La flavescenza dorata è una malattia della vite che causa un veloce deperimento delle piante fino alla loro morte in pochi anni.

 

La malattia è causata da un fitoplasma che viene trasmesso da una pianta all'altra tramite un vettore, una cicalina della specie Scaphoideus titanus, che ne facilita molto la diffusione.

 

Un problema che rappresenta una vera e propria emergenza fitosanitaria e che oggi è presente in nove regioni del Centro e del Nord Italia: Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.

 

Vediamo allora come si riconosce una pianta malata in campo e come si riconosce il vettore.

 

I sintomi sulle piante possono essere divisi, a seconda della stagione in cui compaiono, in sintomi primaverili e sintomi estivi-autunnali.

 

Sintomi primaverili

I sintomi primaverili possono essere a carico dei germogli, delle infiorescenze e delle foglie e sono:

  • germogli con internodi corti e messi a zig zag;
  • ripiegamento verso il basso dei germogli;

 

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Germogli a zig zag (a sinistra) e ripiegamento verso il basso del germoglio o del tralcio (a destra)

(Fonte: Ersa Friuli Venezia Giulia)

 

  • germogli poco vigorosi e a crescita stentata;

 

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Germogli poco vigorosi e a crescita stentata

(Fonte: Fondazione Edmund Mach)

 

  • disseccamento della parte apicale dei germogli;

 

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Disseccamento del germoglio

(Fonte: Ersa Friuli Venezia Giulia)

 

  • disseccamento delle infiorescenze;

 

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Disseccamento delle infiorescenze

(Fonte: Fondazione Edmund Mach)

 

  • ripiegamento verso il basso del margine delle foglie.

 

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Ripiegamenti verso il basso dei margini fogliari

(Fonte: Fondazione Edmund Mach)

 

Sintomi estivi-autunnali

Anche i sintomi estivi e autunnali si ritrovano sulla chioma e sui frutti della pianta e sono:

  • ripiegamento a triangolo delle foglie;
  • ispessimento delle foglie che assumono una consistenza cartacea a toccarle;

 

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Ripiegamento a triangolo e ispessimento delle foglie

(Fonte: Fondazione Edmund Mach)

 

  • ingiallimento delle foglie nelle varietà a bacca bianca;

 

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Ingiallimento delle foglie su varietà a bacca bianca (a destra un ingiallimento caratteristico del Pinot)

(Fonte: Fondazione Edmund Mach)

 

  • arrossamento delle foglie nelle varietà a bacca rossa;

 

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Arrossamenti su foglie di varietà a bacca rossa

(Fonte: Fondazione Edmund Mach)

 

  • mancata lignificazione dei tralci, soprattutto nella parte apicale, che assumono una consistenza gommosa con comparsa di macchie e pustole scure e oleose alla base dei tralci;

 

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Un tralcio non lignificato con le pustole scure

(Fonte: Fondazione Edmund Mach)

 

  • appassimento dei grappoli parziale o totale che può avvenire in tutte le fasi dall'allegagione all'invaiatura (da non confondere con la peronospora larvata che dà sintomi simili);

 

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Disseccamento dei grappoli

(Fonte: Fondazione Edmund Mach)

 

Riconoscimento del vettore

La flavescenza dorata è sempre legata alla presenza del suo vettore, Scaphoideus titanus, mentre non è necessariamente vero il contrario: cioè è possibile ritrovare l'insetto anche senza la malattia.

 

In ogni caso è importante riconoscere Scaphoideus titanus e monitorare la sua presenza.

 

Scaphoideus titanus è una cicalina di circa 5-6 millimetri, marrone rossastra, con 2 o 4 fasce trasversali più scure sul torace. 

 

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Un adulto di Scaphoideus titanus

(Fonte: Fondazione Edmund Mach - Wikipedia)

 

Le uova sono lunghe circa 1 millimetro, ma sono difficilmente osservabili perché nascoste nel ritidoma del fusto della vite.

 

Le forme giovanili sono simili agli adulti ma di dimensioni e colorazioni diverse.

 

Le neanidi sono bianco giallastre traslucide, mentre le ninfe sono di colore giallastro e con le bande trasversali già ben visibili.

 

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Neanide (a sinistra) e ninfa (a destra) di Scaphoideus titanus

(Fonte: Regione Toscana, V. Mazzoni - Università di Pisa)

 

Sono be riconoscibili anche le esuvie, che si possono ritrovare sulle foglie, che hanno la stessa forma delle ninfe, ma appaiono come gusci vuoti e traslucidi.

 

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Esuvia di Scaphoideus titanus

(Fonte: Regione Toscana, V. Mazzoni - Università di Pisa)

 

In caso di riconoscimento della presenza di sintomi sospetti o acclarati su una pianta o del ritrovamento di Scaphoideus titanus in zone in cui la malattia o il vettore non sono mai stati accertati, è fondamentale segnalarli subito al servizio fitosanitario regionale di riferimento.