Il punto della situazione
Un sussulto invernale innescato dalla discesa di un flusso freddo artico che, attraversando l'Europa centro-orientale, ha raggiunto il Mediterraneo dalla porta della Bora. Dai Balcani l’aria gelida è stata successivamente risucchiata dall’attuale vortice ciclonico presente sul mar Tirreno, ora in lenta evoluzione verso i settori ionici; la sensazione di freddo è stata inoltre esaltata dall’intesa ventilazione che ha investito con raffiche oltre i 100 chilometri orari le aree più esposte del medio e alto Adriatico, crinale appenninico e settori costieri tirrenici.La flessione termica considerevole ha permesso anche il ritorno delle nevicate fino a quote collinari sul Centro-Nord, invece a quote montane sull'Appennino meridionale.
Colonnina di mercurio scivolata nuovamente al di sotto dei 15 gradi per i valori massimi: un calo di oltre 10 gradi se consideriamo le condizioni pienamente primaverili che regnavano nello scorso fine settimana quando abbiamo toccato i 25-26 gradi sulle aree interne della Val Padana e dei settori centrali, sbalzi che rientrano comunque nella normalità nei mesi (come quello di marzo) di transazione.
L’anticiclone non si è però dato per vinto, perché è già pronto sui settori occidentali europei per una nuova espansione verso levante, in direzione anche dell'Italia.
Poche ore quindi ancora caratterizzate dal flusso freddo, l’instabilità che andrà gradualmente ad abbandonare anche l'estremo sud della Penisola.
Temperature in aumento
Massime in nuova ascesa di qualche grado ad iniziare dalle regioni settentrionali e dal medio-alto versante tirrenico, ma durante le ore notturne continuerà invece a fare un po’ freddo, grazie ai cieli completamente sereni, alla bassa umidità ed alla cessazione della sostenuta ventilazione.Anche i valori barici andranno gradualmente ad aumentare, quando nel weekend ritroveremo un anticiclone ben strutturato su tutta Italia che metterà fine anche alle ultime residue infiltrazioni fredde.
L’altalena termica tornerà a riporre temperature ancora oltre la norma soprattutto al Centro-Nord, tipicamente probabili nei periodi tardo-primaverili.
Analisi ed evoluzione
La depressione in evoluzione dal Tirreno meridionale verso lo Ionio, come già ricordato, continuerà a condizionare il quadro meteorologico del Mezzogiorno ancora per 24-36 ore, con precipitazioni generalmente presenti tra Sicilia, Calabria, Lucania meridionale e Salento. Qualche nevicata cadrà ancora dai 1100 metri sui rilievi, in particolare sui versanti ionici.Nella giornata di venerdì si attenuerà difatti il flusso di correnti fredde balcaniche, responsabili del breve colpo di coda invernale degli ultimi giorni. Il vortice ciclonico terminerà quindi la propria corsa sulle zone ioniche, ove tenderà lentamente ad assorbirsi; nel frattempo le regioni settentrionali e centrali avvertiranno i primi sintomi di una nuova estensione dall'anticiclone delle Azzorre verso il Mediterraneo.
Ampi spazi sereni avanzeranno anche all'estremo Sud, con al più residui annuvolamenti tra bassa Calabria e Sicilia orientale, ove non sono esclusi isolati rovesci ad evoluzione diurna più probabili a ridosso dei rilievi.
L’alta pressione regalerà un fine settimana all’insegna del sole che prevarrà di nuovo sull’Italia; anche sulle regioni del Sud le condizioni meteorologiche andranno a stabilizzarsi definitivamente, con temperature in aumento.
Domenica ritroveremo quindi un clima molto mite tardo primaverile ovunque, ma questa parentesi stabile non durerà a lungo, vista la concreta possibilità di un nuovo peggioramento nei primi giorni di aprile, innescato da una perturbazione atlantica che piegherà facilmente l'alta pressione.
Tendenza
Sarà solo un breve ma piacevole intermezzo che chiuderà il mese di marzo, visto che nella prossima settimana seguiranno da subito nuove probabili insidie perturbate e non è addirittura da escludere un ulteriore colpo di coda dell’inverno.Si attende difatti l'ennesimo stravolgimento delle condizioni meteo per l'ingresso di correnti fredde ed instabili dalle alte latitudini verso il Mediterraneo che, a contatto con i nostri mari, accenderanno un vivace maltempo sull’Italia - di portata anche da definire - ma con un nuovo raffreddamento.
I primi giorni di aprile potrebbero quindi mettere una pezza alla siccità che coinvolge in particolar modo le regioni nord-occidentali italiane, portando qualche pioggia. L’affondo perturbato dai quadranti settentrionali, seguito da nuove infiltrazioni di masse d'aria fredde, provocherà una flessione delle temperature.