Si rivolge direttamente all'Europa. Lo sguardo di Confagricoltura è piantato là, verso la nascente Commissione Ue. La speranza dell'associazione - espressa nel corso dell'Assemblea estiva - è che si possa rimettere "al centro la capacità produttiva dell'Europa".

 

"Il nuovo commissario europeo per l'Agricoltura - osserva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - deve essere un commissario con le idee chiare su cosa deve rappresentare per il futuro dell'Europa e dell'agricoltura".

 

Ce n'è anche per il BelPaese: "Al Governo italiano - dice Giansanti - chiediamo rispetto alle scelte che dovranno essere definite nella futura commissione di avere il giusto riconoscimento che dobbiamo avere in termini di attribuzione delle deleghe".

 

L'Europa, una casa comune

"L'Europa - aggiunge Giansanti - o è un condominio o è una casa comune. Noi siamo per una casa comune, quindi chiediamo al nostro Governo che l'Europa torni a discutere di temi comuni e di interesse comune".

 

Dai prezzi delle materie all'inflazione ai costi dell'energia e alla crisi per via della guerra in Ucraina, Giansanti lo dice chiaro: "Stiamo vivendo una stagione complessa e difficile". Ed è in questo scenario che si deve puntare "a garantire l'autosufficienza alimentare ai nostri cittadini", offrendo al tempo stesso sia qualità che sicurezza alimentare; il tutto "a un giusto prezzo".

 

Serve un ruolo forte in Europa

Di nuovo il richiamo alla necessità di avere un ruolo forte in Europa. "Nella formazione della nuova Commissione - rileva Giansanti - l'Italia si deve battere per avere il giusto riconoscimento che le spetta in termini di attribuzione delle deleghe e per un commissario che abbia le idee chiare su cosa deve rappresentare l'agricoltura per il futuro dell'Europa".

 

Spazio all'economia italiana, guardando all'autunno quando terrà banco la Legge di Bilancio: Confagricoltura chiede "certezze e garanzie" per un settore che è al primo posto per quanto contribuisce al Pil nazionale con 580 miliardi.

 

"L'Italia può e deve difendere le sue imprese con azioni puntuali - osserva il ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare e forestale, Francesco Lollobrigida - il Green Deal, così come è stato disegnato, rappresenta un suicidio collettivo dell'Europa. Quello che ci interessa è il ruolo dell'Italia all'interno della nuova Commissione che ci deve vedere più forti".

 

Qualche passo avanti lo si è visto - mette in evidenza Lollobrigida - negli ultimi mesi della Commissione Ue uscente, a cominciare dalla revisione parziale della Pac che ha portato a "un'impostazione che ci fa ben sperare".