eccellente qualità - precipitano, forse perché prendono corpo le voci di una vendita di grano duro della Turchia all'Italia a prezzi molto bassi, che sarebbe avvenuta in giugno e al di fuori del regime delle aste pubbliche. La storia è stata ricostruita da AgroNotizie®, sulla base di quanto riportato dal Rapporto della Commissione per lo Sviluppo del grano della provincia canadese del Saskatchewan. A pesare sui prezzi italiani ci sono anche gli effetti dell'ultima asta da 50mila tonnellate della Tunisia, che ha acquistato il prodotto intorno ai 330 dollari Usa alla tonnellata, prezzo Cif, praticamente meno di 305 euro alla tonnellata. Nulla di certo su quanto avvenuto in Turchia, ma l'asta della Tunisia è un elemento di concretezza e gli effetti sul campo sono reali.
Infatti, tutte le borse merci italiane quotano la mietitura 2024 da questa settimana e sono tutte negative: ieri a Foggia il grano duro fino nazionale ha perso ben 16 euro alla tonnellata e Roma segna -5. Martedì scorso Napoli e Bari hanno perso entrambe 10 euro alla tonnellata. Altamura venerdì scorso accusa una perdita secca sempre di 10 euro. E gli esordi di Milano e Bologna in quotazione appaiono subito in tutta la loro pesantezza: se sulla piazza meneghina il frumento duro fino rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2023 perde ben 15 euro per la provenienza Nord e addirittura 32 euro sul prodotto del Centro Italia, la borsa merci felsinea registra un secco -17.
Il grano duro canadese di prima qualità perde 5 euro sia a Bari che ad Altamura, mentre i grani duri esteri a Milano vedono una stabilità dei comunitari e un calo di 10 euro per i non comunitari.
I prezzi all'origine in Italia, monitorati da AgroNotizie® sulla base delle più recenti rilevazioni di Ismea, vedono cali importanti sulle piazze siciliane, a Foggia e a Bari.
Noli, il Baltic Dry cala, ma previsioni restano positive
L'Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri - 10 luglio 2024 - è salito di circa il 2,4% a 1.939 punti, dopo cinque sessioni consecutive di cali che hanno portato l'indice principale al minimo in quasi un mese, grazie al miglioramento della domanda in tutti i segmenti di navi. Nonostante questo recupero, l'indice si presenta in calo di 125 punti sul 3 luglio scorso, quando a seguito di un drastico calo si era portato a 2.064 punti, crescendo comunque di 100 punti sulla settimana ancor precedente.
Dal 15 maggio scorso, quando stazionava a 1.889 punti, l'indice ieri risulta in aumento di 50 punti, perdendo ben 125 punti di vantaggio sulla scorsa settimana settimana, che lo vedeva di 175 punti al di sopra del valore del 15 maggio 2024.
La volatilità del Baltic a questo punto non pare sia stata messa a freno, anche perché dai 2.419 punti del 18 marzo 2024 - valore massimo degli ultimi mesi - l'indice registra comunque ieri ancora un arretramento di ben 530 punti (-21,91%). L'indice - al 10 luglio 2024 - su base annuale guadagna ora l'89,36%, contro il 93,26% registrato il 3 luglio 2024.
Ancora negativa ieri la performance dell'Indice Panamax, che determina solo in parte il Baltic, tenendo però in specifica traccia i carichi di carbone o grano da 60mila a 70mila tonnellate: è aumentato per il secondo giorno consecutivo, salendo di circa il 2,8% a 1.579 punti. Nonostante questa ripresa, il Panamax si ritrova di 28 punti in perdita sul 3 luglio scorso, quando, già in calo, si era attestato a 1.607 punti.
Complessivamente anche questo calo su base settimanale del Baltic conferma di fatto le tendenze previste nelle scorse settimane, inoltre "Baltic Dry è sceso di 155 punti o del 7,40% dall'inizio del 2024, secondo le negoziazioni su un contratto per differenza (Cfd) che traccia il mercato di riferimento per questa commodity" afferma una nota di Trading Economics diramata ieri, 10 luglio 2024, che segnala una nuova inversione di tendenza verso un peggioramento da inizio anno.
Ma, la stessa fonte afferma che il mercato è destinato a crescere ancora a breve, tanto che "si prevede che Baltic Exchange Dry Index verrà scambiato a 2.150,86 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando al futuro, stimiamo che verrà scambiato a 2.484,19 tra 12 mesi". Numeri ben superiori a quelli delle previsioni delle scorse settimane e che rafforzano un'aspettativa rialzista del mercato su questo indice sia nel medio che nel lungo periodo.
Chicago, Future Durum Wheat Index -3,86%
Il Future Durum Wheat Index Dwyoo alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 9 luglio 2024 è in ulteriore forte diminuzione a 677,50 punti (poco più di 6,77 dollari Usa per bushel), calato di 27,19 punti sul 2 luglio scorso (-3,86%), quando in decremento si era comunque attestato a 694,17 punti (poco più di 6,94 dollari per bushel). In pratica, dal 28 maggio, quando era attestato a 766,00 punti, questo indice ha perso in sei settimane ben 88,50 punti (-11,55%), raggiungendo il livello più basso da fine marzo del 2021.
Tale crollo complessivo su base mensile non fa che confermare ulteriormente la spirale ribassista avviata lo scorso anno e seguita alle quotazioni del 9 agosto 2023, quando l'indice era attestato a 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel), e che ancora il 19 dicembre 2023 si attestava a 904,50 punti (9,04 dollari per bushel), valore rispetto al quale il prezzo attuale è in perdita di 227 punti (-25,1%).
Inoltre, la quotazione del 9 luglio è pari a 229,90 euro alla tonnellata al cambio di ieri, 10 luglio 2024, contro i 236, 98 euro alla tonnellata della quotazione del 2 luglio valorizzata in euro al cambio del 3 luglio 2024. In pratica, la differenza negativa di 7,08 euro alla tonnellata conseguita il 9 luglio al cambio di ieri. È originata fondamentalmente dalla diminuzione dell'indice su base settimanale, ma il risultato è reso più pesante dalla leggera svalutazione della divisa Usa, passata da 0,93 euro per un dollaro della scorsa settimana alla quotazione di ieri di 0,92 euro per un dollaro.
Prezzi Fob rallentano la caduta in Canada
Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan dell'8 luglio 2024 il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine in partenza dai porti della regione dei grandi laghi è di 442,73 dollari canadesi alla tonnellata, in diminuzione di altri 1,91 dollari canadesi rispetto ai 444,64 dollari del 2 luglio scorso.
Anche se in frenata, continua la caduta di questo prezzo che, a partire dal 10 giugno 2024, quando era attestato a 530,18 dollari canadesi alla tonnellata, è complessivamente crollato di ben 87,45 dollari canadesi (-16,49%).
La quotazione dell'8 luglio, valorizzata in eurovaluta al cambio del 10 luglio è pari a 300,11 euro alla tonnellata, in calo di 2,08 euro alla tonnellata sui 302,19 euro della quotazione del 2 luglio, valorizzata in eurovaluta al cambio del 3 luglio 2024. Tali variazioni sono poco influenzate dal cambio, considerato che il dollaro canadese nelle ultime due settimane continua ad aggirarsi intorno agli 0,68 euro per un dollaro canadese.
Anche in questo caso si tratta di una diminuzione minima rispetto a crolli precedenti. Basti pensare che solo dal 10 giugno, quando il prezzo Fob, valorizzato in eurovaluta al 12 giugno si attestava sui 357,53 euro alla tonnellata, il valore in euro del prezzo Fob del Cwad dalla regione dei grandi laghi americani è calato di ben 57,42 euro (-16,06%).
Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali aggiornato al 3 luglio scorso, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al Lawrence Market di Toronto è stato di 330 dollari Usa e di 307 euro alla tonnellata, registrando così sulle quotazioni rilevate dalla Commissione il 26 giugno stabilità per i contratti stipulati in dollari Usa - che erano invece diminuiti di 10 dollari nella settimana precedente - e un calo di 2 euro alla tonnellata per quelli denominati in eurovaluta - che erano diminuiti di 7 euro nella settimana precedente.
In ogni caso, dal 5 dicembre 2023 - quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari e 393 euro alla tonnellata - al 3 luglio 2024 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 95 dollari e 86 euro alla tonnellata.
Prezzo Fob Usa stabile dopo il crollo
Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates il 3 luglio 2024 - di successivi non ne risultano emanati - il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dal Golfo del Messico con consegna luglio-agosto 2024 è di 325 dollari Usa alla tonnellata, stabile sui valori del 28 e 21 giugno, quando si era verificato un calo di ben 61 dollari sulla precedente quotazione del 14 giugno, che - con consegna giugno-luglio - era invece attestata a 386 dollari Usa alla tonnellata, un valore che si era mantenuto stabile sulle precedenti quotazioni dal 10 maggio scorso in avanti.
Come è noto, è uscita di scena la quotazione in partenza dai porti dei grandi laghi, indicata fino al 3 maggio scorso a 351 dollari Usa, ma con un regime di costi sicuramente inferiore a quello dei porti più meridionali degli Usa sull'Atlantico.
Il prezzo Fob del Northern Durum si era attestato a 395 dollari Usa alla tonnellata solo tra il 26 gennaio e l'8 marzo 2024, con partenza dai porti dei grandi laghi e consegna ad aprile 2024. Da allora ad oggi il prezzo è caduto di ben 70 dollari alla tonnellata.
La quotazione del 3 luglio 2024 del Northern Durum valorizzata al cambio di ieri, 9 luglio 2024, è pari a 300,37 euro alla tonnellata, in calo di 1,66 euro alla tonnellata sula stessa quotazione del 3 luglio valorizzata in euro al cambio dello stesso giorno di quotazione. In questo caso, a parità di quotazione del frumento in dollari Usa, il calo in eurovaluta è spiegato dalla lieve svalutazione della divisa a stelle e strisce, passata da 0,93 euro per un dollaro Usa della scorsa settimana a 0,92 euro per un dollaro Usa di ieri.
Canada, prezzi all'ingrosso in calo
Tornando al rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, l'8 luglio scorso sulla piazza di Rosetown - dove si trova l'ascensore di riferimento del mercato all'esportazione - il prezzo di acquisto all'ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è stato di 334,37 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 5,51 dollari canadesi sul 2 luglio scorso, quando con una quotazione di 339,88 dollari canadesi alla tonnellata, si era invece rivelato stabile sul 24 giugno, quando si era verificato un recupero di 9,18 dollari canadesi sui 330,70 dollari registrati il 17 giugno 2024.
Resta il fatto che tra il 6 maggio - quando il prezzo era di 413,37 dollari canadesi alla tonnellata sulla piazza di Rosetown - e l'8 luglio 2024 questo valore registra perdite pari a 79 dollari canadesi (-19,11%).
Dal 25 settembre 2023 - quando era attestato a 514,42 dollari canadesi alla tonnellata - questo prezzo ha perso ben 180,05 dollari canadesi alla tonnellata. Il valore dell'8 luglio 2024 del principale prezzo di acquisto all'export, rispetto ai 532,79 dollari canadesi alla tonnellata raggiunti il 21 agosto 2023, ha perso 198,42 dollari canadesi.
L'8 luglio scorso gli export basis, i costi di trasporto dagli elevatori ai porti dei grandi laghi, sono stati calcolati in 108,36 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 3,61 dollari canadesi sui 104,75 dollari rilevati il 2 luglio scorso, quando si era verificato un ulteriore calo di 1,44, dollari canadesi sul 24 giugno 2024. Complessivamente, dal 6 maggio scorso, quando gli export basis erano attestati a soli 65,58 dollari canadesi alla tonnellata, si registra un complessivo aumento di 42,78 dollari canadesi.
E il calo del prezzo Fob a 442,73 dollari canadesi alla tonnellata è spiegato dall'effetto congiunto di una diminuzione dei prezzi all'ingrosso parzialmente neutralizzata dall'aumento degli export basis.
Canada, prezzi all'origine contrastati
E ancora, secondo la Commissione, il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori canadesi nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità l'8 luglio è di 326,01 dollari canadesi alla tonnellata, in diminuzione di 8,54 sui 334,55 dollari canadesi del 2 luglio scorso, quando si era osservato un forte calo di ben 20,86 dollari sulla settimana precedente. Si conferma pertanto che il prezzo medio spot è in calo ininterrotto dallo scorso maggio.
E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si riduce così di 60,99 dollari. Dal 2 ottobre 2023, quando questo prezzo medio era ancora attestato a 504,86 dollari canadesi alla tonnellata, le perdite si portano all'8 luglio a 178,85 dollari canadesi alla tonnellata.
Infine, l'8 luglio, nei quattro territori della provincia del Saskatchewan il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite - a settembre 2024 - risulta essere di 302,86 dollari canadesi alla tonnellata. Si tratta della decima quotazione proiettata sulla campagna commerciale 2024-2025 e registra un primo modesto aumento di 3,58 dollari canadesi sulla quotazione media del 2 luglio scorso dopo un mese di cali.
Infatti dal 3 giugno scorso il prezzo medio per le consegne differite è passato da 349,80 dollari canadesi alla tonnellata a 302,86 dollari, diminuendo comunque di 46,94 dollari canadesi, cifra solo di poco inferiore a quella della scorsa settimana. Dal 25 settembre 2023, quando questo prezzo medio era attestato a 505,14 dollari canadesi, le perdite all'8 luglio scendono a 202,28 dollari canadesi alla tonnellata.
America, qualità coltivazioni in calo
Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan dell'8 luglio scorso "Alberta Agriculture afferma che le sue coltivazioni di grano duro sono in condizioni tra buono ed eccellente per il 79%, in aumento del 3% rispetto al 18 giugno. Mentre le condizioni nel Canada occidentale sono favorevoli a un raccolto abbondante, sono anche favorevoli alla fusariosi, elemento che solleva dubbi sulla qualità del prossimo raccolto".
Flettono in parte anche le condizioni delle coltivazioni negli Usa "Per il grano duro, le condizioni nel Montana sono diminuite del 3% al 56% per una valutazione tra buono ed eccellente, mentre le coltivazioni del Nord Dakota sono migliorate del 3% fino al 79% tra buono ed eccellente" è scritto nel rapporto.
Canada, esportazioni a 3,3 milioni di tonnellate
"Le esportazioni settimanali di grano duro canadese sono state consistenti, pari a 96mila e 600 tonnellate. Con 4 settimane rimanenti nella stagione delle spedizioni all'estero, le esportazioni totali di grano duro sono ora pari a 3,3 milioni di tonnellate, che è quanto stimato dal Ministero dell'Agricoltura canadese per le esportazioni totali. I produttori hanno consegnato 69mila e 200 tonnellate di grano duro e ci sono 110mila e 500 tonnellate di scorte visibili in attesa di esportazione" scrivono gli analisti nel rapporto della Commissione.
Turchia: produzione, prezzi ed export sono un rebus
Gli analisti della Commissione fanno notare inoltre come i prezzi globali del grano duro "continuano a scendere". In particolare sottolineano come "La Tunisia ha acquistato 50mila tonnellate di grano duro a 329,67 dollari Usa alla tonnellata sui minimi e 331,49 sui massimi Cif". In media meno di 305 euro alla tonnellata, un elemento che sicuramente ha pesato sui prezzi italiani, crollati nell'ultima settimana.
E la vera incognita che pesa ora sui mercati è l'effetto che avrà l'export della Turchia, dove "Dopo un fantastico inizio della stagione di crescita, si sono sviluppate condizioni calde e secche in tutto il Paese durante il periodo di riempimento dei chicchi. È ancora difficile definire l'impatto che ciò avrà sul raccolto. Le immagini satellitari della vegetazione per il Paese indicano che le coltivazioni ne sono state influenzate, specialmente nella principale area di produzione di grano dell'Anatolia centrale. Le operazioni di raccolta sono iniziate in Turchia, ma non abbiamo sentito alcun risultato sulle rese".
Altro giallo i prezzi che il Governo della Turchia intende praticare. Nel mese di giugno si era parlato un prezzo Fob minimo imposto dall'esecutivo pari a 360 dollari alla tonnellata, ovvero circa 333 euro alla tonnellata. Ma "Abbiamo sentito voci, tuttavia - affermano gli analisti della Commissione - che la Turchia abbia venduto del grano duro all'Italia a 340-350 dollari alla tonnellata Cif" nonostante un prezzo minimo Fob ben superiore.
Su tanto, vanno dette alcune cose: secondo fonti di AgroNotizie®, il Governo turco non ha mai posto un prezzo minimo all'esportazione e punta a mantenere il sistema di vendita mediante aste, che per sua natura non sarebbe facile da condizionare con un prezzo minimo.
Non solo, come risulta dal sito web del Tmo, l'ente di Stato della Turchia che gestisce il mercato agroalimentare, l'ultima asta si è tenuta il 22 maggio scorso, vinta da Casillo per 75mila tonnellate e un prezzo Fob di 366,50 dollari alla tonnellata, pari a quasi 339 euro alla tonnellata.
Il rapporto della Commissione non a caso parla di "voci" sulla vendita all'Italia per 340-350 dollari Cif, prezzo di sbarco in Italia pari a poco più di 314-323 euro alla tonnellata al cambio di ieri. Poiché ci troveremmo di fronte ad una vendita almeno ufficialmente non gestita da Tmo, che sarebbe quantomeno irrituale, data la rigidità della Turchia nella gestione dell'agroalimentare. Sta di fatto che i prezzi in Italia continuano a calare e per quanto abbia potuto pesare l'asta in Tunisia, non è affatto da escludersi che la vendita di grano dalla Turchia sia realmente avvenuta e a quei prezzi, ai quali - guarda caso - oggi tendono i valori delle borse merci italiane.
Commissione Ue, in Europa produzione in calo
Secondo il bollettino Mars del 27 giugno 2024, la Commissione Ue ha stimato che il raccolto di grano duro dell'UE dovrebbe essere di 6 milioni e 488mila tonnellate, in calo dell'8% rispetto all'anno scorso e del 12,4% rispetto alla media dell'ultimo quinquennio. Il calo, rispetto alle previsioni di maggio, è dovuto soprattutto al precipitare delle rese per ettaro in Francia e Italia, condizionate in Francia e Italia del Nord dal maltempo e dalla siccità nelle regioni del Centro e Sud Italia. Nel nostro Paese la produzione non dovrebbe superare i 3 milioni e 32mila tonnellate.
Borsa Merci Foggia
La Borsa Merci di Foggia ieri - 10 luglio 2024 - ha quotato per la quarta volta il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 315 euro alla tonnellata sui minimi ed a 320 euro sui massimi, in calo di altri 16 euro sulle quotazioni del 3 luglio scorso, quando si era verificato un primo calo di 6 euro sulle sedute del 26 e 19 giugno, data di esordio in quotazione della mietitura 2024. In quattro sedute il frumento duro nazionale a Foggia ha perso ben 22 euro alla tonnellata.
Mentre si porta a 35 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio scorso, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 3 luglio 2024 perdite per 140 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Roma
Borsa Merci di Roma ieri - 10 luglio 2024 - ha quotato per la seconda volta il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 290 euro alla tonnellata sui minimi e 295 euro sui massimi, in calo di 5 euro alla tonnellata sulla prima quotazione esitata il 3 luglio scorso.
Pertanto, sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 22 euro alla tonnellata sui minimi e di 27 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 10 luglio 2024 perdite pari a 115 euro alla tonnellata sui minimi e a 120 euro sui massimi.
Associazione Granaria Meridionale di Napoli
Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 9 luglio 2024 ha quotato per la quarta volta il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13% a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi, in calo di 10 euro sulle precedenti sedute del 2 luglio e del 25 e 18 giugno 2024, data di esordio in quotazione a Napoli per la mietitura 2024.
Rispetto all'ultima quotazione del grano duro fino nazionale - mietitura 2023 - dell'11 giugno scorso si rileva pertanto parità di prezzi, dato che i valori assegnati nella seduta dell'11 giugno ugualmente erano di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 9 luglio perdite pari a 95 euro alla tonnellata sui minimi e 105 euro sui massimi.
Il frumento duro Turco-Russo al 13% di proteine, dal 9 aprile scorso non è più quotato. L'ultima quotazione risale al 26 marzo 2023, quando era rimasto stabile sui valori raggiunti nella precedente seduta, confermandosi a 345 euro alla tonnellata sui minimi e 350 euro sui massimi. Questo cereale d'importazione dal 16 gennaio aveva perso complessivamente 55 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Bari
Alla Borsa Merci di Bari il 9 luglio 2024 si è riunita la Commissione Cereali, che ha rilevato - per la terza volta - le quotazioni del grano duro fino nazionale mietitura 2024. Pertanto, il cereale pastificabile nazionale, mietitura 2024, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa è stato fissato a 330 euro alla tonnellata sui minimi ed a 335 euro sui massimi, in calo di 10 euro sulla precedente seduta del 2 luglio, quando si era registrato un ulteriore calo di 5 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 25 giugno scorso. In due sedute sono stati così bruciati 15 euro rispetto alle quotazioni di esordio.
In questo caso, sull'ultima quotazione della mietitura 2023 - quella del 28 maggio 2024 - quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 19 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 9 luglio 2024 perdite pari a 115 euro.
Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 9 luglio è stato fissato a 375 euro alla tonnellata sui minimi ed a 380 euro sui massimi, valori in calo di 5 euro alla tonnellata sul 2 luglio, quando si era riscontrata stabilità sul 25 giugno 2024. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 - che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata - sono in perdita di 140 euro alla tonnellata.
Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, il 9 luglio 2024 è stato quotato a 315 euro alla tonnellata sui minimi e 325 euro sui massimi, stabile sulla prima seduta di quotazione del 2 luglio scorso.
Associazione Granaria di Milano
L'Associazione Granaria di Milano il 9 luglio 2024 ha quotato per la prima volta il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddivise per provenienze e qualificazioni:
- Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 330 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi, in calo di 15 euro sull'ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 9 luglio perdite pari a 85 euro alla tonnellata. I valori del 9 luglio 2024 risultano più bassi di 20 euro sui minimi e di 15 euro sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022, esitata il 13 giugno 2023 a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
- Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 330 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi, in calo di 32 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 9 luglio 2024 pari a 100 euro alla tonnellata. I valori del 9 luglio 2024 risultano inferiori di 24 euro sui minimi e 19 euro sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022, esitata il 13 giugno 2023 a 354 euro alla tonnellata sui minimi e 359 sui massimi.
Il 9 luglio scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 330 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi, valori stabili sulla precedente seduta del 2 luglio scorso, quando si era registrato un calo di 5 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 25 giugno 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 70 euro alla tonnellata sui minimi e 75 euro sui massimi.
Risultano invece in calo di 10 euro sulla precedente seduta i frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano che, il 9 luglio 2024, sono stati quotati 395 euro alla tonnellata sui minimi e 410 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 102 euro alla tonnellata.
Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura
L'ultimo listino compilato dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura è del 5 luglio 2024, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024 per la terza volta. Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 335 euro alla tonnellata sui minimi e a 340 euro sui massimi, in calo di 10 euro alla tonnellata sulla seconda quotazione di questa mietitura, esitata il 28 giugno scorso, quando già si era verificato un primo calo di 2 euro sulle quotazioni di esordio del 21 giugno 2024. Da inizio campagna il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è così calato di 12 euro alla tonnellata.
E si registra un deprezzamento di 15 euro alla tonnellata rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 5 luglio 2024 di 120 euro alla tonnellata.
Nella seduta del 5 luglio 2024 il grano duro canadese di prima qualità è stato fissato a 377 euro alla tonnellata sui minimi ed a 380 euro sui massimi, in calo di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 28 giugno scorso, quando invece si era rivelato stabile sulla ancor precedente seduta del 21 giugno.
Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando questo cereale quotava 524-527 euro alla tonnellata, ad oggi si registrano perdite per 147 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Bologna
La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 4 luglio scorso quando ha quotato per la prima volta il grano duro fino nazionale mietitura 2024 - provenienza Nord - qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri - alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa.
Questi i prezzi assegnati: 318 euro alla tonnellata sui minimi e 323 euro sui massimi, in calo di 17 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno scorso e paria a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 240 euro sui massimi.
Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 4 luglio 2024 pari a 102 euro alla tonnellata. I prezzi della piazza felsinea della mietitura 2024 registrati il 4 luglio 2024 sono inferiori di 22 euro rispetto a quelli già fissati l'8 giugno 2023, in occasione dell'ultima seduta della mietitura 2022, attestati a 340 euro alla tonnellata sui minimi e 345 euro sui massimi.
I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 10 luglio 2024
I prezzi medi all'origine del frumento duro fino nazionale, rilevati da Ismea tra il 1° e l'8 luglio 2024 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 10 luglio 2024, presentano su base settimanale 7 piazze stabili su 11 osservate. Con questa rilevazione salgono a undici le settimane consecutive con prezzi stabili o prevalentemente stabili. Riappaiono in questa tornata le piazze di Bologna, Ferrara e Grosseto, mentre non appare ancora Milano, in attesa di rilevare i prezzi della nuova mietitura.
Si fanno notare i cali di Palermo, Catania, Foggia e Bari: sulle due piazze siciliane il prezzo medio scende di 5 euro a 317,50 euro alla tonnellata tra il 27 giugno ed il 4 luglio 2025, mentre a Foggia la diminuzione di 6 euro interviene tra il 26 giugno ed il 3 luglio 2024, quando il prezzo medio cala a 333,50 euro alla tonnellata. Bari invece lascia sul terreno ben 10 euro portando il prezzo medio a 332,50 euro alla tonnellata il primo luglio 2024.
(Fonte: Ismea)
Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 10 luglio 2024, con la prima quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 308 euro alla tonnellata sui minimi e 315 euro sui massimi, in calo di 22 euro alla tonnellata sui minimi e di 25 euro sui massimi rispetto alle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 12 giugno scorso e pari a 330 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi.
Per ogni altro confronto con i prezzi della scorsa settimana è possibile consultare l'articolo del 4 luglio 2024.
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