Ora l'obiettivo è la campagna 2020, alla vigilia dell'arrivo della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova nella regione simbolo del settore pericolo italiano: 243mila tonnellate prodotte su un totale nazionale di 365 tonnellate.
"Sono 5mila le aziende agricole nella nostra regione che necessitano di veloci interventi finalizzati a un sostegno economico adeguato, se si vuole scongiurare il pericolo di una inevitabile perdita dell'intero comparto produttivo, con ricadute socio-economiche difficilmente calcolabili" ricorda Albano Bergami, presidente regionale dei frutticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna. "Serve un tavolo di coordinamento tecnico che riunisca tutte le regioni assediate da cimice asiatica e maculatura bruna, per dettare una linea di difesa delle produzioni che sia efficace. Bisognerà continuare ad affrontare la crisi del comparto anche in campo con una lotta chimica più mirata, per questo chiediamo di tenere attive le poche molecole ancora disponibili - tra queste alcune in corso di revisione -, cioè una sorta di moratoria affinché non siano poste ulteriori limitazioni al loro utilizzo, perlomeno fino al termine di questa fase emergenziale".
Un valido aiuto potrebbe arrivare anche dalla Regione Emilia Romagna con la quale si sta condividendo la proposta di ampliare il contributo per l'installazione delle reti anti-insetto all'80% al fine di abbattere ulteriormente il costo d'acquisto. Per riuscire a limitare i danni si guarda anche alla lotta biologica. "Soprattutto, entro la prossima primavera - sottolinea il presidente dei frutticoltori - dobbiamo essere in grado di effettuare i primi lanci degli insetti antagonisti (vespa samurai), a tal fine siamo in attesa che il ministero dell'Ambiente emani le linee guida all'introduzione".
Priorità di Confagricoltura Emilia Romagna è rivedere anche l'approccio alle nuove tecnologie. "Non possiamo fare a meno della scienza, della ricerca e della sperimentazione" prosegue Bergami. "L'introduzione delle nuove tecnologie di miglioramento dei vegetali, come l'editing del genoma col sistema Crispr, è una risposta concreta non solo alle esigenze della produzione nell'ottenere piante più sane e di conseguenza più produttive, ma allo stesso tempo alle sempre più elevate esigenze di sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare".
Non lascia margine a dubbi Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, che in chiusura afferma: "Vogliamo davvero sostenere l'agricoltura italiana? E farlo magari in maniera ecosostenibile, a basso impatto ambientale quindi con poca chimica? Allora non abbiamo altra scelta che ricorrere alla ricerca scientifica e sperare in un nuovo indirizzo politico capace di intercettare investimenti anche importanti da dedicare al settore. Climate change e parassiti hanno cambiato il modo di coltivare. Una missione impossibile se continuiamo ad adottare le tecniche d'un tempo".
Questi e altri temi di rilevanza per il comparto saranno sviluppati al World pear forum, l'appuntamento convegnistico che si svilupperà all'interno di Futurpera 2019, in programma a Ferrara Fiere dal 28 al 30 novembre.
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