Il convegno conclusivo del progetto Ager Melo si terrà la mattina del 5 marzo, alla Cantina Storica Rotari di Mezzocorona. Verranno presentate le nuove acquisizioni relative agli effetti salutistici derivanti dal consumo di frutta e in particolare i legami tra la composizione della mela e la protezione da malattie cardiovascolari, tumori e intolleranze. Ager Melo ha dedicato una notevole attenzione a questi aspetti, che sono stati studiati in particolare nell'ambito del Work Package 5, intitolato “Qualità e salute”, coordinato da Fulvio Mattivi della Fondazione Edmund Mach, con la partecipazione delle Università di Padova e di Bologna e la collaborazione delle Università di Trento e Reading (Uk) e del Cra-Nut di Roma. Al convegno parteciperanno anche esperti dell'Università di Trento, della Lega italiana lotta ai tumori e dell’Azienda per i servizi sanitari di Trento. All’evento sono invitati tutti gli operatori interessati a vario titolo agli aspetti salutistici del consumo di frutta. Sarà anche occasione di qualificazione professionale per personale operante nel settore sanitario.
Nel pomeriggio, al Palazzo della Ricerca e della Conoscenza della Fondazione Mach, si terrà invece un workshop tecnico, dedicato ad aspetti di genomica, breeding e tecniche colturali avanzate, in pre- e post-raccolta, per l'ottenimento della massima qualità del prodotto. Verranno trattate conoscenze su marcatori molecolari che permettono una selezione precoce, abbreviando i tempi e abbattendo i costi per la selezione di individui “scelti”. Queste mele sono più resistenti ai patogeni (a partire dalla ticchiolatura) e riescono ad “autoregolamentare” il carico produttivo (self thinning) per semplificare la gestione agronomica del frutteto. Infine, saranno trattati i principali fattori che determinano la qualità organolettica: diradamento meccanico, copertura integrale anti insetti, monitoraggio e gestione in tempo reale del processo di crescita del frutto, sistemi esperti di gestione dell’intero processo produttivo, la determinazione non distruttiva della suscettibilità dei frutti al riscaldo al termine della conservazione.
A fronte di un budget complessivo di 4,3 milioni di euro, il finanziamento Ager ha contribuito con 3 milioni erogati da 13 Fondazioni bancarie. Il progetto ha permesso in molti casi di estendere e completare ricerche commissionate da altri finanziatori, in larga parte l'Unione europea, permettendo sinergie scientifiche di altissimo rilievo internazionale. Come per altre filiere produttive, il Progetto Ager ha inteso facilitare il trasferimento tecnologico alla produzione di molte innovazioni derivanti dalla ricerca e sostenere in questo modo gli imprenditori agricoli. Dal 2008 sono stati concessi 27 milioni di euro (di cui 6,3 dedicati al settore ortofrutta). I fondi sono stati assegnati attraverso bandi competitivi e la selezione dei progetti è stata effettuata con il metodo della “peer review” attraverso 56 esperti di 34 Paesi.
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Fonte: Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige