Il 2019, infatti, è stato un anno del tutto positivo per il settore del biologico. Lo dice il resoconto di Biofach/Vivaness 2021, la fiera internazionale del biologico tenutasi a Norimberga, in forma digitale dal 17 al 19 febbraio 2021.
Sono stati presentati i dati più recenti sull'agricoltura e sui mercati biologici a livello mondiale con il rapporto "The world of organic agriculture" dall'istituto svizzero Fibl (Istituto di ricerche dell'agricoltura biologica) e da Ifoam (International federation of organic agriculture movements).
"Il quadro del biologico mondiale delinea un fenomeno diffuso e di successo", commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato Ccpb, ente di certificazione specializzato nell'agricoltura biologica e sostenibile. Ccpb ha partecipato a Biofach sia rappresentando il settore food che quello della cosmesi biologica e naturale.
I numeri del biologico
L'annuario, basato sui dati del 2019, ha rilevato una crescita dei terreni agricoli coltivati con i metodi dell'agricoltura biologica e delle vendite al dettaglio dei prodotti biologici.Nel mondo 72,3 milioni di ettari di terreni sono bio (in crescita del 1,6% in un anno), comprese le aree in conversione. Solo in Europa si coltivano 16,5 milioni di ettari.
Oltre ai terreni utilizzati per la sola coltivazione biologica, ce ne sono altri dedicati ad altre attività del settore, ad esempio aree rivolte all'apicoltura o all'acquacoltura.
Le colture coltivate a biologico più importanti nel mondo sono: ulivi (0,9 milioni di ettari), caffè (0,7 milioni di ettari), noci (0,6 milioni di ettari), vite (0,5 milioni di ettari) e cacao (0,4 milioni di ettari).
Anche il numero di produttori biologici è aumentato: 3,1 milioni di produttori al mondo (in crescita del 13% in un anno). La maggior parte di loro si concentra in Asia (51%), Africa (27%), Europa (14%) e America Latina (7%), con l’India come primo paese per numero di produttori.
I primi tre mercati globali per vendite sono gli Stati Uniti (42% del mercato globale e 44,7 miliardi di euro) seguiti dall'Unione europea (39% del mercato globale e 41,4 miliardi di euro) e dalla Cina (8% del mercato globale e 8,5 miliardi di euro).
Il più alto consumo di prodotti biologici pro capite nel 2019, con 344 euro, è stato osservato in Danimarca, Svizzera e Austria.
Il contributo dell'Italia
L'Italia al vertice. E' infatti il primo paese dell'Ue per numero di produttori biologici, con oltre 80mila aziende.E' al terzo posto in Europa per numero di ettari coltivati, pari a 2 milioni di ettari; il primo e il secondo posto sono rispettivamente rappresentati dalla Spagna (2,4 milioni di ettari) e dalla Francia (2,2 milioni di ettari).
L'Italia è inoltre il terzo paese dell'Ue per mercato interno con 3,6 miliardi di euro, dopo Germania (12 miliardi di euro) e Francia (11,3 miliardi di euro).
Quale futuro per il bio?
Il rapporto "The world of organic agricuture", basato sui dati del 2019, prevede che la pandemia possa accelerare lo sviluppo dei mercati biologici. I consumatori, preoccupati della propria salute personale, si stanno rivolgendo sempre più al settore biologico per la cura del benessere e della nutrizione.I dati dell'anno 2020, che saranno rilasciati nel 2021 e resi disponibili nell'edizione 2022 del rapporto, mostreranno i primi impatti del coronavirus sui mercati biologici.
Un ulteriore fattore in grado di accrescere i numeri del settore è la strategia Green Deal e il Farm to fork. L'Europa, infatti, si è posta come obiettivo quello di aumentare il numero di terreni agricoli condotti in regime biologico di almeno il 25% entro il 2030.
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Fonte: Ccpb (Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici)
Autore: V L