La ricerca pubblica si occuperà di trovare una soluzione per il mal secco degli agrumi a cominciare dalle cultivar impiegate in Italia per le Indicazioni Geografiche Protette, potendo utilizzare anche le Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea): breeding cisgenico ed editing genomico. Pertanto, a disposizione del Centro di Ricerca Difesa e Certificazione del Crea vi sono 6 milioni di euro. È questo in estrema sintesi il contenuto del Decreto del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida del 5 maggio 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 luglio scorso, dopo il via libera della Corte dei Conti.

 

Il Decreto Ministeriale detta "Criteri e modalità per l'accesso al fondo a sostegno delle attività di ricerca finalizzate al contenimento dell'organismo nocivo 'Plenodomus tracheiphilus (sin. Phoma tracheiphila)' attuale agente causale del 'mal secco degli agrumi' specificatamente alle cultivar Igp, fondo istituito con l'articolo 1, comma 426, della Legge 29 dicembre 2022, numero 197 (Legge di Bilancio per il 2023)".

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Nella previsione di spesa della legge di bilancio ci sono anche altri 3 milioni di euro, sempre per la ricerca dedicata alla lotta al mal secco degli agrumi, ma per cultivar agrumarie non rientranti nelle Igp: i criteri e le modalità di accesso a questa ulteriore quota del fondo saranno stabiliti con un altro decreto del ministro.

 

Le risorse disponibili invece per le cultivar di agrumi oggetto di Igp - e la cui attribuzione è normata dal Decreto Ministeriale del 5 maggio 2023 - sono di 6 milioni divisi in tre annualità: 2023, 2024 e 2025.


Gli ambiti di ricerca stabiliti dal Decreto sono i seguenti e sono principalmente rivolti a:

  • valutazione, sviluppo e selezione di germoplasma con caratteristiche di tolleranza/resistenza al Plenodomus tracheiphilus;
  • selezione di portainnesti da destinare alle attività di ricostituzione del potenziale produttivo danneggiato, studio per la definizione di nuove strategie per il controllo sostenibile della malattia e attività di miglioramento genetico per l'ottenimento di nuove varietà altamente resistenti e agronomicamente valide, anche mediante le Tecnologie per l'Evoluzione Assistita (Tea): breeding cisgenico e editing genomico;
  • sviluppo di metodologie innovative per il rapido riconoscimento della malattia e messa a punto di protocolli di difesa biologica/integrata, unitamente all'attuazione delle tecniche agronomiche di contrasto allo sviluppo e diffusione della malattia.

 

Al Centro di Ricerca Difesa e Certificazione (Crea-Dc), quale istituto nazionale di riferimento per la protezione delle piante, è affidato il compito di sviluppare un progetto di ricerca, di durata pluriennale, sulle tre tematiche appena citate. Il Crea-Dc, potrà avvalersi della collaborazione di soggetti pubblici e privati di ricerca dotati di avanzata esperienza maturata nell'ambito delle tematiche di ricerca individuate dal Decreto.

 

La gestione del contributo erogato al Crea-Dc per la realizzazione dei progetti di ricerca dovrà avvenire secondo il "manuale operativo" adottato con D.M. n.27532 del 23 novembre 2016.


Il Crea-Dc, presenterà una proposta progettuale al Ministero dell'Agricoltura, con evidenza delle sotto linee di ricerca, eventualmente, sviluppate da parte dei soggetti pubblici e privati e con indicazione dei relativi costi.

 

La valutazione scientifica della proposta di ricerca sarà effettuata in conformità ai criteri e procedure per la gestione di contributi per la realizzazione di progetti di ricerca e innovazione per il sistema agricolo, alimentare e forestale, approvati con Decreto del Mipaaf del 23 novembre 2016, n. 27532.

 

I risultati, anche parziali, del progetto di ricerca saranno di proprietà del Ministero dell'Agricoltura e verranno pubblicati sul proprio sito nella sezione "ricerca" alla voce "risultati dei progetti di ricerca sull'organismo Plenodomus tracheiphilus (sin. Phoma tracheiphila)"