Export dei prodotti agroalimentari e al contempo lotta all'agropirateria. Il tema non è nuovo, ma immutata è la sua importanza. Lo ribadiscono molti quotidiani pubblicati in questi giorni a iniziare da “Il Mattino” del 27 settembre che chiede a gran voce strumenti di protezione per le produzioni italiane, motore del nostro export. Che una difesa sia necessaria lo evidenzia poi “Il Sole 24 Ore” del primo ottobre che ricorda il “furto” che viene perpetrato ai danni dei nostri prodotti, furto il cui valore è stimato in 60 miliardi di euro. Come se ciò non bastasse bisogna fare i conti con gli inutili allarmismi sulle caratteristiche nutritive di taluni alimenti. E' quanto accade nel Regno Unito, come denuncia “Avvenire” del 2 ottobre, dove su alcuni cibi viene posto un “semaforo rosso” che ne evidenzia l'alto contenuto energetico, indicazione che si vorrebbe apporre su molti prodotti made in Italy. A favore della qualità delle nostre produzioni si muovono nel frattempo numerose iniziative. E' quanto avviene in Umbria dove dodici comuni si sono accordati per attuare iniziative atte a valorizzare le produzioni di olio di qualità. I dettagli si possono leggere sul “Messaggero” del primo ottobre. Di olio si parla poi sul “Corriere della Sera” del 3 ottobre per ricordare che è in vigore la legge salava-olio, ma sarebbe necessario andare oltre, con etichette che diano maggiori informazioni su provenienza e tecniche utilizzate.

Industrie in pole position
Quello delle esportazioni dei prodotti agroalimentari è un tema sul quale interviene il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua, con un'intervista raccolta da “Il Sole 24 Ore” del 30 settembre. Fra le richieste di Ferrua la riduzione delle barriere doganali e di tutte le forme di protezionismo. In Italia nel frattempo si discute, forse anche troppo, della polemica che ha coinvolto il gruppo Barilla per talune dichiarazioni sui modelli di comunicazione dei questa azienda. Se ne parla sul “Corriere della Sera” del 29 settembre e nello stesso giorno su “La Stampa”, che rimarca i toni spesso eccessivi di questa discussione. Problemi di altra natura sono quelli riferiti da “MF” del 3 ottobre a proposito di Parmalat, ancora alle prese con le vicende giudiziarie inerenti l'acquisto della statunitense Lag.

Latte agitato
Dalle vicende della Parmalat a quelle del latte il passo è breve, con le polemiche che ancora si trascinano sul prezzo. Il quotidiano cremonese “La Provincia” del 27 settembre commenta infatti l'accordo raggiunto in Piemonte, inferiore a quello della Lombardia che pure aveva sollevato molte critiche. Dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” arriva l'appello di Cia per una riduzione delle multe latte che ancora gravano su alcuni allevamenti. In Lombardia è l'assessore all'Agricoltura, Gianni Fava, che dalle colonne della “Gazzetta di Mantova” chiede che il sostegno agli impianti per il biogas non sia motivo per sottrarre risorse per gli allevamenti. In Toscana i problemi degli allevamenti sono di altra natura, dovendo fare i conti con gli attacchi dei lupi, che stando a quanto scrive “La Nazione” del 30 settembre stanno facendo strage di pecore.

Pac sì, Pac no
Non mancano gli articoli dedicati al proseguimento delle discussioni sulla riforma della Pac, che in questi giorni hanno registrato importanti passi avanti. Se ne parla su “L'Unità” del 27 settembre con un articolo a firma del presidente della Comagri, Paolo De Castro, che tratteggia i punti positivi degli accordi sin qui raggiunti, senza per questo sorvolare sugli elementi di criticità. Un accordo, secondo “Avvenire”, che valorizza gli imprenditori agricoli anche se poi destina meno fondi all'agricoltura italiana. “Italia Oggi” del primo ottobre sottolinea con una breve nota come questo accordo sia frutto della codecisione fra Parlamento e Commissione. Una voce critica si alza tuttavia da Agrinsieme, che affida alle pagine della “Gazzetta di Parma” il proprio dissenso per la mancanza di “coraggio” nelle decisioni prese.

L'incubatore
Da Bruxelles a Roma con i problemi di Agea accusata di irregolarità e inefficienze, secondo quanto riporta “Il Sole 24 Ore” del 28 settembre. Agea è anche al centro dell'articolo pubblicato su “Italia Oggi” del 2 ottobre, dove si avanza la proposta che nella riforma dell'ente ci sia posto per incorporare Sin e Agecontrol. E infine la notizia riportata da “Repubblica” del 30 settembre secondo la quale in Lazio ci si può inventare agricoltori facendo una domanda all'”Incubatore agricolo europeo”. Da lì arriveranno soldi e terreni. Ma solo per le imprese condotte da giovani e capaci di presentare progetti innovativi.

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