A partire dalla seconda metà dell'ultimo decennio l’albicocco ha manifestato una forte espansione sia nel mondo che in Italia, dovuta sia alla crescente richiesta del mercato che alla concomitante crisi della peschicoltura

Dobbiamo comunque far notare che questa crescita non è risultata così evidente come ci si poteva aspettare. Diverse sono le cause che hanno impedito questa crescita preventivata e tra le principali possiamo citare l'elevata sensibilità di questa specie alle diverse condizioni di coltivazione, le avverse condizioni meteorologiche nel periodo invernale-primaverile delle ultime stagioni ed una difficile gestione agronomica visto la presenza di piante autoincompatibili, l'eccessiva alternanza di produzione ed un aggiornamento della tecnica di coltivazione non sufficiente alle nuove esigenze economiche.

Innovazione e mercato

La crescente domanda da parte dei mercati è stata sicuramente supportata dalle nuove cultivar che i genetisti nazionali ed internazionali hanno messo a disposizione dei frutticoltori e dei consumatori negli ultimi anni.
L’attività di ricerca ha generato tantissime nuove cultivar con differenti caratteristiche intrinseche ed estrinseche, a seconda della filosofia di miglioramento genetico del suo costitutore pubblico o privato e dall’area di competenza degli stessi. Dal punto di vista merceologico le albicocche si presentano di colorazione di fondo arancione intenso, brillantemente colorate, abbondante sovraccolorazione rossa, polpa di buona consistenza e d'elevata shelf-life. 

A volte però la qualità dei frutti può non risultare adeguata alle necessità, soprattutto quando il prodotto viene raccolto troppo precocemente per adeguarsi alle necessità di commercializzazione.
Infatti il rischio è quello di fissarsi eccessivamente sull'aspetto esteriore, sulla consistenza e sulla shelf-life, tralasciando le qualità organolettiche, portando ad una disaffezione del consumatore per un frutto che invece è potenzialmente apprezzabile per le sue capacità gustative. In quest'ottica si può affermare che esiste un rapporto molto stretto tra le caratteristiche qualitative e le scelta del consumatore. In alcuni casi questo rapporto è talmente stretto da creare vere e proprie nicchie di mercato di rilevante interesse economico: sono da ricordare la Tonda di Costiglione in Piemonte o l’Albicocca di Valleggia in Liguria, due cultivar di scarse caratteristiche estetiche ma con qualità aromatiche ed organolettiche talmente peculiari da spuntare prezzi di mercato nettamente più elevati rispetto alle altre cultivar pari epoca.

Il calendario di maturazione

Negli ultimi anni è stato fatto il tentativo di estendere il calendario di maturazione e di commercializzazione del prodotto. Con le nuove si è raggiunta la possibilità di raccogliere albicocche per un periodo di oltre 90-100 giorni rispetto ai 40-45 giorni precedenti, ampliando il panorama varietale soprattutto nel periodo extra precoce e in quello tradivo.

Un concetto di filiera anche per l’albicocco

Questa specie frutticola, di grandi tradizioni per l’Italia, è sempre stata coltivata e commercializzata senza tener conto di logiche di mercato globale e senza valutarne l’impatto commerciale: basti pensare a Bergeron e Tyrinthos per farsene una ragione.
Grazie ad una nuova filosofia di pensiero, ad una maggiore consapevolezza del marketing ed una visione più ampia e maggiormente attenta al mercato, diverse realtà hanno cominciato a proporre il concetto di filiera produttiva. Questa filiera non è però da considerarsi legata a club di produzione così come avviene per altre specie frutticole (per esempio, melo o pero); diciamo che nell'albicocco e nel pesco iniziano a farsi strada concetti di marketing che hanno come target di riferimento il mercato e il consumatore.
Quest'ultimo aspetto rappresenta la grande novità della filiera dell'albicocco in Italia e nel mondo. Però in un futuro si potrebbe prospettare la possibilità di introdurre formule di diffusione a club che impongano obbligatoriamente certi standard qualitativi, determinate ed oculate scelte agronomiche e contingentamento delle produzioni.

Conclusioni

In conclusione il futuro dell'albicocco come per altre specie frutticole sembra sempre più legato alla ricerca di un'elevata qualità dei frutti. Inoltre forte deve essere l'attenzione ad un'efficiente programmazione delle produzioni e delle tecniche di coltivazione e di raccolta per adeguarsi alle nuove esigenze di mercato ed economiche.