Di insetti utili sono decenni che se ne parla. Senz'altro, quando si iniziò a parlarne i tempi non erano ancora maturi: negli Anni 80 l'importante era produrre tanto, senza stare troppo a guardare i prodotti che si usavano, né le conseguenze su salute e ambiente di certi programmi di difesa "formato spazzola".
I tempi però cambiano e quindi ciò che pareva una semplice curiosità solo pochi anni prima, all'improvviso diventa un'eccitante argomento di attualità.
 
"Cinque anni fa abbiamo iniziato in Syngenta un'esperienza di lotta integrata che racchiude tutte le tecnologie della nostra società, partendo dalla genetica, passando alla chimica, ovvero gli agrofarmaci, completando infine l'offerta con gli insetti utili. Bioline è la branca biologica di Syngenta e si occupa di produrre, in Inghilterra, in Spagna e in altri Paesi, insetti utili per il controllo di fitofagi e fitomizi che affliggono le colture agrarie".
 
Fra le diverse soluzioni del portfolio Syngenta, dove va posto l'accento nella giornata odierna?
 
"Qui a Bra si ha la possibilità di vedere serre di peperoni e di pomodori nelle quali sono state applicati i protocolli di difesa integrata Syngenta. Le linee guida seguite in questa azienda sono allineate alle richieste della Direttiva usi sostenibili che entrerà a pieno regime nel 2014. L'intenzione è infatti quella di permettere agli agricoltori di rispondere da subito alle mutate esigenze dell'acquirente e del consumatore. Syngenta propone infatti un nuovo modo di operare e di produrre. L'agricoltore non dovrà modificare sostanzialmente il suo modo di operare, ma vedrà che, riducendo l'uso della chimica, utilizzando gli ausiliari e adottando una genetica di qualità, potrà anche ottenere una convenienza dal punto di vista economico. Senza dimenticare ovviamente gli aspetti della sostenibilità ambientale".
 
Quali protocolli sono stati adottati qui a Bra?
 
"Sono stati seguiti due i differenti protocolli: nel primo  abbiamo utilizzato Swirski, soluzione a base di fitoseidi, ovvero acari predatori che controllano tripidi e mosca bianca. Nel secondo abbiamo utilizzato Orius laevigatus, che sappiamo essere un efficace predatore di tripidi, e Amblyseius andersoni, altro acaro predatore che controlla l'eriofide e il ragnetto rosso. Sempre su pomodoro è stato utilizzato anche Nesidiocoris tenuis che è un predatore specifico per Tuta absoluta e per la mosca bianca".
 
E gli interventi chimici?
 
"La chimica è stata adottata solo in funzione di ben specifici picchi di popolazione dei fitofagi, tornando poi a ritrovare presto l'equilibrio naturale all'interno delle serre. Ovviamente, la Lotta integrata non può prescindere da altri aspetti, come la lotta alle virosi, adottando varietà resistenti, ma anche reti e ogni soluzione atta al contenimento delle problematiche di campo. Recentemente per esempio è emerso il Lygus come nuova avversità, il quale si è affiancato alle più convenzionali nottue e piralidi. Vi sono comunque insetticidi selettivi come Affirm, oppure formulati a base di bacillus thuringiensis, che possono essere impiegati con successo nei programmi, dal momento che sono perfettamente compatibili con il percorso integrato".

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Per gli approfondimenti sul progetto Sinergie, leggi l'intervista a Marco Cantoni, responsabile orticole per l'Italia di Syngenta

Per conoscere l'opinione di Flavio Reburdo, rivenditore, clicca qui

Per conoscere l'opinione di Giancarlo Avalle, orticoltore, clicca qui

Per conoscere l'opinione di Roberto Ferreri, organizzazione di produttori "Ortogranda", clicca qui

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