Un Macfrut da ricordare, con un record di presenze: 49.700 ingressi in tre giorni. La quarantesima edizione è stata un punto di svolta per la kermesse internazionale dell'ortofrutta che si è tenuta alla Fiera di Rimini dal 3 al 5 maggio 2023 che ha visto un numero di visitatori in aumento del 29% rispetto all'edizione precedente.


"Macfrut è la dimostrazione di cosa può fare il sistema ortofrutticolo quando si unisce per un obiettivo comune per dare valore all'intera filiera. Stiamo costruendo quel grande evento che il nostro sistema ortofrutticolo si merita" ha commentato il presidente di Macfrut, Renzo Piraccini, ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a rendere speciale questa edizione, che si è contraddistinta per una sempre maggiore internazionalizzazione e per la qualità dei visitatori, e dando l'arrivederci a Macfrut 2024, in programma dall'8 al 10 maggio prossimi.

 

Ma i quarant'anni di Macfrut entreranno nella storia anche per il saluto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha omaggiato la filiera ortofrutticola italiana nella speciale ouverture tenutasi a Cesena lo scorso 2 maggio.

 

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MACFRUT 2023


L'Italia deve tornare ad essere protagonista del comparto ortofrutticolo internazionale

Le istituzioni italiane sono state presenti anche nella prima giornata della manifestazione. "L'Italia deve e può tornare ad avere un ruolo centrale in ambito internazionale" così Francesco Lollobrigida, il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste alla cerimonia d'inaugurazione presentata da Simona Ventura.

 

"I numeri di Macfrut 2023 fotografano un evento in costante crescita per presenze di imprese, espositori e ricercatori che portano innovazione in agricoltura. Chi arriva qui per vendere i propri prodotti - ha aggiunto Lollobrigida - spesso riparte avendo fatto più acquisti che vendite perché qui trova le nostre eccellenze di cui dobbiamo andare orgogliosi. Lo sviluppo del nostro sistema passa dalla tutela di un sistema produttivo capace di rimuovere alcune ideologie che in passato lo hanno penalizzato. Veniamo da un periodo in cui alcune certezze che davamo per scontate hanno dimostrato di non esserlo, pensiamo alla pandemia prima e alla guerra in Ucraina poi. Occorre rimettere al centro queste imprese con scelte concrete, con un sano pragmatismo per la sostenibilità ambientale che garantisca al contempo la sostenibilità economica a garanzia dell'equità sociale".


Il gioco di squadra è stato il segreto per l'edizione da record come ha evidenziato il presidente di Macfrut Renzo Piraccini. "Ci siamo dimenticati di quanto siamo bravi in Italia quando lavoriamo assieme. È un piccolo miracolo quello che abbiamo raggiunto con Macfrut, un miracolo di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi; la presenza insieme delle tre organizzazioni del mondo agricolo ci conforta nella realizzazione di una manifestazione all'altezza di questo settore".

 

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All'entrata di Macfrut 2023 i prodotti ortofrutticoli tipici della Calabria, Regione partner di questa edizione

(Fonte: AgroNotizie®)

 

L'importanza del sostegno all'innovazione delle imprese, dall'agricoltura 4.0 alle nuove tecniche genetiche Nbt per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, ridurre i costi e sostenere la competitività e la redditività è stata ribadita da Ettore Prandini, presidente di Coldiretti che ha inoltre detto: "Fondamentale, inoltre, è colmare il gap infrastrutturale del Paese sul piano della logistica, che fa perdere opportunità al made in Italy in un mercato come quello ortofrutticolo fortemente orientato all'export".


La fiera è l'occasione per fare approfondimento scientifico e coinvolgere istituzioni, esperti, tecnici e produttori intorno ai progressi della ricerca e alla transizione verde che il comparto ortofrutticolo deve essere in grado di cogliere, dallo sviluppo di tecnologie per la bioprotezione in agricoltura all'introduzione di pratiche per la cattura di carbonio nel suolo. Ne è convinto il presidente nazionale di Cia - Agricoltori Italiani Cristiano Fini che ha spigato come questi ambiti "richiederanno sempre più risorse e sperimentazione, oltre a un contributo importante delle organizzazioni agricole nel dare supporto agli operatori del settore, come Cia, con partner mirati, si sta impegnando da tempo a garantire".

 

Macfrut è un punto di riferimento per la filiera ortofrutticola italiana e internazionale ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che ha aggiunto: "Qui si manifestano la forza e la potenzialità del settore ortofrutticolo, così importante nella nostra agricoltura e per la nostra economia: oltre 14 miliardi di valore della produzione, circa un quarto di tutta la produzione agricola italiana. Prodotti ancora oggi unici, non riproducibili altrove, apprezzati ovunque nel mondo per le loro qualità e bontà, simbolo del migliore made in Italy agricolo e agroalimentare".

 

E proprio per puntare sull'internazionalizzazione è stato presentato il Padiglione Italia a Expo Doha 2023 realizzato da Ice Agenzia con il coordinamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci). "Green desert, better environment" sarà il fil rouge di Expo Doha 2023, la rassegna universale specialistica dedicata all'orticoltura, promossa dal Bureau International des Expositions, che si terrà a Doha, in Qatar, dal 2 ottobre 2023 al 28 marzo 2024. Lo scopo sarà illustrare le tecniche che consentono la coltivazione sostenibile di alberi e colture in terre aride e che sono indispensabili per affrontare i problemi di desertificazione in tutto il mondo. 80 Paesi hanno confermato la loro partecipazione ufficiale fino ad ora, 3 milioni sono i visitatori attesi.

 

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Un momento della presentazione del Padiglione Italia a Expo Doha 2023

(Fonte: Macfrut)

 

Macfrut fa il pieno con la seconda giornata

Boom di partecipazione per il secondo giorno della manifestazione, giovedì 4 maggio 2023, con i saloni tematici, cuore della fiera dell'ortofrutta. Protagoniste le biosoluzioni innovative, i Bluberry Days, tecnologie genetiche per il vivaismo, varietà frutticole, quarta gamma e le piante officinali.

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Biosolutions Innovation Award 2023

Sono Crop+, prodotto da Agricola Internazionale, e Farina di Basalto XF, ideata da Basalti Orvieto, i vincitori della terza edizione di Biosolutions Innovation Award, il riconoscimento promosso da Agri2000 nell'ambito del Salone delle Biosoluzioni.

 

Crop+ è un fertilizzante ad azione biostimolante ottenuto dalla fermentazione multistadio di estratti vegetali ai quali vengono addizionati micronutrienti complessati come zinco, manganese e rame. Prove su varietà di kiwi giallo hanno dimostrato la sua efficacia nell'aumentare la conduttanza stomatica, nel ridurre lo stress della pianta causato dalle alte e basse temperature e nel ridurre la cascola dei frutti. "Vengono premiate: l'efficacia del prodotto e la sostenibilità", si legge nella motivazione. A ritirare il premio per Agricola Internazionale è stato il presidente Michele Castellani.

 

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La premiazione di Agricola Internazionale

(Fonte: Macfrut)


Il secondo prodotto premiato è Farina di Basalto® XF ideata da Basalti Orvieto. La Farina di Basalto® micronizzata tipo XF è un corroborante prodotto mediante macinazione meccanica del minerale puro, proveniente dal giacimento della Basalti Orvieto Srl, situato in provincia di Terni. È l'unico corroborante a base di roccia basaltica. La qualità è garantita dalla costanza della matrice e dal processo di macinazione. Prove su diverse colture erbacee e arboree hanno dimostrato la sua efficacia nel migliorare i parametri qualitativi e quantitativi. Ha un'alta persistenza ed è poco dilavabile. "Vengono premiate: l'efficacia del prodotto, l'unicità e la sostenibilità"
A ritirare il premio per Basalti Orvieto è stato il presidente Gianluca Pizzuti.

 

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La premiazione di Basalti Orvieto

(Fonte: Macfrut)

 

International Blueberry Days, focus sulla produzione

Cresce costantemente la produzione di mirtilli in tutti i Paesi produttori su scala mondiale e se ne affacciano di nuovi, come il Portogallo e la Polonia, per cercare di togliere il primato europeo alla Spagna. Questo, in sintesi, quanto è emerso nel secondo giorno dell'International Blueberry Days, che ha ospitato il Simposio.

 

"In questi Paesi - spiega Bruno Mezzetti, ordinario dell'Università Politecnica delle Marche che ha coordinato la giornata di lavori -, si è registrata la crescita di areali più significativa in Unione Europea al punto che stanno contendendo il primato alla Spagna ancora molto sbilanciata sulle fragole nel comparto piccoli frutti. In Polonia, negli ultimi dieci anni, la produzione è di fatto triplicata facendo di Varsavia il primo fornitore di mirtilli della Germania. Un ruolo che era del Regno Unito prima della Brexit".

 

La crescita media produttiva mondiale tra il 2021 e il 2022 si è attestata tra il 10 e il 15%, legata allo sviluppo di nuove varietà capaci di adattarsi a tutte le latitudini. Tra le nuove tecniche colturali spicca l'introduzione di produzioni fuori suolo. La mancanza di manodopera, necessaria per la raccolta sta, inoltre, spingendo alla meccanizzazione di questa fase.

 

"La particolarità delle filiere del mirtillo è legata alla scelta delle varietà premium che - conclude Mezzetti - per i principali player e secondo le analisi di mercato del settore, devono essere scelte non più solo dalle aziende agricole ma dai consumatori insieme alle imprese. A tal proposito, alcune grandi aziende agricole effettuano specifiche indagini di gradimento per identificarle".

 

Salone del vivaismo: le nuove tecnologie al servizio dell'innovazione

È attesa a breve la presentazione della proposta di Regolamento della Commissione sulle Tea, Tecniche di Evoluzione Assistita, rivolta al Consiglio e al Parlamento Europeo. Al termine dell'iter legislativo, l'Europa aprirà le sue porte a piante migliorate geneticamente tramite biotecnologie non Ogm necessarie per fare fronte ai cambiamenti climatici e all'uso della chimica. Se ne è parlato all'incontro "Nuove tecnologie a servizio dell'innovazione genetica e del comparto vivaistico".

 

L'Italia, e in particolare il Crea, ha applicato alcune Tea per il miglioramento genetico delle piante che si basano su tecniche innovative denominate cisgenesi e genome editing. Tecniche che non possono ancora essere applicate alla sperimentazione in campo perché manca una legge che lo autorizzi. Al momento, in Italia ci sono tre progetti di legge in discussione.

 

"Le tre tecniche - ha spiegato Riccardo Velasco, direttore del Crea di Conegliano Veneto -, permettono di inattivare i vari geni che rendono vulnerabili le piante a patologie e stress abiotici. Le abbiamo sperimentate in vitro su numerose specie vegetali, con particolare successo su alcune arboree (vite, melo e agrumi). Abbiamo sviluppato delle uve da tavola, come l'Italia o la Vittoria, potenzialmente senza semi. Serve, ora, potere avviare i test in campo per verificare i risultati predetti in concreto".

 

La sostenibilità della produzione delle piante officinali

Una domanda di mercato in forte crescita che chiede produzioni sostenibili e una qualità certa per i consumatori, il tutto tutelando l'ecosistema. È questa la sfida del comparto delle piante officinali che è stata al centro del dibattito del convegno "La sostenibilità della produzione delle piante officinali", nell'ambito di Spices&Herbs Global Expo, il salone delle spezie e delle piante aromatiche.


Demetrio Benelli, direttore di Erboristeria Domani, ha sottolineato come il mercato delle erbe officinali sia sempre stato globale: nel corso della storia le piante hanno attraversato i continenti, ma le realtà di produzione dei diversi Paesi variano sotto numerosi profili.

 

È entrata poi nel dettaglio Ann Armbrecht, direttrice di Sustainable Herbs Program, che ha illustrato un toolkit sulle best practice di sostenibilità per l'industria botanica e ha spiegato: "Sono diversi i suoli, i livelli di meccanizzazione per la raccolta e quelli di stoccaggio, con ripercussioni differenti sui luoghi e le comunità che lavorano".

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