La cornice per l'evento non è stata scelta a caso: i boschi veneti sono gestiti da oltre cinquecento anni con gli stessi metodi della moderna silvicoltura, sin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, la quale fu il primo Stato al mondo ad applicare i criteri che oggi i politici pomposamente chiamano "economia circolare".
Inoltre, il convegno in questione è stato l'evento inaugurale dell'Hangar della pace, un bunker Nato dei tempi della Guerra fredda, oggi convertito in centro di educazione agroambientale e gestito da Veneto agricoltura.
Sebbene il nubifragio abbattutosi sul Nord Italia il 29 ottobre non rientrasse fra i temi in programma, è stato inevitabile il riferimento costante all'enorme quantità di biomassa che rappresentano oltre un milione e mezzo di alberi sradicati. Riferimenti questi da più punti di vista: rischio incendi quando arriverà l'estate, piccole dimensioni delle segherie locali - che non hanno spazio per accatastare una tale quantità di tronchi e poi lavorarli progressivamente nel tempo -, le contraddizioni legislative italiane - i tronchi caduti per il maltempo sono da considerare rifiuti e quindi smaltire negli inceneritori? - e infine le contraddizioni normative dell'Europa, che da un lato impone obiettivi di mix energetico che solo si possono raggiungere con il ricorso alle biomasse, e dall'altro ci impone sanzioni per le emissioni di particolato fine dagli impianti domestici di riscaldamento.
L'aspetto più surreale, sottolineato più volte da diversi relatori: l'Italia estrae meno legname dai boschi di quanto questi ne producano. Risultati: la superficie boschiva nazionale è aumentata del 20% nell'ultimo decennio, molta biomassa viene lasciata a marcire nel bosco - aumentando il pericolo di incendi estivi - ma allo stesso tempo il Bel Paese è il primo importatore al mondo di legna e pellet per uso energetico. E il paradosso: una parte dei pellet e del legno laminato che importiamo dall'Austria proviene da tronchi esportati dall'Italia in quel paese, perché l'industria locale non basta a lavorare tutta la produzione dei nostri boschi.
Ha aperto i lavori il dottore Giustino Mezzalira, dirigente area forestale di Veneto agricoltura, che ha dato la parola all'assessore Gianpaolo Bottacin (Regione Veneto) il quale ha spiegato i problemi di gestione e le opportunità di produzione di biomassa, risultanti dall'emergenza post-alluvione nel Veneto.
Il dottore Mezzalira ha poi spiegato le attività del Centro forestale di Veneto agricoltura a Pian del Cansiglio. La dottoressa Paola Berto, ex-dirigente del Centro forestale Pian del Cansiglio - ora in pensione - e promotrice dell'idea e dei lavori di riconversione del vecchio bunker missilistico in un centro educativo agroambientale, ha spiegato brevemente la storia del progetto.
Video n.2 - Giustino Mezzalira e Paola Berto
Il dottore Mezzalira ha proseguito illustrando le criticità del settore forestale del Veneto, dalla mancanza di reti di teleriscaldamento, alla necessità di redigere piani per la mitigazione di eventi catastrofici come quello dei primi di novembre 2018.
Video n.3 - Giustino Mezzalira
La dottoressa Vanessa Gallo, segretario generale Fiper, introduce il sottosegretario Franco Manzato (Mipaaft), il quale ha spiegato brevemente i provvedimenti allo studio in sede Europea, che potrebbero portare 34 miliardi, da ripartire fra le regioni per interventi a sostegno dell'agricoltura e la silvicoltura. Inoltre, ha spiegato che verrà stanziato un fondo di sostegno per le aziende agroforestali montane che sono state danneggiate dal recente nubifragio.
In seguito, Walter Righini, presidente Fiper, ha fatto un riassunto della ventennale esperienza della Federazione nell'ambito del teleriscaldamento a biomasse, condensata in due libri: Teleriscaldamento a biomassa: Un investimento per il territorio e Biomasse legnose: Petrolio verde per il teleriscaldamento italiano (per richiedere una copia gratuita, scaricare la scheda di prenotazione qui. Disponibilità a esaurimento).
Dall'elaborazione dei dati economici e finanziari delle imprese della filiera bosco-legno-energia coinvolte nell'indagine Fiper, per ogni euro investito nel teleriscaldamento si genera un impatto complessivo sul sistema economico di circa 2,65 euro. Sul fronte occupazionale, invece, per ogni unità lavorativa annua impiegata dal teleriscaldamento, ne vengono attivate 15,5 lungo tutta la filiera e nelle imprese collegate. In termini ambientali invece risulta un risparmio di energia fossile primaria compreso tra il 60% e l'80%, un valore molto elevato rispetto all'impiego di altri combustibili, fossili e non.
Risparmi analoghi si registrano per l'anidride carbonica (CO2) immessa nell'atmosfera. Da questa prospettiva, il teleriscaldamento a biomassa è tra le tecnologie più performanti e non ha rivali in termini di produzione di energia rinnovabile e riduzione di emissioni climalteranti. Un impianto di dimensioni medie (circa 5 MW) consente di evitare emissioni per circa 10 tonnellate/anno di polveri sottili, rispetto all'utilizzo dei dispositivi domestici a biomassa quali caminetti e stufe a pellet.
Video n.4 - Franco Manzato e Walter Righini
Luca Canzan, direttore tecnico del Consorzio imprese forestali del Triveneto, ha segnalato la criticità del prezzo della biomassa per gli impianti di cogenerazione, che non lascia margini appetibili per gli imprenditori forestali. E' stato segnalato che il prezzo delle biomasse per teleriscaldamento richiede l'applicazione di logiche diverse, in quanto non esiste una tariffa omnicomprensiva come nel caso di cessione di elettricità alla rete.
Luigi Sartori, titolare Sartorilegno e ad Bel Coredo energia, ha testimoniato le difficoltà che trova un piccolo imprenditore forestale, sia nel valorizzare la biomassa residua che nel promuovere la creazione di un impianto di teleriscaldamento in un piccolo paese del trentino, e infine fare fronte alla concorrenza delle grosse multinazionali austriache del legname e dei pellet.
Video n.6 - Luigi Sartori
Franco Spada, sindaco di Tirano (So) ha fatto un intervento molto interessante sull'esperienza del suo comune, uno dei pochi in Italia che ha raggiunto l'autosufficienza energetica sia per il calore che per l'elettricità. L'impianto di teleriscaldamento a biomasse ha creato ottanta posti di lavoro, diretti ed indotti, e inoltre l'ambiente imprenditoriale innovativo ha attirato l'insediamento di nuove startup nel territorio.
Video n.7 - Franco Spada
Carmelo Puntel, presidente Associazione consorzi forestali Lombardia, ha fatto un breve intervento sull'importanza dei consorzi nella gestione efficiente delle biomasse.
Video n.8 - Carmelo Puntel
Livio Bozzolo, presidente del Coordinamento nazionale delle imprese boschive e della Associazione regionale delle imprese boschive lombarde, ha fatto un intervento non programmato, in alternativa ad uno dei relatori assenti per impegni dell'ultimo momento.
Video n.9 - Livio Bozzolo
Enzo Pietropaoli, responsabile investimenti di Sinloc (Sistema iniziative locali) ha spiegato come opera la società a beneficio degli enti locali che intendono investire in impianti di biomassa.
Video n.10 - Enzo Pietropaoli
Per ulteriori informazioni ed approfondimenti, i lettori interessati possono rivolgersi alla segreteria di Fiper, segreteria.nazionale@fiper.it.
Il giornalista Mario Rosato sarà anche relatore del webinar "Introduzione alla biologia della digestione anaerobica" il prossimo 29 novembre.