Tempo di mietitura: diamo un'occhiata alla situazione internazionale dei mercati. Per i cereali in generale tutti i principali enti globali prevedono un leggero aumento dei raccolti, l'indice Fao è in risalita dopo mesi di depressione soprattutto per effetto delle buone performance del frumento.

 

Il frumento su Euronext è aumentato del 31% fra inizio e fine maggio - con le prime settimane di giugno vi è però stato un calo delle quotazioni sulle piazze finanziarie europee (-11% - dati Aretè). Il mercato del frumento dovrebbe essere condizionato da cali anche significativi per quanto riguarda la produzione della Russia, oramai divenuto il dominus dei mercati cerealicoli.

In Russia la produzione dovrebbe essere del 9% più bassa a causa della siccità e delle gelate in diverse aree di produzione, in rallentamento anche le semine primaverili in Siberia. Anche in Ucraina è previsto un calo della produzione, la produzione dovrebbe essere pari a circa 21 milioni di tonnellate (-8,7% rispetto all'anno precedente).

 

L'Unione Europea, come deciso lo scorso 23 aprile, monitorerà in maniera attenta i commerci preferenziali di grano dall'Ucraina; presumibilmente il flusso di grano ucraino verso l'Europa dovrebbe ridursi. La situazione commerciale nell'area del Mar Nero appare tuttavia totalmente imprevedibile a causa del conflitto in corso.

 

Ad avvantaggiarsi della situazione è come noto la Turchia, paese divenuto improvvisamente protagonista dei mercati cerealicoli internazionali. La Turchia l'anno scorso ha prodotto 22 milioni tonnellate di grano, quest'anno la produzione dovrebbe attestarsi sui 21 milioni di tonnellate.

Attenzione però: la Turchia è divenuto il principale esportatore mondiale di farina con 3,7 milioni di tonnellate di prodotto che ha varcato i propri confini nel 2023 - quest'anno l'associazione dei molitori turca prevede un aumento quantitativo perlomeno del 10%.

 

In definitiva: per quest'anno vogliamo essere ottimisti e vogliamo credere che nei prossimi mesi non vi dovrebbero essere forti debacle rispetto ai prezzi attuali.

Tocchiamo ovviamente ferro.