Unica eccezione la Sicilia, dove al 1° luglio 2018 si registra il 2% di acqua in meno dell'anno prima, ma si è lavorato con successo per soddisfare la domanda irrigua della piana di Catania.
Ad aiutare molto sono stati il clima, le temperature più miti e le frequenti piogge primaverili protrattesi fino a giugno, in qualche caso a luglio, che hanno favorito una minor domanda di acqua per irrigazione, contribuendo a mantenere i livelli dei bacini più elevati. Ma il raggiungimento di livelli ottimali e di sicurezza è ancora lontano: il Mezzogiorno è dotato di un sistema di bacini a gestione pluriennale e di falde che si ricaricano lungo un sentiero temporale di almeno tre anni. Ad evitare l’emergenza viene in aiuto anche la recente esperienza della scorsa estate, legata ad una gestione ottimale della risorsa, imposta dalla scarsità.
Puglia, Occhito è sotto controllo
Il Consorzio per la bonifica della Capitanata ha registrato il 9 luglio 2018, lungo l’invaso formato dalla diga di Occhito sul fiume Fortore, in provincia di Foggia, un livello delle acque di 189,01 metri sul livello medio del mare, rispetto ai 187,72 metri registrati nella stessa data del 2017. In questo bacino, che ha una potenzialità teorica d’invaso da 333 milioni di metri cubi d’acqua, l’ente di gestione riscontra il 9 luglio un volume disponibile di oltre 167,3 milioni di metri cubi, a fronte di 250 milioni di metri cubi di capacità utilizzabile, contro i 154,4 rilevati nello stesso giorno dello scorso anno. Situazione sotto controllo, grazie alle buone pratiche agronomiche raccomandate dal Consorzio per le ortive e ad una gestione delle acque basata sul telecontrollo, ma i livelli non sono molto diversi da quelli di un anno fa e necessitano della dovuta attenzione.Basilicata e Campania, livelli in crescita per i bacini maggiori
Dal maggior bacino della provincia di Foggia a quello più grande della Basilicata, quello di Monte Cotugno, con una potenzialità di 497 milioni di metri cubi, per il quale il 9 luglio scorso il centro di telecontrollo dell’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia rileva la quota del pelo dell’acqua a 237,88 metri sul livello medio del mare, contro i 230,50 metri del 9 luglio 2017. Anche in questo caso il riscontro sulla riserva idrica è positivo: il 9 luglio scorso sono infatti presenti oltre 256,6 milioni di metri cubi d’acqua - oltre la metà del potenziale - contro gli appena 169 milioni dello scorso anno.Anche il secondo bacino della Basilicata, quello del Pertusillo, forte di una potenzialità di 155 milioni di metri cubi, il 9 luglio scorso è attestato ad oltre 130,8 milioni di metri cubi - quasi l’84% del potenziale - contro i 93,3 milioni di metri cubi del 9 luglio 2017. In questo caso la superficie dell’invaso raggiunge i 528,03 metri sul livello medio del mare di quota, contro i quasi 522 metri registrati alla stessa data dello scorso anno.
All’invaso di San Giuliano, sempre gestito dall’Eipli, oltre 94 milioni di metri cubi di capacità, il 9 luglio il centro di telecontrollo di Ginosa rileva ben 66,7 milioni di metri cubi d’acqua, contro i 42,2 di un anno fa, e un livello delle acque attestato a 99,6 metri sul livello medio del mare, contro i 101 metri della linea di massimo invaso.
L’Eipli gestisce e controlla in Campania il bacino di Conza della Campania, importante perché fa da spia per le condizioni degli acquiferi della Campania meridionale: a fronte di una capacità di 61,8 milioni di metri cubi, il 9 luglio scorso vi si trovavano 43,8 milioni di metri cubi: qualcosa come il 70% del potenziale. E molti in più di un anno prima, quando se ne misuravano 35,4.