Si possono trovare nuove applicazioni per quelli che sono considerati sottoprodotti della produzione regionale veneta di seta e immaginare nuovi utilizzi della crisalide del baco da seta, valutandone l'utilizzo nel settore tessile non tradizionale, mangimistico, biomedico? Sì, è la risposta che ha fatto nascere il Go Serinnovation, finanziato dal Psr della Regione Veneto.

Il progetto, che è ancora in corso, ha già ottenuto alcuni primi risultati. Per quanto riguarda la meccanizzazione è stato progettato un prototipo per la raccolta dei rami di gelso in campo, adatto ad un tipo d'impianto del gelso basso e fitto. Inoltre, su brevetto del Crea è stata creata una macchina per il taglio delle foglie di gelso per le prime età del baco da seta, perché le larvette nel primo periodo dopo la nascita hanno bisogno che le foglie siano distribuite in striscioline sottili.

Il progetto ha anche coinvolto il Crea e il Cantiere della Provvidenza (un'impresa sociale che lavora su microprogetti imprenditoriali ad alta valenza sociale ed ambientale nel territorio bellunese) per ampliare la produzione delle uova del baco da seta, in maniera che potessero essere disponibili per gli allevatori del progetto.

Un altro partner, l'azienda vivaistica Agricola Bernardo, ha moltiplicato le accessioni in conservazione presso il Crea, per creare campi sperimentali di gelso e poter vendere le talee di varietà adatte alla gelsibachicoltura a coloro che vogliano iniziare l'attività.

Il capofila del progetto, Il Brolo, si è occupato di centralizzare gli allevamenti nelle prime età larvali, per la successiva distribuzione alle altre aziende del gruppo. L'allevamento è stato svolto seguendo l'attuale disciplinare adottato dalla filiera veneta dei bachicoltori della rete etica Bachicoltura Setica, con l'assistenza di Agridinamica e certificato per la tracciabilità da Icea.

Il Crea ha operato oltre che nelle fasi di meccanizzazione e produzione seme e bachi anche per l'individuazione degli sbocchi commerciali, assieme all'innovation broker Veneto Marketing. In particolare, si sono vagliate le applicazioni per la mangimistica delle crisalidi, anche con sperimentazioni svolte su quaglie e conigli in collaborazione con l'Università di Padova, Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute.

La farina potrà essere utilizzata per formulare mangimi con particolari caratteristiche nutrizionali, per settori di nicchia e per animali con intolleranze alimentari. Tale prodotto potrebbe rappresentare un'alternativa alla farina di pesce, ma non è ancora stata approvata per la mangimistica dall'Ue, mentre attualmente può essere utilizzata per gli animali domestici da compagnia. Anche l'olio di crisalide, dopo pressatura delle stesse, è stato utilizzato come integratore alimentare per i conigli, essendo l'olio un additivo ammesso, anche secondo l'attuale normativa.

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Bachi da seta
(Fonte foto: progetto Serinnovation)

 

Un altro settore che è stato esplorato nel corso del progetto è stato quello del tessile non tradizionale, collaborando con la ditta orafa di Nove, per la produzione di filo di seta atto alla creazione di una linea di gioielli esclusivi in oro e seta. Inoltre, la seta dei bozzoli che non si sono potuti sottoporre al processo di trattura per ottenere un filo continuo sono stati cardati per l'ottenimento di imbottiture o per ottenere fibroina liquida da utilizzare nel settore biomedico. Questi utilizzi particolari hanno visto i partner di progetto collaborare con una serie di start up innovative, che hanno richiesto, ciascuna per la sua parte, particolari caratteristiche del prodotto.

Anche per i rami di gelso residui delle potature, si stanno vagliando molteplici utilizzi, alcuni dei quali davvero interessanti, come l'estrazione di bioattivi per la farmaceutica. Infatti, tutte le produzioni si inseriscono in un quadro di economia circolare a ridotto impatto ambientale, in grado di recuperare lavorazioni tradizionali e utilizzare il territorio in modo sostenibile, arricchendo la dimensione sociale agricola territoriale.

Il processo è stato sottoposto ad analisi economica nella sua globalità, nella fase iniziale, prima di applicare le innovazioni e sarà di nuovo analizzato alla fine, dopo la razionalizzazione e ammodernamento della tecnica agricola, per individuarne le criticità e la sostenibilità economica, che evidenzieranno anche i punti ove eventualmente operare un miglioramento.

Parallelamente, l'attività svolta nel progetto è stata oggetto di divulgazione verso l'esterno, da parte di tutti i partner, con la partecipazione ad alcuni eventi o l'organizzazione, facilitata da Veneto Marketing, di altri; lo stesso partner ha curato anche la comunicazione e diffusione di informazioni sui media. Per quanto riguarda le buone pratiche di bachicoltura e i risultati raggiunti sono stati oggetto di corsi di formazione rivolti alle aziende agricole partecipanti al progetto o anche alle aziende esterne che volessero intraprendere l'attività ex novo.

 

Visita la pagina dedicata al progetto Serinnovation o chiedi maggiori informazioni al contatto: info@serinnovation.it

 

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