Il Mediterraneo è tra le aree più colpite dagli effetti del cambiamento climatico, sempre più evidenti e diffusi. Questa regione è anche la più importante a livello europeo per colture perenni come vite, olivo, avocado, ciliegio e agrumi, nonostante subisca l'impatto crescente di eventi atmosferici estremi, siccità e perdita di biodiversità.
Per adattarsi alle nuove esigenze ambientali, gli agricoltori si trovano a dover cambiare le proprie pratiche agronomiche e trovare nuove strategie.
Tuttavia, i progressi tecnici spesso non riescono a varcare i confini territoriali, restando limitati ad uno specifico settore agricolo anziché essere largamente diffusi.
In questa ottica, il progetto CLIMED-FRUIT ha l'obiettivo di creare una rete di condivisione di buone pratiche agricole pronte all'uso, utili a potenziare la resilienza della frutticoltura, grazie a gruppi operativi attivi in tutta Europa. Punta a trasformare soluzioni locali in pratiche condivise a livello europeo.
Sommario:
Quattro buone pratiche per un vigneto più resiliente
Tra le pratiche raccolte da CLIMED-FRUIT, si evidenziano quattro soluzioni innovative per la viticoltura, che si sono dimostrate efficaci nel migliorare la resilienza del vigneto di fronte a condizioni climatiche estreme. Queste pratiche sono state documentate negli Extended Practice Abstract (Epa), documenti tecnici strutturati che includono una descrizione dettagliata della pratica, la sua origine e un'analisi semplificata dei costi e benefici.
Gli Epa, insieme ai Digital Stories, offrono uno strumento prezioso per consentire a viticoltori e tecnici di conoscere e implementare soluzioni efficaci nelle loro aziende.
Subirrigazione
La subirrigazione è una tecnica innovativa che consente di ottimizzare l'uso dell'acqua nel vigneto, riducendo l'evaporazione e migliorando l'efficienza dell'irrigazione. Implementata nell'ambito del gruppo operativo Ofivo, questa pratica prevede l'installazione di tubi di irrigazione interrati a una profondità ottimale per fornire acqua direttamente alle radici delle piante.
Questo sistema non solo riduce lo spreco d'acqua, ma contribuisce anche a un migliore assorbimento dei nutrienti e minimizza la comparsa di malattie fungine, poiché la superficie del suolo rimane più asciutta. Inoltre, favorendo lo sviluppo radicale in profondità, aiuta le viti a essere più resistenti ai periodi di siccità prolungata.
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Sovescio nella viticoltura mediterranea
L'uso del sovescio nei vigneti mediterranei è una strategia chiave per migliorare la salute del suolo e aumentarne la capacità di ritenzione idrica. Questa pratica, sviluppata dal gruppo operativo Gascogninnov, consiste nella semina di specifiche specie vegetali tra i filari di vite, che vengono successivamente incorporate nel suolo come materia organica.
I benefici includono un miglioramento della fertilità del suolo, un incremento della biodiversità dell'ecosistema viticolo e una maggiore resistenza all'erosione. Inoltre, il sovescio può agire come una barriera naturale contro lo stress idrico, contribuendo a mantenere l'umidità del suolo durante i periodi di siccità.
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Irrigazione di precisione al servizio del vigneto
L'irrigazione di precisione rappresenta un'evoluzione significativa nella gestione dell'acqua in viticoltura. Sviluppato all'interno del gruppo operativo Virecli, questo approccio si basa sull'uso di sensori avanzati per monitorare le esigenze idriche delle viti e regolare l'irrigazione in base ai dati in tempo reale.
Questa pratica consente una gestione efficiente delle risorse idriche, ottimizzandone l'uso in base alle condizioni climatiche e allo stato fisiologico della pianta. Tra i suoi vantaggi, si evidenziano la riduzione del consumo d'acqua, una maggiore uniformità nella maturazione dell'uva e un miglioramento della qualità del prodotto finale.
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Potatura tardiva invernale
La potatura tardiva invernale è una tecnica efficace per prevenire i danni causati dalle gelate primaverili e regolare il ciclo di maturazione dell'uva. Questa pratica, anch'essa implementata nell'ambito del gruppo operativo Virecli, prevede di posticipare il momento della potatura al fine di ritardare il germogliamento e minimizzare l'impatto delle basse temperature tardive.
Oltre a proteggere i germogli dalle gelate, questa tecnica consente di adattare la maturazione dell'uva alle condizioni climatiche di ogni stagione, favorendo una migliore espressione aromatica nel vino e riducendo il rischio di surmaturazione negli anni particolarmente caldi.
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Un webinar sulle strategie per aumentare la resilienza delle frutticole
Viti e agrumi soffrono particolarmente il cambiamento climatico, per difficoltà legate al risparmio d'acqua e alla tolleranza delle colture agli stress abiotici e biotici. Durante l'evento online organizzato da CLIMED-FRUIT a marzo 2024 sono state proposte alcune strategie per far fronte alle nuove sfide climatiche dell'area agricola mediterranea, tra cui il miglioramento della ritenzione idrica da parte del terreno attraverso l'utilizzo di cover crops e l'applicazione di biostimolanti e corroboranti per aumentare la capacità di tolleranza delle piante.
Di questo e tanto altro si è parlato nel corso del webinar che ha riunito 28 esperti provenienti da tutta Europa. Un'occasione di confronto e divulgazione sul tema dell'impatto del cambiamento climatico in agricoltura, con focus sulla frutticoltura e su come renderla più resiliente
Per saperne di più sugli argomenti trattati dai relatori sono disponibili le videoregistrazioni degli interventi sul canale YouTube del progetto.
CLIMED-FRUIT è un progetto finanziato dall'Unione Europea, nell'ambito del programma Horizon Europe (GA N°101060474).
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Fonte: Vinidea