Colpisce una molteplicità di colture, la botrite. Dalla vite, coltura che la teme particolarmente anche per le gravi conseguenze aromatiche e olfattive sui vini, alle colture frutticole e orticole.
A patirne sotto raccolta sono infatti anche le drupacee, come pesco, albicocco, susino e ciliegio, mentre fra le orticole i danni da muffa grigia si possono palesare su pomodoro e altre solanacee, colpendo anche fragola, lattughe, cipolla, fagiolini ed erbe fresche.
Un flagello, la botrite, che quindi necessita dei più opportuni monitoraggi in campo e dei più efficaci trattamenti fitosanitari.
Teldor Plus: la lotta alla botrite secondo Bayer
Rapido e persistentemente efficace, grazie anche alla sua resistenza al dilavamento, come pure dotato di un ottimo profilo residuale. Questo, in sintesi, l'identikit di Teldor Plus, l'antibotritico di Bayer a base di fenexamide in linea con le più moderne esigenze del mercato, assicurando freschezza e qualità delle produzioni nel rispetto di salute e ambiente.
I punti di forza di Teldor Plus
Grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche, fenexamide viene assorbita rapidamente dallo strato ceroso delle superfici vegetali, dove risulta protetta da eventuali
dilavamenti dovuti a piogge o irrigazioni.
L'azione di Teldor Plus è quindi spiccatamente preventiva, essendo il fungicida da subito efficace nei confronti dei patogeni, impedendo sia la germinazione delle spore sia la crescita del miceli.
Il prodotto alla lente
Formulato come sospensione concentrata contenente 500 grammi per litro della sostanza attiva, Teldor Plus beneficia di una eccellente classificazione e mostra intervalli di sicurezza molto contenuti: 7 su vite, 3 su tutte le altre colture. Fatto che ne consente l'impiego sino a ridosso della raccolta, permettendo di contrastare la botrite proprio nel momento in cui maggiori possono essere i danni che arrecherebbe ai prodotti.
In alternativa, quando la fase di frigoconservazione devesse giocare un ruolo fondamentale nella tenuta dei raccolti alla malattia, è possibile anche effettuare un singolo trattamento in post-raccolta, per irrorazione dei frutti o tramite la loro immersione nella soluzione fitosanitaria. Ciò permette di prolungare significativamente la shelf-life di actinidia, pesco, albicocco, susino e ciliegio, ovvero le colture per le quali Teldor Plus è autorizzato anche in tal senso.
In tal caso non si parla più di intervallo di sicurezza, valido solo per le applicazioni in campo, bensì di giorni pre-commercializzazione. Su kiwi tale lasso temporale è pari a 60 giorni, mentre è di un solo giorno per le altre colture citate. L'actinidia, peraltro, non è coltura autorizzata per trattamenti in campo, potendo però contare sull'applicazione in post-raccolta.
Non solo botrite
Oltre alla difesa eccellente dalla botrite, sia in campo sia in serra, Teldor Plus contrasta anche monilie e sclerotinia. Le prime colpiscono le colture drupacee, mentre la seconda affligge numerose delle colture orticole riportate in etichetta.
I suoi dosaggi sono di 1-1,5 litri per ettaro per tutte la colture, tranne fagiolino (1,5 litri/ettaro) e cipolla (1,2 litri/ettaro).
Scarica il depliant di Teldor Plus
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Bayer Crop Science