Punto cardine di una corretta gestione della vitellaia è sicuramente la biosicurezza che rappresenta un sistema di gestione aziendale atto a ridurre e prevenire il rischio che si introduca e che si diffonda in allevamento una patologia infettiva. La biosicurezza non è per forza sinonimo di investimento di capitali poiché è sufficiente una gestione maggiormente consapevole e mirata alla propria realtà aziendale.
La semplice esposizione agli agenti infettivi, infatti, non è causa sufficiente dell’insorgere della patologia. L’ago della bilancia tra salute e malattia è molto spesso un sottile equilibrio tra il vitello, i fattori ambientali e i patogeni (virus, batteri e parassiti) ai quali l’animale può essere esposto. Per sviluppare un corretto piano di biosicurezza nella propria azienda è indispensabile essere a conoscenza dell’interazione di questi tre fattori al fine di intervenire sui punti critici prima che gli equilibri si spostino a sfavore del vitello.
Insieme al veterinario si devono studiare i rischi: la tolleranza di perdite dovuta alle patologie infettive e la probabilità che questi rischi si verifichino nel proprio allevamento. Il passo successivo comporta la valutazione razionale di questi rischi e un’attenta pianificazione per gestirli al meglio. La raccolta e l'analisi dei dati della vitellaia prima, e della produzione poi, è alla base delle strategie di prevenzione delle emergenze, della pianificazione delle misure sanitarie, dei piani gestionali, del benessere animale, della biosicurezza e del miglioramento del management.
L’applicazione di protocolli gestionali per ogni fase della vita del vitello è dunque fondamentale per uniformare e migliorare tutte quelle operazioni di routine che avvengono ogni giorno in vitellaia.
Per questi motivi la possibilità di applicare piani di lavoro ad hoc riduce il margine di errore e ci aiuta a raggiungere gli obiettivi finali preposti attraverso una corretta gestione del vitello:
- calo del tasso di morbilità e mortalità;
- una maggior crescita e sviluppo mammario per una futura miglior lattazione;
- espressione totale del potenziale genetico produttivo e riproduttivo.
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Fonte: Nutreco Italy