Tutti concordano che le risorse fossili utilizzate per produrre energia sono in esaurimento. Cosa fare?
Risposte, novità e suggerimenti verranno da Agrofer, la rassegna dedicata alle fonti energetiche rinnovabili che si terrà a Cesena da venerdì 1 a domenica 3 aprile 2011 (orario 9-19, ingresso libero).

Agrofer si rivolge anche (la prima nel suo genere) all’agricoltura, settore fortemente propenso alla salvaguardia e tutela del territorio, e alle abitazioni.
L'energia è alla base di ogni sviluppo socio-economico. In questo contesto è molto importante creare una maggiore responsabilità e formazione soprattutto nelle nuove generazioni.
"Sono questi i motivi che ci hanno spinto a organizzare questa manifestazione, partendo dall’esperienza che abbiamo acquisto in agricoltura con Macfrut ed Ortomac - sostiene Domenico Scarpellini, presidente di Cesena Fiera - abbiamo voluto preparare una occasione dove tutti possano essere informati sulle tecnologie e le prospettive, gli incentivi e le pratiche".

Vanno in questa direzione alcuni importanti convegni, come quello sui tetti verdi e sulla presentazione del Piano energetico 2011-2013 della Regione Emilia Romagna, "esempio per un futuro energetico diverso", dice Scarpellini, "in quanto la produzione dell'energia, che permette lo sviluppo, segue il principio della sostenibilità".

 

I convegni

Nella mattina di venerdì 1 aprile il convegno sul 'Piano attuativo per l’energia 2011-2013 – la piattaforma energetica regionale', che esporrà come il piano dell’Emilia Romagna possa rappresentare un modello virtuoso e che, assieme ad esperti, vedrà la partecipazione dell’Assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli e di quello all’Agricoltura Tiberio Rabboni.
L’espansione delle fonti rinnovabili è una necessità che non deriva solo dalle leggi europee: circa l’85/90% dell'energia attualmente consumata in Italia è prodotta dal petrolio (solo il 2,6% è prodotta con Fer). Ne consegue che l'Italia importa l’85% dell'energia di cui ha bisogno.
Quando si parla di energia da fonti rinnovabili si pensa soprattutto all’eolico e al fotovoltaico, ma l’agricoltura italiana necessita di impianti di piccola e media dimensione in grado di utilizzare le risorse dell’azienda agricola stessa, per ridurre i costi. Dove fra i costi vanno conteggiati anche (e soprattutto) quelli di smaltimento: deiezioni animali, resti di lavorazioni, sfalcio ed abbattimento di alberi e piantagioni.
Il 'pacchetto' europeo dei Consumi finali lordi (Cfl) punta ad un forte ruolo dell’energia da biomassa, inoltre è previsto l’obbligo di arrivare al 10% dei combustibili da trazione (fra cui il biometano) derivanti da produzioni agricole.
Su tali argomenti, venerdì 1 aprile (pomeriggio), si potranno avere ampie documentazioni al Convegno su 'Sviluppo ed evoluzione della filiera del Biogas'.
In Italia vi è un eccesso di produzione di energia elettrica e una scarsità di produzione di calore. Ecco che l’ampliamento e la maggior diffusione in agricoltura di piccoli impianti nelle abitazioni e grandi impianti per l’utilizzo (e quindi lo smaltimento con produzione di energia) degli scarti agricoli, diventano un 'Progetto di filiera', di cui si occuperà Agrofer. Progetto di filiera, perché coinvolge coltivazione e tecnologia, agricoltura e ricerca scientifica, industria e risorse umane.

Sabato 2 aprile alle ore 9 si affronterà la filiera del pellet nel convegno 'Agripellet di qualità', un comparto in grande crescita. L’Italia consuma oltre 1,2 milioni di tonnellate di pellet e ne deve importare oltre il 50%. C’è quindi spazio e opportunità per un forte sviluppo.
Come dire: sviluppo in armonia con la salvaguardia dell’ambiente e ricchezza per gli operatori.