L’Anses e l’Efsa hanno mandati complementari di valutazione del rischio nel quadro della legislazione europea sui prodotti fitosanitari. Le due agenzie desideravano pertanto organizzare una conferenza per esaminare le conoscenze attuali in merito all’esposizione professionale ai agrofarmaci e pianificare azioni congiunte, volte a migliorare la prevenzione dei rischi legati all’esposizione. Scienziati francesi e di altri Paesi sono stati invitati a presentare vari argomenti, tra i quali: il contributo dell’epidemiologia alla comprensione degli effetti dei agrofarmaci sulla salute; il miglioramento delle conoscenze sull’esposizione agli agrofarmaci e sulle metodologie di valutazione; e l’impatto dei fattori tecnici e umani sui livelli di esposizione agli agrofarmaci.
Presentazione dei risultati dei nuovi studi e lavori
La conferenza ha fornito l’opportunità di riesaminare due recenti pubblicazioni: l’Anses ha illustrato i dettagli del suo parere sull’efficacia dei dispositivi di protezione individuale (Dpi). Test di laboratorio e un’indagine sulle pratiche degli agricoltori in condizioni di lavoro reali hanno dimostrato che non sempre i Dpi vengono indossati, perché i dispositivi proposti sono spesso considerati scomodi dagli utilizzatori e non sempre adatti ai vincoli intrinseci dell’attività in questione.
L’Efsa ha presentato le sue nuove linee guida per la valutazione dell’esposizione degli operatori e dei lavoratori. Il documento stabilisce una metodologia che funge da guida per valutatori del rischio e produttori che presentino richieste di autorizzazione per agrofarmaci nel calcolo del rischio per le persone esposte ai agrofarmaci, a causa del lavoro svolto o della prossimità ad aree trattate con questi prodotti.
Sono stati presentati anche i primi risultati dello studio di coorte Agrican e il rapporto sullo stato di avanzamento dei lavori del gruppo di esperti sull’esposizione dei lavoratori agricoli agli agrofarmaci, costituito dall’Anses. Il lavoro di questo gruppo si prefigge di fornire una rassegna dei dati scientifici disponibili su alcune specifiche situazioni di esposizione, in condizioni di lavoro reali. La conferenza è terminata con una tavola rotonda incentrata sulle prospettive per la prevenzione e la protezione degli utilizzatori e degli addetti all’applicazione di prodotti fitosanitari.
Bilancio e prospettive per il futuro
Oltre 200 persone hanno partecipato alla conferenza, nel corso della quale scienziati provenienti dall’Europa e dal resto del mondo hanno presentato i propri studi, sottolineando i significativi progressi compiuti nell’acquisizione dei dati sull’esposizione professionale agli agrofarmaci e nella conoscenza dei fattori e meccanismi chiave che la influenzano. È stata sottolineata l’importanza di applicare queste ricerche allo scopo di migliorare i metodi e i modelli utilizzati per valutare l’esposizione professionale nell’ambito di un quadro normativo. Sembrerebbe tuttavia necessario approfondire la comprensione delle prassi, e di conseguenza dell’esposizione in condizioni di lavoro reali, una volta che i prodotti arrivano sul mercato.
Oltre ai progressi compiuti nella comprensione dell’esposizione professionale per valutare con più efficacia i rischi, anche la riduzione dei pericoli alla fonte e la sostituzione sono state oggetto di discussione, come percorsi primari da esplorare ai fini della prevenzione.
Infine tutti i partecipanti al seminario hanno convenuto sulla necessità di perseguire questo lavoro di collaborazione e la condivisione delle conoscenze con tutti i soggetti coinvolti nella ricerca e nella regolamentazione a livello europeo, come sottolineato dal direttore esecutivo dell’Efsa, Bernhard Url: “L’esposizione professionale agli agrofarmaci pone molte sfide ai valutatori del rischio. Tuttavia, come più volte sottolineato in questa conferenza congiunta, continueremo ad affrontare al meglio queste sfide mettendo in comune la nostra competenza professionale e lavorando insieme. Sono ansioso di promuovere la collaborazione scientifica con i nostri colleghi dell’Anses su questa e su altre tematiche in futuro”.
Il direttore generale dell’Anses, Marc Mortureux, ha condiviso questo punto di vista: “La scienza non ha confini. Non esiste alternativa alla scelta di lavorare insieme all’Efsa e ad altre agenzie per la sicurezza alimentare. Lavorare collettivamente è un’assoluta necessità per valutare con efficienza i rischi e proteggere i consumatori”.
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