Si parla sempre di più di agricoltura digitale.
Un'agricoltura che sfrutta sempre maggiormente i dati per analizzare, pianificare ed ottimizzare le attività di campo. Ma per applicare l'agricoltura digitale serve una materia prima essenziale: i dati raccolti in campo dagli agricoltori.


Non parliamo di sofisticati impianti di rilevazione attraverso Iot (internet of things, basato sulla presenza di sensori in campo - come i sensori di dati agrometeo) o alle varie tecnologie basate sulle mappe (vigore, produzione, carenze…) o di Gis per interpolare dati…


Per elaborare i dati essenziali di un'azienda agricola sono sufficienti alcune informazioni di base che, per rispettare la norma, devono già essere raccolte attraverso QdC® - Quaderno di Campagna®.
Se esaminiamo i dati che richiede il legislatore, ci accorgiamo che, attraverso QdC® - Quaderno di Campagna® si devono raccogliere:

  • dati aziendali (dati anagrafici e di geolocalizzazione);
  • dati della coltura (specie, varietà, tecnica colturale, disciplinare o capitolato adottato);
  • dati fisiologici (come la data di semina o la data di fioritura);
  • dati operativi (epoca, tipo di operazione svolta, prodotti impiegati);
  • dati produttivi (data di raccolta).

 

Va tenuta in debita considerazione che questi dati sono quelli "ufficiali" dell'azienda agricola in quanto sono gli unici "validati" dall'agricoltore che li raccoglie, li verifica e… li firma.

 

Andamento negli anni

QdC® - Quaderno di Campagna® nasceva nel gennaio 1997 e, sia QdC®, sia Quaderno di Campagna®, sono marchi registrati da Image Line, del cui network fa parte anche AgroNotizie, dal lontano 2005.

 

Da allora il suo impegno si è progressivamente esteso ed ha superato i 670mila ettari nella stagione 2018-2019, ha raggiunto il 762mila ettari nel 2020-2021 e nell'annata agraria 2020-2021 ha superato il milione di ettari.
Nello specifico nell'annata agraria che andava dall'11 novembre 2020 al 10 novembre 2021 sono stati 1.037.141 gli ettari gestiti con QdC® - Quaderno di Campagna®, pari al 7,72% della Sau italiana (che nel 2021 superava di poco i 13,4 milioni di ettari).

 

Una crescita importante grazie alla fiducia di agricoltori e tecnici che si avvalgono di QdC® - Quaderno di Campagna® per pianificare le attività di campo (grazie ai controlli di etichette e disciplinari di produzione) e di tenere traccia delle attività di campo.

 

evoluzione-ettari-qdc-quaderno-di-campagna-2021-da-ivano-valmori-5apr22.jpg

 

Alcune curiosità

QdC® - Quaderno di Campagna® nell'annata 2020-2021 ha gestito ben 349 specie agrarie diverse coltivate in Italia (dall'actinidia allo zucchino), ma vediamo qualche curiosità.


Le 10 principali colture sono state olivo (con 279.204,64 ettari), mais (con 139.839,48 ettari), riso (con 113.840,36 ettari), frumento (con 98.559,28 ettari), vite per uva da vino (con 91.197,05 ettari), erba medica (con 41.789,26 ettari), soia (con 30.770,63 ettari), loglio - loietto - loiessa (con 19.885,19 ettari), pero (con 19.122,89), pomodoro (con 17.120,98 ettari).

 

Tra le 349 specie c'era anche qualche coltivazione di azzeruolo, zinnia, dragoncello, navone o rutabaga, lavandula, biancospino… come dire, un software alquanto poliedrico.


Le 7 regioni con più ettari gestiti sono state Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Veneto e Abruzzo.
Le 7 province con il maggiore numero di ettari sono state Firenze, Pavia, Ferrara, Cremona, Bologna, Ravenna e Vercelli.

 

Solo l'azienda agricola?

Le aziende agricole che oggi usano QdC® - Quaderno di Campagna® sono oltre 12mila. Ma non tutte hanno scelto di usarlo direttamente ed in autonomia.
Molti imprenditori agricoli si avvalgono della collaborazione di terzi che si occupano di "gestire" i dati in nome e per conto delle aziende agricole.
Si tratta di consulenti (agronomi, agrotecnici e periti agrari), distributori di mezzi tecnici (consorzi, rivenditori privati e centri cooperativi), organizzazioni di produttori (Op), cantine (sociali e private), oleifici e altre industrie agrarie.
Tutti per fornire supporto alla produzione sostenibile della materia prima alla base delle eccellenze dell'agroalimentare made in Italy.

 

Il ruolo dei Caa

Ma i veri "centri di smistamento" di tutte queste informazioni, dal 2022, saranno i Caa. La normativa vigente prevede che i dati di QdC® - Quaderno di Campagna® entrino a far parte del fascicolo aziendale, entrando a far parte dei criteri di "condizionalità" per potere accedere ai finanziamenti pubblici (ne parleremo nei prossimi numeri).
È per questa ragione che QdC® - Quaderno di Campagna® sta sviluppando le procedure che permettono all'agricoltore di fornire i dati al proprio Caa di riferimento, nel rispetto del "tracciato record" che il Ministero delle Politiche Agricole sta definendo.

 

La proprietà dei dati

Ma con tutto questo "movimento" di informazioni… i dati di chi sono?
L'unico proprietario dei dati dei propri campi è l'imprenditore agricolo. Lui si assume la responsabilità di ciò che scrive in QdC® - Quaderno di Campagna® e lo firma.


Essendo il proprietario dei dati… può decidere di farli gestire a terzi (è la stessa cosa che succede per le altre imprese che delegano i commercialisti a gestire la contabilità).


I dati, solo previa autorizzazione dell'azienda agricola, possono poi essere forniti agli altri attori della filiera, in particolare a quanti sono a valle della filiera, come i centri di conferimento dei prodotti agricoli per diventare la base di comunicazione con i consumatori.


Ma di questo parleremo nei prossimi numeri di AgroNotizie.

 

qdc-cta-ettari-6apr22.jpg

 

 

QdC® e Quaderno di Campagna® sono marchi registrati da Image Line Srl Unipersonale