Sta girando in rete una "innovativa" tecnica per eliminare le erbacce: l'acqua di cottura bollente.

 

Per carità, funzionare funziona, bruciando immediatamente tutte le parti verdi delle piante (ma non le radici e gli altri apparati sotterranei), ecologico è ecologico, ma è un metodo che può avere diverse controindicazioni, sia se usato su vialetti e marciapiedi, sia se usato negli orti o nelle aiuole.

 

I problemi stanno tutti nei tipi di acqua di cottura, che possono nascondere diversi effetti indesiderati anche non trascurabili. Vediamoli.

 

Acqua di cottura della pasta

L'acqua di cottura della pasta (o del riso) è quella che tutti gli italiani hanno sottomano più o meno tutti i giorni e quindi sarebbe quella di più comodo utilizzo, ma è anche quella che ha le maggiori controindicazioni. Infatti contiene due cose che possono essere piuttosto dannose: il sale e l'amido.
 

Il sale da cucina, il cloruro di sodio (NaCl), non è tollerato dalla maggior parte delle piante, a parte quelle che crescono sulle spiagge del mare (le così dette alofile), e quindi se usato negli orti o nelle aiuole, il suo accumulo nel suolo tende a renderlo pressoché non coltivabile.

 

Inoltre il cloruro di sodio, come dice il suo nome chimico, contiene il sodio, elemento deleterio per il terreno, perché tende a far disgregare la struttura delle zolle, rendendolo in poco tempo compatto e duro e non adatto allo sviluppo delle radici.

 

Non a caso i Romani, secondo la tradizione, sparsero sale sulle rovine di Cartagine: una maledizione simbolica, ma anche una sorta di arma chimica per non far crescere più nulla per molto tempo.

 

Questi inconvenienti però potrebbero non essere gravi se l'acqua fosse usata per vialetti e marciapiedi, ma qui il problema è l'amido, di cui l'acqua della pasta (e soprattutto del riso) è ricca.

 

L'amido infatti non è solubile in acqua e accumulandosi può portare alla formazione di muffe e mucillagini piuttosto anti estetiche. Così, dopo aver eliminato le erbacce per breve tempo (perché poi ricacciano in fretta), ci si può trovare a dover lavare via un altro tipo sporco, appiccicato e scivoloso, che si è formato.

 

Acqua di cottura delle patate

L'acqua di cottura delle patate, se non le si cuoce con il sale (ma generalmente no), ha solo l'amido e quindi potrebbe essere usata nell'orto e nelle aiuole, mentre è sconsigliabile sui vialetti e marciapiedi, per le ragioni dette sopra.

 

Acqua di cottura delle bietole rosse o di verdure a foglia verde

Qui il problema per le pavimentazioni è doppio: l'amido (poco in realtà) e le sostanze coloranti che possono macchiare anche abbastanza a lungo ghiaia, pietre e mattoni.

 

Lo stesso vale per l'acqua di cottura delle verdure a foglie verdi, come spinaci, cicorie, foglie di rapa, bietole, ecc., che danno colori diversi e meno intensi, ma che comunque colorano lo stesso.

 

Acqua di cottura dei legumi

Qui non c'è solo amido, ma molte altre sostanze, e il rischio che si sviluppino mucillagini o altre cose simili è ancora più alto.

 

Però quest'acqua può essere usata negli orti e nelle aiuole (meglio se fredda) perché ha un effetto fertilizzante, sempre che non si sia usato il sale in cottura. Ma è un po' un peccato perché ci vengono dei brodi buonissimi...

 

Quindi alla fine qualcosa si può anche usare, con le dovute attenzioni, ma se si vuole un lavoro fatto bene, durevole e ecologico, guanti e raschietto (o coltello per i lavori di fino) restano sempre gli strumenti migliori.