Semplice e intuitivo. Questo il sito messo online da Epa, l’agenzia americana per l’ambiente e referente negli Usa anche per quanto concerne la sicurezza degli agrofarmaci per la salute. Oltre alle informazioni relative alle buone regole della nutrizione, alle informazioni scientifiche, nonché agli standard di sicurezza, sia per il convenzionale, sia per il biologico, il sito permette di "giocare" con un calcolatore che fornisce informazioni in tema di sicurezza dell'ortofrutta dal punto di vista residuale.

Prova il calcolatore di Epa

Strumento sicuramente interessante e in parte divertente, tale strumento online calcola quanto si debba ingerire di diversi alimenti per raggiugere la propria soglia di sicurezza sanitaria in termini di residui di agrofarmaci. Questi ultimi sono riferiti ai valori massimi di residui riscontrati durante i monitoraggi effettuati da Usda, ovvero dal dipartimento americano per l’agricoltura. In pratica, il worst case, in italiano il caso peggiore.

Il calcolatore opera inoltre su quattro categorie: uomo adulto, donna adulta, teenagers e bambini, essendovi criteri di valutazione differenti per ciascuna di esse. Per esempio, se si è un uomo adulto si possono ingerire fino a 1.190 porzioni giornaliere di mele prima di raggiungere il livello di residui da considerarsi sicuri per la salute. Una donna si deve fermare a 850 porzioni, valore che scende a 680 per i teenagers e a 340 per i bambini.

Ovviamente, il consumo di mele giornaliero è molto più basso. In molti casi non arriva infatti nemmeno a una porzione al giorno quando l’alimentazione risulti variata quanto a frutta. Ragionando quindi per inverso, con una sola porzione di mele un uomo adulto assume meno di un millesimo della dose ritenuta sicura. Il tutto, si ricorda, usando come riferimento le mele con il più alto livello di residui riscontrato nelle analisi.

Al di là del divertirsi a curiosare fra le diverse tipologie di ortofrutta, l’utente può quindi farsi un’idea di quanto alti siano gli standard di sicurezza degli alimenti, per lo meno dal punto di vista dei residui di agrofarmaci.