Si moltiplica nel mondo l'attenzione per l'allevamento del coniglio. Merito delle sue prerogative di  grande produttore di carne, di buona qualità dietetica e priva di controindicazioni di carattere salutistico o religioso. Di questo interesse per la coniglicoltura se ne è avuta conferma anche durante il nono Wrsa – world rabbit congress, il congresso mondiale di coniglicoltura, che si è tenuto a Verona dal 10 al 13 giugno. Reduce dal Messico dove si era svolto quattro anni fa, il congresso è tornato in Italia dopo un'assenza di ben 24 anni (si era svolto a Roma nel 1984) durante i quali, con cadenza quadriennale, ha toccato Spagna, Francia, Stati Uniti, Ungheria,  per ricordare alcuni dei Paesi che hanno maggiori interessi nei confronti dell'allevamento del coniglio, un terreno sul quale l’Italia può vantare un primato mondiale, superata solo alla Cina.

Organizzato dall'Asic (associazione scientifica italiana di coniglicoltura), che in Italia rappresenta la Wrsa (world rabbit science association),  questa nona edizione del congresso sarà certamente ricordata per la puntualità organizzativa e per la valenza dei contributi scientifici e tecnici che vi sono stati presentati. La cronaca del congresso riporta la presenza di circa 400 congressisti iscritti, che in tre giorni hanno potuto ascoltare ben 270 comunicazioni scientifiche, documentarsi su 195 poster e partecipare a 30 incontri distribuiti fra tavole rotonde e conferenze.

 

Il coniglio nei Paesi a economia emergente

Fra gli aspetti che maggiormente hanno caratterizzato questa nona edizione del congresso figura la presenza sia come congressisti che relatori, di esperti e ricercatori provenienti da paesi del continente africano, sia affacciati sul Mediterraneo, sia delle aree più interne. In alcuni di questi Paesi il coniglio è infatti visto come una possibile risorsa di proteine nobili grazie alla buona adattabilità di questo animale e agli investimenti necessari per l'allevamento, decisamente più ridotti rispetto ad altre specie animali. Per di più, non essendo un granivoro, il coniglio non entra in competizione con l'uomo nei confronti delle materie prime necessarie alla sua alimentazione. Molti così gli studi presentati sull'alimentazione del coniglio basata su risorse locali, come pure su modelli di management che possono essere messi a punto per Paesi ad economia emergente. E’ il caso ad esempio delle esperienze presentate al congresso in merito alle formule organizzative attuate in Indonesia per lo sviluppo di piccoli e medi allevamenti, attuati in particolare attraverso la cooperazione.

 

Alimentazione, tema centrale

A questi temi dal forte spessore sociale, si sono affiancati quelli più consueti nelle aree del mondo a zootecnica avanzata, offrendo nuovi spunti in merito ai criteri di selezione e di conduzione dell'allevamento. Molte in questo ambito le relazioni che hanno puntato l'attenzione sulla possibilità di modulare l'alimentazione del coniglio non solo per migliorare i livelli di produttività, ma anche  per modificare le caratteristiche finali della carne prodotta, migliorandone le caratteristiche qualitative. E' dimostrato infatti che i livelli di inclusione nella dieta degli animali di taluni acidi grassi è in grado di ottenere nella carne maggiori contenuti in omega 3, la cui influenza sulla salute dell'uomo è da tempo dimostrata.

Al tema dell'alimentazione è stato dedicato il maggior numero in assoluto di relazioni congressuali (ben 22). Sono state 13 le relazioni che hanno avuto per tema le patologie e in uguale numero quelle sulla genetica. Un equilibrio che testimonia i buoni risultati sul fronte delle malattie del coniglio, che oggi destano certamente assai meno problemi rispetto a soli pochi anni fa e un aumento crescente invece per la selezione e il miglioramento degli animali. Su questo fronte, infatti, molti sono i Paesi al lavoro per individuare a seconda delle diverse esigenze, ceppi che meglio rispondono a determinate situazioni ambientali e climatiche che si presentano in talune aree "difficili". In altri casi l'attenzione è invece spostata sulla selezione mirata al miglioramento delle performance produttive.

 

Una vetrina sulla ricerca

Dal congresso di Verona è emerso il forte passo avanti della ricerca applicata al settore cunicolo, e si è confermato il ruolo fondamentale che questi incontri di caratura internazionale rivestono nel favorire lo scambio di conoscenze e di esperienze di diversa provenienza, consentendo un passaggio di informazioni che ancora oggi, nonostante nuovi e formidabili strumenti mediatici, non sempre è facile da attuare. Ma che si rivelano fondamentali per il progresso.