Secondo quanto riferisce l'Associazione nazionale dei Consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue in una nota "L'anticipo di piogge dai caratteri primaverili, pur ristorando le campagne, non ha sostanzialmente mutato la condizione delle riserve d'acqua, preoccupante nelle zone meridionali del paese, dove le scarse precipitazioni si accompagnano a temperature miti, favorevoli ad un anticipo dei cicli colturali”. E' questa la periodica analisi fornita dall'Osservatorio Anbi sullo Stato delle risorse idriche.
"Si aggrava, in particolare, la situazione in Puglia dove, in una dozzina di giorni, il deficit è aumentato di quasi 5 milioni di metri cubi; ora le risorse disponibili ammontano a circa 141 milioni di metri cubi: meno della metà rispetto ad un anno fa" scrive la nota Anbi.
Al 13 marzo, solo nei quattro invasi gestiti dal Consorzio per la bonifica della Capitanata, mancano all'appello 140 milioni di metri cubi, secondo quanto rileva AgroNotizie.
"La situazione è invece leggermente migliorata in Basilicata, dove mancano all'appello, però, oltre il 30% delle disponibilità idriche di un anno fa, analogamente a quanto sta accadendo in Calabria, dove nel cosentino sono soprattutto le coltivazioni di finocchio a soffrire" scrive Anbi.
Secondo quanto rileva AgroNotizie nei dieci invasi localizzati prevalentemente in Basilicata e gestiti dall'Ente per l'irrigazione della Puglia Lucania ed Irpinia, il 12 marzo 2019 c'erano oltre 503,1 milioni di metri cubi d'acqua, mentre il 12 marzo scorso, secondo il bollettino dighe diffuso da Eipli, le riserve ammontavano a poco più di 355 milioni di metri cubi, con un saldo negativo rispetto ad un anno fa di 148 milioni di metri cubi.
"Si conferma, infine, a macchia di leopardo la situazione idrica in Sicilia" sottolinea Anbi. Qui il dipartimento regionale dell'autorità di bacino del distretto idrografico Sicilia il 1° marzo ha rilevato nei 25 invasi della regione qualcosa come 533,4 milioni di metri cubi d'acqua, in diminuzione rispetto a febbraio di 6,6 milioni di metri cubi, ma con un deficit rispetto al 1° marzo 2019 di ben 109,6 milioni di metri cubi.
E c'è una nuova regione a rischio siccità: l'assessore all'Agricoltura della Regione Molise, Nicola Cavaliere, attraverso una nota ufficiale inviata qualche giorno fa al presidente di Molise Acque, e per conoscenza al governatore Donato Toma ed ai commissari dei Consorzi di bonifica Termoli – Larino e Venafro, chiede una "Rigorosa e ancor più attenta gestione dell'acqua mantenendola – nei limiti del possibile – a livelli quantitativi importanti per far fronte a una situazione emergenziale provocata dalla siccità e che alla lunga potrebbe mettere a serio rischio la sopravvivenza di molte aziende agricole". Si tratta di un primo campanello d'allarme anche per la confinante Campania, che dal Molise riceve le acque di fiume Volturno e del fiume San Bartolomeo.