Il prossimo 19 marzo alle 10,00 presso il Centro Ricerche per la Frutticoltura, il Settore agricoltura della Provincia di Cuneo e il CReSO – Consorzio di ricerca e sviluppo per l’ortofrutticoltura propongono un convegno sul tema “Risparmio idrico in frutticoltura”. L’incontro, rivolto ai tecnici e ai frutticoltori, vuole presentare i dati del primo anno di attività dell’omonimo progetto.
 
L’acqua è una risorsa limitata fondamentale per la vita e le attività umane, per il cui utilizzo sono spesso in competizione vari settori e ambiti sociali, dal consumo umano a quello industriale, all’uso agricolo. A maggior ragione oggi dove, a causa dei cambiamenti climatici, tende a ridursi la disponibilità mentre la richiesta aumenta. Sempre più spesso si parla di revisione delle metodologie di sfruttamento della risorsa idrica, anche in una provincia come la nostra che in passato ne presentava ampia disponibilità.

L’irrigazione delle colture agrarie, in termini numerici il principale modo di uso dell’acqua e per questo motivo spesso accusata di consumi eccessivi, costituisce una pratica fondamentale per le produzioni del territorio. L’uso irriguo, pur dispendioso in termini di consumo di acqua, utilizza la risorsa idrica quasi senza alterarla, in quanto restituisce la stessa pressoché totalmente tramite l’evaporazione o la percolazione in falda, mentre favorisce la fotosintesi che da un lato cattura l’anidride carbonica presente nell’atmosfera, mentre dall’altro libera ossigeno.
Pur tenendo conto di queste esternalità positive, in previsione di una riduzione della disponibilità, anche il settore primario deve mettere in campo strategie per razionalizzare e ridurre il consumo di acqua per irrigazione. In particolare la nostra frutticoltura, settore di pregio e all’avanguardia dell’agricoltura cuneese, ha da tempo imboccato questa strada con l’adozione dei sistemi di irrigazione localizzata a goccia e a spruzzo in sostituzione parziale e/o totale dell’irrigazione a scorrimento. Queste tecniche consentono di ridurre drasticamente gli apporti irrigui. Si tratta ora di fare un passo avanti, utilizzando gli impianti al meglio per razionalizzare e ridurre l’utilizzo in funzione dei fabbisogni e delle epoche di maggior richiesta da parte delle colture.