A seguito del parere espresso dalla Commissione consultiva per i prodotti fitosanitari e dell'accordo raggiungo in Conferenza stato-regioni, il 18 settembre è stato emanato il Decreto ministeriale di sospensione cautelativa dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive neonicotinoidi thiamethoxan, clothianidin, imidacloprid e la sostanza attiva fipronil utilizzate nel trattamento di concia delle sementi. Il provvedimento in questione riguarda anche la sospensione di utilizzo da parte degli agricoltori delle sementi trattate.

La sospensione di questi prodotti fitosanitari - ha spiegato il sottosegretario alla salute Francesca Martini - 'adottata sulla base dei rilievi scientifici rilevati dalla commissione e del principio di precauzione, permetterà di acquisire utili informazioni sulla moria delle api in relazione all'utilizzo di tali sostanze. Sarà, inoltre, condotto un programma di monitoraggio a livello nazionale per individuare le cause dello spopolamento degli alveari che sembra essere correlato ad un insieme di fattori'. 

 

Una prima richiesta di sospensione era già stata avanzata nel mese di luglio dall'assessore all'Agricoltura della regione Emilia-Romagna Tiberio Rabboni, il quale ha espresso la propria soddisfazione per il provvedimento. Favorevole al provvedimento anche la Fai, Federazione Apicoltori Italiani, la quale sottolinea che 'questa vicenda, che conferma l'attenzione delle istituzioni verso il ruolo delle api, non può tradursi tuttavia in una prova di forza tra apicoltori e agricoltori. I nostri due mondi debbono imparare a rispettarsi e a collaborare affinche', li' dove l'ape sopravvive, l'agricoltura incrementi quantita' e qualita' delle produzioni e l'ambiente resti salubre per tutti'. Lo ha detto il presidente della federazione, Raffaele Cirone, aggiungendo: 'Diventa ora indispensabile avviare una campagna di sensibilizzazione dell'intero mondo agricolo, affinchè si comprenda che l'ape rappresenta il primo fattore produttivo dell'agricoltura del nostro paese'. 

 

Problema semine e difesa delle colture

In un comunicato, la Cia, Confederazione italiana agricoltori, evidenzia i numeri del settore apistico, sottolineando la necessità di 'provvedimenti mirati a sostegno del settore che conta più di 70 mila apicoltori, oltre un milione e 200 mila alveari, una produzione di miele che supera le 10 mila tonnellate l’anno. Non solo. Occorre evitare che la moria delle api prosegua e abbia ulteriori conseguenze per l’intero ecosistema e la biodiversità.' 'Però, nello stesso tempo, essendo ormai ravvicinato il periodo delle semine, occorre, - secondo la Cia, - che vengano messe a disposizione degli agricoltori le quantità necessarie di sementi non trattate con i prodotti oggetto della sospensione.'

Tuttavia, la concia delle sementi è uno strumento che rende più efficace la lotta ai parassiti e consente di ridurre drasticamente il quantitativo di sostanze chimiche utilizzate. 'Vogliamo ribadire la validità di questo mezzo di difesa delle colture, impegnandoci a migliorarne le modalità di utilizzo, e respingiamo le accuse - ha sottolineato Marco Nardi, direttore di Ais, l’associazione italiana sementi - di chi attribuisce alla concia delle sementi di mais con prodotti insetticidi neonicotinoidi tutta la responsabilità delle morie di api'.

'Se così fosse - aggiunge Nardi - non si spiegherebbero le morie che gli apicoltori denunciano in tutta Italia, nei diversi periodi dell’anno, quando invece la coltura del mais è concentrata nelle Regioni del nord, le semine si fanno in marzo ed aprile e solo il 60% delle sementi utilizzate è conciato con i prodotti oggi messi sotto accusa'. 'Non si può poi pensare di poter difendere efficacemente a lungo la coltura del mais dagli attacchi di Diabrotica, un nuovo insetto fitofago contro il quale per legge è obbligatorio intervenire e che progressivamente sta interessando tutte le aree maidicole del paese - continua ancora Nardi - senza avere a disposizione lo strumento delle sementi conciate con prodotti idonei'.

Secondo l’Ais, ad esempio, nella Regione Lombardia si stima sia oggi necessario intervenire su circa 2/3 dei 400.000 ettari di superficie coltivata a mais. Con la concia delle sementi si utilizzano 65 grammi di principio attivo per ettaro, mentre l’alternativa sarebbe costituita dalla distribuzione nel letto di semina di prodotti insetticidi geodisinfestanti, ad una dose di 500 - 600 grammi di principio attivo per ettaro, seguita da uno o più interventi insetticidi fogliari contro gli adulti, nelle zone di maggiore virulenza dell’attacco, impiegando ogni volta altri 600 - 700 grammi di principio attivo per ettaro. 'La concia del seme, in pratica, contro la Diabrotica, consente di ridurre di almeno 20 volte la quantità di prodotti chimici distribuiti nell’ambiente!'

 

Moria api: numerosi studi indicano cause diverse dagli agrofarmaci

La comunità scientifica sostiene da tempo che sono molteplici le cause della moria delle api, quali ad esempio la recrudescenza degli attacchi di Varroa, alcuni patogeni quali virus e Nosema, i cambiamenti climatici.

Anche secondo due importanti studi non esiste alcun legame tra agrofarmaci e moria di api. Si tratta degli studi dell'Afssa, Agenzia francese per la sicurezza degli alimenti - e del Centro federale tedesco per la ricerca delle api. In particolar modo un ricercatore dell'Afssa dichiara: 'Le nostre conclusioni sono le stesse alle quali siamo giunti otto anni fa. Le cause della moria delle api sono già note; in caso di Varroa è importante non trascurare di effettuare i  trattamenti'.

In comunicato inviato poco prima dell'emanazione del decreto, Agrofarma aveva dichiarato: 'una sospensione sarebbe prematura, oltre che molto rischiosa, per i maiscoltori, che non potrebbero più controllare parassiti come la diabrotica, con il conseguente impatto produttivo e occupazionale. Occorre infatti ricordare che l'utilizzo di semi conciati è indispensabile per garantire la produzione italiana di mais adeguata a soddisfare la crescente domanda di questa importante produzione agricola.'

Agrofarma proponeva l'applicazione di alcune misure di mitigazione tali da proteggere la filiera da eventuali errori, quali 

  • indicazione sui sacchi di semi conciati di precauzioni per gli agricoltori per ridurre al minimo l'esposizione delle api agli agrofarmaci nella fase di semina;
  • introduzione di test obbligatorio per le ditte sementiere per garantire il rispetto di un limite di polverosità del seme conciato, procedura già obbligatoria in Francia;
  • modifiche alle seminatrici pneumatiche per ridurre al massimo la dispersione di polveri con ad esempio un semplice 'filter device' da aggiungere all'uscita della turbina della seminatrice o un canalizzatore di aria al suolo. Diversi studi sulla tematica sono già in atto o programmati.

'Agrofarma ha fatto una proposta equilibrata che consente da un lato di non prendere decisioni drastiche e affrettate - afferma Marco Rosso, direttore di Agrofarma - e dall'altro di attuare ulteriori misure cautelative. La concia delle sementi è una pratica indispensabile per avere produzioni sane e sostenibili - conclude Rosso così come è fondamentale il ruolo delle api e dell'apicoltura. La proposta di Agrofarma aiuterebbe le due produzioni a coesistere'.

 

 

Apicoltura in cifre
Fonte: Cia

 

70.000 apicoltori tra imprenditori (7.500) e hobbysti 

55 miliardi di api

1 milione e 100 mila alveari 

15 mila tonnellate di miele prodotto

Consumo pro-capite in Italia di miele 380 grammi

Valore monetario della produzione di miele 25 milioni di euro

Valore monetario dell’impollinazione all’agricoltura 2,6 miliardi di euro

 

Foto di Thiago Gama Oliveira