Come già annunciato il grande gelo che ha colpito duramente l'Italia ha le ore contate. Tutto grazie all'alta pressione in espansione da ovest che riuscirà a favorire l'afflusso sulla Penisola di correnti più miti, rispetto a quelle gelide siberiane delle settimane passate. Un addolcimento termico che gradualmente conquisterà tutto il territorio con temperature in aumento, su valori in linea con le medie del periodo.

Il punto della situazione

L’Europa esce da un periodo di gelo eccezionale: localmente è pienamente lecito scomodare ondate di gelo storiche come quelle del ’29, ’56 e ‘85. Una vasta fetta del continente centro-orientale ha risentito di anomalie termiche inferiori ai 9-10 gradi.
L'arrivo del gelo polare alla nostre latitudini e l'eccezionale persistenza dell’ondata, è stata indubbiamente favorita dall’azione insistente dall'alta azzorriana in sincronia con l’anticiclone siberiano.
Alcuni settori della parte occidentale dell'Europa, grazie a quest’area di alta pressione, sono infatti rimasti ai margini del grande gelo: per questo motivo hanno misurato anomalie positive in Irlanda e sui fiordi norvegesi, ove sono giunti refoli decisamente più temperati.
L’Italia è andata 'sensibilmente meglio' rispetto ad altre zone d'Europa, con anomalie medie comprese generalmente tra -3 e -7 gradi; questo perché la Penisola si è trovata sul confine fra le masse d'aria gelide e quelle umide mediterranee. Non a caso, le precipitazioni (in prevalenza nevose), sono risultate smisuratamente abbondanti.

Tempo in miglioramento quasi ovunque, salvo su Sicilia e basso Tirreno, ove insisteranno ancora addensamenti minacciosi associati a rovesci sparsi. La neve, scesa anche in pianura, ha imbiancato abbondantemente alta Calabria, Campania interna, Lucania e Puglia centro-settentrionale (accumuli di oltre 10 cm nel cosentino). Condizioni di bel tempo sul resto del Paese, pur con veloci transiti di velature e stratificazioni da nord verso sud, innescati da un fronte freddo e nevoso attivo sull'Europa centrale.

Le infiltrazioni umide hanno apportato deboli nevicate sulla Toscana e nelle aree alpine. Spolverate comunque modeste che hanno imbiancato Lucca, Firenze e Pistoia, con accumuli di 1-2cm; neve anche sulle Alpi di confine, in particolare sui settori retici ed alto atesini, con neve a Madesimo, Livigno, Dobbiaco e sul passo del Brennero.

Analisi

Si apre una nuova fase, il vortice polare riacquista la sua compattezza. Il grande gelo è giunto al termine: il collegamento alto-pressorio che ha aperto la strada al gelo siberiano verso l'Europa è venuto meno.
L'alta pressione delle Azzorre, in gran forma sull’Atlantico con ripetute elevazioni verso nord, favorisce la discesa d’impulsi freddi artico-marittimi verso il Mediterraneo centrale, anche se l'obiettivo principale non sarà l'Italia, ma i rilievi balcanici.

L’aria marittima è sensibilmente più mite di quella siberiana, per questo verrà favorito un progressivo e graduale addolcimento termico sull'Italia, come anche sul resto dell’Europa. Il ritorno alla normalità sarà reintrodotto dal rientro in propria sede della bassa pressione sul polo, protagonista indiscussa dell’ondata storica di gelo e neve, che ha permesso al ponte di blocco anticiclonico di restare in vita così a lungo.
Gli elogi per una cosi profonda destabilizzazione del vortice sono da attribuire sicuramente ai riscaldamenti sul polo, che hanno ripetutamente agito a livello della stratosfera.

Evoluzione

Aria relativamente meno fredda continuerà ad interessare molte Regioni italiane, con intermezzi saltuariamente miti. Tra sabato e domenica una blanda perturbazione artica porterà nuova instabilità al nord.

La neve tornerà localmente a carattere abbondante sui versanti settentrionali alpini. Questo indica un cambio circolatorio sostanziale, ovvero una rotazione delle correnti dai quadranti settentrionali e occidentali. Venti che sui crinali soffieranno con insistenza, tanto da provocare sconfinamenti fin sulle alte valli. In pianura, sul Piemonte in particolare, soffia già il foehn e nelle prossime ore si assisterà ad un repentino rialzo termico. Sulle Alpi estere sta per approssimarsi un nucleo d'aria decisamente fredda staccatosi dall'Artico, come già menzionato, i suoi obiettivi sono i Balcani, ma riuscirà comunque a lambire il versante orientale peninsulare provocando un lieve peggioramento al sud.

Per oggi sono attesi forti venti da nord su gran parte delle adriatiche e nelle regioni meridionali, si tratterà di correnti accompagnate di tanto in tanto da nubi irregolari e qualche precipitazione. Assumeranno carattere nevoso a quote collinari, in particolare su Abruzzo e Molise, ove si vedranno fiocchi sino ai 200/300 metri di quota.

Già da domani le correnti temperate atlantiche tenteranno di prendere il comando e vi riusciranno nelle regioni di ponente. Annuvolamenti a tratti minacciosi andranno ad interessare le aree liguri, toscane, laziali e sarde. Nubi che potrebbero essere associate a qualche piovasco. Correnti piuttosto fresche non molleranno il sud Italia, ove continueranno ad insistere maggiormente sulle regioni del medio versante Adriatico, pur in condizioni di cieli sereni o poco nuvolosi.

Nel week end è attesa una perturbazione in arrivo dall'Artico, si avvicinerà pericolosamente alle porte delle Alpi filtrando direttamente sul golfo Ligure e come spesso capita in queste configurazioni, verrà creato un minimo di bassa pressione sul mar Mediterraneo. Il peggioramento guadagnerà gran parte del centro nord, innescando piogge diffuse e nevicate in particolare su Alpi e Appennino settentrionale. Alcuni fiocchi potrebbero nella serata di sabato raggiungere le colline del cuneese.

Il maltempo sarà seguito nella giornata di domenica da aria fredda, proponendo nuove nevicate sulla Val Padana dalla tarda serata. Neve che da lunedì risulterà diffusa e persistente, quando il freddo andrà gradualmente a raggiungere la Sardegna, mentre nelle altre regioni tenderà a fluire temporaneamente aria più mite per forti richiami sciroccali.

Nei primi giorni della nuova settimana, il freddo si propagherà verso sud, anche se avrà perso gran parte della sua energia. Il quadro meteorologico risulterà spesso instabile o comunque variabile e verranno proposte nevicate a quote collinari in diverse regioni del centro nord.

Conclusione

Dalle ultime emissione modellistiche appaiono ancora molti elementi d’incertezza. La perturbazione in discesa dal nord Europa, infatti, potrebbe fermarsi più a nord non oltrepassando le Alpi. Dipenderà molto dall'esatta collocazione dell'alta pressione delle Azzorre.