Sino ad ora su questa rivista ne sono stati presentati trenta, in quest'ultimo articolo vengono rapidamente esaminati i rimanenti tredici lavori che hanno riguardato:
- validazione della tecnica dell'insetto sterile nella gestione della Ceratitis capitata su melo (un lavoro);
- monitoraggio e controllo della Drosophila suzukii (tre lavori);
- messa a punto di monitoraggi e reti di monitoraggio (quattro lavori);
- valutazione di due prodotti di sintesi contro particolari fitofagi (due lavori);
- studi sulle popolazioni dei nematodi e sull'impiego di estratti vegetali per il loro contenimento (tre lavori).
Validazione della tecnica dell'insetto sterile nella gestione della Ceratitis capitata su melo
La Fondazione Mach di San Michele all'Adige (Tn), il centro ricerche Casaccia dell'Enea di S. Maria di Galeria (Roma) e Empresa di Trasformacion Agraria, Tragsa – Bioplanta, di Valencia, hanno presentato un lavoro sulla fattibilità di una procedura per l'importazione e l'applicazione di materiale biologico, irradiato da una biofabbrica spagnola, per il controllo della mosca sulla coltura del melo tramite il metodo dell'insetto sterile.Tale soluzione, già positivamente impiegata sin dal 2007 nella provincia di Valencia e che nel 2017 in Spagna ha visto una diffusione su 150mila ettari di agrumi, è stato positivamente applicata in una prova in trentino attraverso l'affinamento di una procedura di importazione che ha ottimizzato i tempi in modo da non compromettere l'efficacia del metodo.
Le 54 ore per il viaggio e la relativa applicazione si sono dimostrati compatibili con la praticabilità del metodo; le esperienze continueranno anche nei prossimi anni per valutare l'impiego dei droni nella diffusione dei maschi sterili e per perfezionare i tempi di sdoganamento del materiale sterile proveniente dalla Spagna che dovranno essere garantiti anche in situazione di ordinarietà.
Drosophila suzukii
Il Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura di Roma e le Università del Molise (Campobasso) e della Tuscia (Viterbo) hanno presentato i risultati del confronto di monitoraggi di D. suzukii condotti in un ceraseto biologico ed in uno condotto con tecniche convenzionali nell'agro laziale.Il Centro trasferimento tecnologico della Fondazione Mach San Michele all'Adige (Tn) ha presentato un lavoro sulla verifica dell'efficacia del trattamento a freddo di alcune varietà di mele nella prevenzione della diffusione della D. suzukii, così come previsto in alcune norme di quarantena fitosanitaria. I risultati hanno confermato che D. suzukii non depone uova su frutti integri ed inoltre ha verificato che trattamenti a freddo a 2°C per 21 giorni, di alcune varietà di mele (Gala, Golden e Fuji) e di una varietà di susino (susina di Drò), sono risultati idonei per eliminare gli stadi di uova e larve di questo pericoloso dittero.
Il Centro sperimentale di Laimburg, a Ora (Bz), ha saggiato, nella fase di post raccolta delle ciliegie, la capacità dell'hydrocooling e, successivamente, dell'applicazione di basse temperature di indurre una riduzione dei diversi stadi sviluppo della D. suzukii. L'applicazione del solo hydrocooling non ha determinato nessun effetto positivo, mentre si sono avuti riscontri positivi dalla combinazione dell'hydrocooling con una successiva esposizione a basse temperature (0,5 – 1,5 °C); in particolare la riduzione degli stadi larvali e la devitalizzazione delle uova è stata registrato quando l'esposizione a basse temperature è stata prolungata fino alle 72 ore.
Messa a punto di monitoraggi e reti di monitoraggio
Un agronomo fitoiatra di Bari e l'Agrolab di Noicattaro (Ba) hanno presentato un lavoro in cui è stata evidenziata l'importanza della disponibilità di una rete di monitoraggio nella gestione della difesa integrata delle colture nello spirito di quanto previsto nei criteri generali della difesa integrata stabiliti dalla direttiva 128/09/UE sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. In particolare il lavoro ha riguardato la presentazione di un monitoraggio su vite di Planococcus ficus, ai fini dell'ottimizzazione del posizionamento dei trattamenti fitosanitari, e di Erysiphe necator, ai fini della valutazione dei cleistoteci dell'oidio per impostare correttamente eventuali interventi nei periodi invernali e di inizio primavera, e su olivo di Prays oleae, al fine di valutare l'andamento del volo degli adulti e l'eventuale posizionamento degli interventi insetticidi.La facoltà di Scienze e tecnologie della Libera Università di Bolzano e il centro di saggio Astra innovazione di Faenza (Ra) hanno invece presentato un lavoro in cui è stato positivamente sperimentato l'utilizzo dei cairomoni per il monitoraggio della carpocapsa in frutteti "confusi", nei quali le tradizionali trappole con i soli codlemoni non sono state in grado di garantire un efficace monitoraggio delle popolazioni del fitofago;
Il Dipartimento Agricoltura, ambiente e alimenti dell'Università di Campobasso ha presentato un lavoro che riporta i positivi risultati ottenuti nell'uso dei feromoni per il monitoraggio, la cattura massiva e la confusione sessuale da utilizzare nella gestione delle processionarie del pino (Thaumetopea hellenica in Grecia e Thaumetopea pityocampa in Spagna e in Italia).
La Fondazione Mach Iasma, di San Michele all'Adige (TN), ha presentato un lavoro sul confronto di diversi sistemi di monitoraggio della Ceratitis capitata su melo in trentino nel quale è emerso che il metodo più efficace è stato quello che ha previsto l'impiego abbinato della trappola Decis Trap con l'attrattivo Unipack Biolure.
La valutazione di due prodotti di sintesi contro particolari fitofagi
Il centro di saggio Astra innovazione di Faenza (Ra) ha presentato un lavoro sull'efficacia del tau-fluvalinate nel controllo delle tentredini del pero. Ferme restando le attenzioni al rispetto delle soglie di intervento e ai pericoli connessi con le interferenze che l'impiego dei piretroidi può portare sull'entomofauna utile, la sperimentazione ha dimostrato che il tau-fluvalinate ha fornito buone performance nel contenimento delle tentredini sia in pre che in post fioritura, con risultati che sono stati in linea con l'acetamiprid che è stato usato come standard di riferimento.Sipcam Italia di Milano ha presentato un lavoro sulla valutazione di etofenprox, a diverse dosi, a confronto con alcuni piretroidi nel controllo delle nottue su tabacco e ravanello. In particolare, è stato verificato l'impiego di due interventi di etofenprox, con diversi dosaggi, per il contenimento di Helicoverpa armigera su tabacco, dove ha conseguito un risultato paragonabile alla deltametrina, e per il contenimento di Spodoptera littoralis su ravanello, dove ha conseguito un risultato paragonabile alla lambdacialotrina usata come standard di riferimento.
Studi sulle popolazioni dei nematodi e sull'impiego di estratti vegetali per il loro contenimento
Il Dipartimento di Agraria e il Dipartimento di Farmacia dell'Università Federico II di Napoli, l'Istituto per la protezione delle Piante del Cnr di Portici (Na), Il Crea Viticoltura ed enologia di Conegliano (Tv) e l'Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana hanno condotto uno studio, nell'area Docg del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, in cui hanno monitorato la presenza di nematodi fitoparassiti che hanno provocato un significativo decremento quali quantitativo delle produzioni viticole, legato ad un aumento della diffusione della degenerazione infettiva della vite.Il Dipartimento di Agraria dell'Università Federico II di Napoli, la Biofarma di Ercolano (Na), Fertenia di Bellizzi (Sa), l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, l'AgroServide di Andria (Bt), l'Oxon Italia di Pero (Mi), l'Omex Agriculture Ltd (Regno Unito) e l'Istituto per la protezione delle Piante del Cnr di Portici (Na) hanno condotto uno studio per valutare alcuni estratti vegetali quali azadiractina (Oikos), estratto d'aglio (Garland) e Quillanja saponaria (Tequil) nel controllo di Meloidogyne incognita su due varietà di pomodoro in serra a Adelfia (Ba) e Vitulazio (Ca). I risultati presentati hanno evidenziato che i tre estratti vegetali valutati sono stati in grado di assicurare, rispetto al testimone, un significativo incremento nelle produzioni e un apprezzabile contenimento delle infestazioni dei nematodi galligeni con risultati molto vicini a quelli ottenuti dal prodotto chimico di riferimento. I formulati naturali si sono inoltre dimostrati come validi partner di standard chimici quando sono stati applicati su colture a ciclo lungo e con un'elevata pressione di nematodi.
Queste alcune analisi sintetiche e soggettive, per una lettura più completa dei lavori si invita ad acquisire gli atti prendendo contatto direttamente con la segreteria organizzativa delle Giornate Fitopatologiche al seguente indirizzo email: giornatefitopatologiche@unibo.it.
L'edizione 2020 ha prodotto oltre 130 lavori raccolti in circa 1200 pagine.
In un'ottica di divulgazione, AgroNotizie ha riassunto i contenuti in un ciclo di articoli dal nome "Difesa e diserbo, lo stato dell'arte" dedicati alla difesa dalle avversità animali, difesa dalle malattie, controllo delle infestanti e mezzi di difesa.
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Fonte: Agronotizie