Dal palco della Wat di San Francisco (19-20 marzo) hanno preso la parola diverse startup e aziende che stanno sviluppando soluzioni innovative per l'agricoltura. Una di queste è Prospera-Valley, una società nata dalla partnership tra Valley, azienda produttrice di pivot per l'irrigazione, e Prospera, realtà specializzata nell'analisi di big data e di sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale.
La soluzione di Prospera-Valley
Sfruttando le competenze nei propri ambiti queste due realtà hanno messo a punto un pivot 4.0, in grado cioè di monitorare la coltura sottostante ad ogni ciclo di irrigazione. Se infatti uno dei problemi del monitoraggio delle colture è portare sopra i campi i sensori, con l'utilizzo dei pivot questo ostacolo viene facilmente abbattuto. Lo smart Pivot è in grado di rilevare il vigore vegetale delle piante, individuare la presenza di infestanti o di insetti dannosi e di analizzare anche dati provenienti da altre fonti, come centraline meteo e satelliti. Report e alert vengono poi inviati sullo smartphone dell'agricoltore e in futuro il pivot potrà persino gestire trattamenti a rateo variabile in autonomia.
WeedOut è invece una startup biotecnologica che sta cercando di porre un argine al crescente problema delle malerbe resistenti agli erbicidi. In Europa, ma soprattutto negli Stati Uniti, molte infestanti non sono più suscettibili alle molecole in commercio. Nel Midwest americano anche il glifosate ormai non è più efficace contro alcune specie. E così i ricercatori hanno tentato di aggirare il problema, sfruttando il concetto di sterilità.
Nei laboratori di WeedOut viene infatti reso sterile il polline dell'infestante più difficile da controllare (ad esempio Amaranthus palmeri). Polline che poi viene sparso sul campo nel periodo della fioritura. Le piante vengono così fecondare ma da un polline non vitale che quindi impedisce alla piante di riprodursi. In questo modo, dicono i ricercatori, si potranno mettere in atto strategie chimico-biologico per eliminare il problema.
Per il monitoraggio degli insetti in campo una soluzione innovativa è quella messa a punto da Fauna photonics. Si tratta di uno strumento, da installare in azienda, che 'illumina' con un laser (Lidar) una porzione di campo e sulla base delle onde riflesse da piante e insetti è in grado di distinguere gli uni dagli altri. Ma non solo: a seconda della forma dell'insetto e della velocità con cui sbatte le ali, il sistema, affermano i ricercatori, è persino in grado di riconoscere la specie e, utilizzando il principio della triangolazione, anche la posizione.
Questo sistema, una volta che sarà sufficientemente affidabile ed economico, potrà essere utilizzato dagli agricoltori al posto delle trappole a feromoni. I farmers avranno quindi costantemente sotto controllo la popolazione di insetti che gravitano intorno ad un campo e potranno decidere se e come intervenire con dei prodotti insetticidi.
Nella parte finale della filiera si colloca invece il servizio messo a punto da Gro intelligence. Si tratta di una piattaforma che aggrega dati provenienti da più fonti (indici dei mercati, previsioni meteorologiche, futures, vendite di sementi etc.) per fornire insight e previsioni sull'andamento dei prezzi delle principali commodities agricole. Uno strumento che potrebbe servire alle aziende agricole di grandi estensioni per decidere cosa coltivare. Ma soprattutto all'industria molitoria o a quella della mangimistica per gestire meglio la supply chain.