La quinta sessione del IX Convegno nazionale Actinidia 2009 ha riguardato 'Post raccolta e qualità'.
 
Le conoscenze inerenti il metabolismo dei frutti ed i suoi parametri di riferimento (pezzatura, percentuale di sostanza secca e carboidrati non strutturali, acido ascorbico ed acido ossalico, conservazione) sono alla base di una produzione di qualità (Battistelli et al, Cra-IbafUnipg).
 
Il profilo chimico-nutrizionale e compositivo delle molecole protettive, come i fattori agronomici che caratterizzano i frutti prodotti nell’areale del Lazio riconosciuto dall’Ue, come l’Igp kiwi Latina, si caratterizzano per l’elevata fonte di molecole bioattive e ricche di capacità antiossidanti altamente protettive per la salute umana (D’Evoli et al, Inran).
 
Sviluppare tecniche non distruttive (Da-meter, Kiwi-meter) per individuare il momento ideale per la raccolta dei frutti di kiwi con un corretto grado di maturazione, è quanto mai essenziale per preservare la durata della loro conservazione come la qualità al consumo. In Piemonte ed in Emilia Romagna differenti studi evidenziano ottime possibilità di applicazione al fine di ottimizzare l’omogeneità di maturazione dei frutti al momento della raccolta (Ballatore et al - Noferini et al, Creso, Unito, OnaFrut, Unibo).
Similarmente, altre tecniche non distruttive (Nir-Aotf), durante diverse metodologie di conservazione (Rn e Ac) permettono di verificare l’eventuale perdita di consistenza della polpa e della columella dei frutti (Mencarelli et al, Univt).
 
Per il Igp kiwi Latina l’analisi delle caratteristiche qualitative e nutrizionali/salutistiche, hanno permesso di evidenziare parametri di pregio (peso, dimensione e forma, durezza, sostanza secca, solidi solubili. ac. organici, carboidrati, vitamina C), unitamente a peculiarità ambientali, tali da rimarcare la particolare vocazione alla coltivazione dell’actinidia, in biologico e in convenzionale, in quest’areale del Lazio (Famiani et al, Unipg, Cra-Ibaf, Aprofruit, Cruo, Messico).
 
La qualità nutrizionale dei frutti, ed in particolare il potere antiossidante analizzati mediante risonanza paramagnetica elettronica, permettono di evidenziare differenze significative tra piante madri e piante micropropagate di A. deliciosa cv. Hayward, mentre così non risulta per la cv. Monty (Eccher et al, Unimi - Cra-Piaa, Mi).
 
La valutazione di alcuni fattori pre e post raccolta evidenziano la loro influenza su caratteristiche qualitative e neutraceutiche dei frutti di kiwi. Viene influenzato il contenuto in vitamina C, ma non le proprietà antiossidanti; inoltre, la frigo-conservazione può avere effetti negativi sulla consistenza della polpa ma non sui fenoli che in questa fase aumentano (Tavarini et al Unipi).
 
Lo sviluppo di un processo integrato a membrana permette la chiarificazione e la concentrazione del succo di kiwi, le cui proprietà organolettiche finali risultano simili a quelle del succo fresco (Cassano et al, Cnr-Unica).
 
Le ricerche inerenti aspetti fondamentali sulla qualità dei frutti di kiwi, forniscono ulteriori passi in avanti nell’individuare, ad oggi, i parametri da evidenziare come punti di riferimento, e quali invece necessitano di ulteriori approfondimenti. Differenti tecniche non distruttive risultano essenziali nell’ottimizzare il momento ideale per la raccolta, l’omogeneità di maturazione ed i metodi di conservazione al fine di preservare la qualità dei frutti.
Analisi di dettaglio caratterizzano le produzioni di areali di eccellenza (Igp kiwi Latina); fattori in pre e post raccolta chiariscono la loro influenza su importanti caratteri qualitativi, e recenti tecniche permettono di valorizzare la produzione di succhi di kiwi.