Per accedere ai pagamenti diretti e agli interventi a superficie dello sviluppo rurale nella Politica Agricola Comune 2023-2027 la chiave è la condizionalità, lo strumento per raggiungere gli obiettivi di buona gestione agronomica e ambientale dei terreni, di mantenimento del benessere animale e di sicurezza alimentare.
La condizionalità comprende nove norme di Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali, undici Criteri di Gestione Obbligatori oltre a definire i requisiti minimi relativi all'uso dei fertilizzanti, dei prodotti fitosanitari e al benessere animale.
La Pac ha una nuova "architettura verde" composta da tre componenti: la condizionalità rafforzata, gli Ecoschemi e gli interventi agroclimaticoambientali.
In questo contesto per le aziende agricole sono due le norme particolarmente vincolanti e complesse in termini di impegni da rispettare: la prima è quella sulla rotazione delle colture nei seminativi, la seconda è relativa alla destinazione del 4% della superficie agricola a superfici o elementi non produttivi. Questo il motivo per cui, fin da subito, Confagricoltura ha chiesto che vi fosse una deroga all'entrata in vigore che è poi arrivata.
La condizionalità sociale è un'ulteriore novità della Pac: prevede la riduzione dei pagamenti diretti nel caso di violazioni di norme previste da alcuni articoli di tre direttive comunitarie in materia di occupazione, di salute e sicurezza sul luogo di lavoro.
Sarà quindi complesso a livello di impegni, sia in materia ambientale che sociale, per gli imprenditori agricoli accedere alla Pac 2023-2027, soprattutto alla luce delle minori risorse e della sfavorevole congiuntura economica. L'incontro "Condizionalità rafforzata e sociale" organizzato da Upa Siena il 26 settembre scorso al Museo Santa Maria alla Scala di Siena, disponibile online, ha fatto luce su tutti questi aspetti, di seguito alcuni estratti.
La condizionalità sociale era già conosciuta e consiste nel controllare che le aziende agricole siano in regola da un punto di vista di sicurezza sul lavoro, delle norme antincendio e del lavoro subordinato. La novità è che in caso ci fosse qualche inadempimento il sistema provvederà a una riduzione dei premi.
Un tema dibattuto quello della condizionalità sociale come ha sottolineato la professoressa Claudia Faleri dell'Università degli Studi di Siena che ha spiegato: "Il Regolamento fa riferimento ad alcune disposizioni contenute in sole tre direttive europee: due in materia di salute e sicurezza dei lavoratori e una terza in materia di condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, che impone a carico delle imprese degli obblighi di comunicazione delle condizioni contrattuali, quelli che sono quindi gli attuali confini delle norme di tutela selezionate ai fini di contribuire allo sviluppo di un'agricoltura socialmente sostenibile e ci inducono a riconoscere come il contenuto della disciplina europea risulti significativamente diverso, meno ampio, o comunque non rispondente alle aspettative che si erano create".
La professoressa ha aggiunto: "Non solo è stata operata una significativa selezione tra le numerose direttive in materia di politica sociale, ma soprattutto è stato omesso qualsiasi riferimento alle tutele derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale, tanto da aver posto nell'ambito scientifico l'interrogativo se si tratti di un'occasione mancata per la valorizzazione della condizionalità sociale, un'opportunità che non è stata colta".
Giuseppe Bonamassa, ispettore Itl di Siena, ha detto: "Il quadro di insieme sul piano normativo ad oggi c'è, con il Decreto Ministeriale pubblicato lo scorso 11 agosto che ha individuato i criteri normativi sulla base delle dei quali poter calibrare le eventuali sanzioni amministrative che riguardano poi le produzioni di questi aiuti economici in ambito di Politica Agricola Comune".
L'Ispettorato Nazionale del Lavoro, ha spiegato Bonamassa, viene individuato come organo che si dovrà occupare, in sinergia con altri enti, di effettuare le dovute verifiche per controllare che la parte normativa inerente la condizionalità sociale in Italia venga rispettata dalle aziende beneficiarie di questi interventi di sostegno in materia agricola e ha illustrato l'eventuale possibilità di sanatoria concessa dalla legge.
"Sanzioni e regole in materia di lavoro in Italia ce ne sono tante, forse troppe, quindi già esiste un sistema quasi imponente di illeciti che sono previsti in materia di lavoro alcuni gravi, come sfruttamento del lavoro e caporalato, ma altri anche molto lievi come il Decreto Trasparenza" ha esordito Roberto Caponi, direttore Politiche del Lavoro e Welfare di Confagricoltura.
"Che fretta c'era" si chiede Caponi dato che l'Europa dava tempo fino al 2025 per recepire questa direttiva "e noi siamo stati i primi della classe". Mettere a punto un meccanismo del genere è complesso, come lo è mettere in comune le banche dati, soprattutto per quanto riguarda gli illeciti amministrativi dato che non esiste un casellario degli illeciti amministrativi.
Sondaggio dell'Unione Provinciale Agricoltori di Siena
(Fonte Upa Siena)
La linea di Confagricoltura sulla condizionalità è stata espressa da Vincenzo Lenucci, direttore Politiche di Sviluppo Economico delle Filiere Agroalimentari di Confagricoltura: "Abbiamo visto male questa riforma per un fatto oggettivo: da un lato prevede un taglio delle risorse per l'Italia del 15% in termini reali nei prossimi anni con riduzioni dei pagamenti anche superiori per alcuni agricoltori" ha detto Lenucci che ha aggiunto: "a fronte di questo ci sono maggiori impegni".
È seguita la valutazione del professor Angelo Frascarelli dell'Università degli Studi di Perugia sulla condizionalità, sia rafforzata che sociale: "La Pac evidentemente non è un regalo, ma è una remunerazione per il fatto che l'agricoltore si impegna a fare qualcosa: si impegna a rispettare la condizionalità, prende il pagamento di base, si impegna a rispettare gli Ecoschemi, prende il pagamento degli Ecoschemi. Ma se un agricoltore vuole di più perché si impegna in un'ulteriore ambizione ambientale, per esempio fa l'agricoltura biologica, l'agricoltura integrata, le cover crop, l'agricoltura di precisione, l'agricoltura conservativa, va negli impegni agroambientali regionali".
Il professore ha inoltre suggerito che per dare una valutazione bisogna entrare nel tecnico, spiegando che "non dobbiamo fare tutta un'erba un fascio: dobbiamo dire dove sono i problemi, come si possono affrontare e dove i problemi non ci sono" ed è entrato nello specifico analizzando alcune Buone Condizioni Agronomiche Ambientali, Bcaa, come la numero 6 sulla copertura minima del suolo per evitare di lasciare nudo il suolo nei periodi più sensibili. Il legislatore, ha precisato Frascarelli, non è cattivo ma dice "voglio remunerare gli agricoltori perché si impegnano in qualcosa di virtuoso per sé e per la collettività".
Scarica la locandina del convegno
Questi sono solo alcuni spunti tratti dall'incontro, è possibile vedere gli interventi completi di tutti i relatori nel video disponibile sul canale YouTube di Upa Siena
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Fonte: Upa Siena