La Fragola è una specie frutticola notevolmente influenzata dall'ambiente di coltivazione ed i diversi areali fragolicoli nazionali sono caratterizzati da diverse condizioni pedoclimatiche e quindi presentano un proprio standard varietale. Il calendario di produzione copre ormai l'intero anno iniziando a Gennaio nelle aree più calde del paese (Sicilia) per raggiungere un picco nei mesi di Aprile-Maggio - nel momento in cui si concentrano le produzioni  Campane, Lucane, Romagnole e Venete -, per poi proseguire in estate con le produzioni di montagna piemontesi e trentine) fino al tardo autunno con le produzioni della coltura autunnale veronese.

Sicilia
Le aree di maggiore concentrazione fragolicola sono poste nelle provincia di Marsala e Trapani con una superficie complessiva che si attesta intorno ai 300 Ha, rimanendo quindi stabile rispetto al 2006. Il clima particolarmente mite e il ricorso a sistemi di protezione della coltura permettono di ottenere produzioni molto precoci (fine dicembre-inizio gennaio. In questa regione come in altre zone del meridione si è evidenziato un cambiamento del tipo di pianta utilizzata. L'impiego delle piante fresche, rispetto alle frigoconservate, è infatti aumentato negli ultimi anni ed attualmente interessa più della metà della superficie coltivata con una preferenza della pianta fresca a radice nuda. Spesso però questa pianta viene messa a dimora in campo troppo tardi con conseguenze negative sulla precocità e sulla produttività. Da segnalare, inoltre, un aumento delle piante fresche in cime radicate, le quali possono fornire risultati di produzione anche migliori rispetto alla tecnica a radice nuda, se piantate in campo molto precocemente (fine settembre). Lo standard varietale è dominato da Tudla seguita poi da Camarosa, Naiad, Ventana e Candonga.

Calabria
La fragolicoltura in questa regione è quasi completamente concentrata nella Piana di Lamezia Terme e da qualche anno la coltura protetta ha sostituito quella tradizionale di pieno campo. Anche qui la pianta fresca a radice nuda  - più adatta anche alla coltura protetta - ha soppiantato quella frigoconservata - più adatta alla coltura in pieno campo - permettendo così di anticipare le produzioni (fine gennaio - inizio febbraio). Lo standard varietale è dominato dalla californiana Camarosa.

Sardegna
La fragolicoltura sarda è concentrata nella zona di Arborea (Oristano) e la sua produzione è principalmente finalizzata al mercato interno. Si utilizzano prevalentemente piante frigoconservate della varietà Tudla con produzione  a partire dall'inizio di Marzo.

Basilicata
E' la terza in ordine di importanza e di produttività. La principale zona di coltivazione è concentrata nel Metapontino con un totale di superficie investita di 420 Ha (+5% rispetto al 2006). Le piante utilizzate sono principalmente fresche (80% del totale) in modo tale da poter anticipare le produzioni. Lo standard varietale è rappresentato principalmente Candonga che ha sostituito Pajaro, seguita da Ventana e Camarosa.

Campania
La fragolicoltura è concentrata in due grandi aree come la Piana del Sele (salernitano) e l'Agro Aversano (Napoletano e Casertano) dove anche in questo caso la pianta fresca risulta la più utilizzata a discapito della più tradizionale frigoconservata. Questa zona si è confermata il più importante bacino produttivo italiano con oltre 800 Ha (+9% rispetto al 2006). Lo standard varietale è principalmente basato su Camarosa seguita da Candonga e Ventana.

Centro Italia
In questa pare dell'Italia la fragola ha un ruolo piuttosto limitato ed è presente soprattutto nel Lazio (area di Latina), in Abruzzo (aree di Francavilla e nel Pescarese) e nelle Marche (Anconetano ed Ascolano). In queste aree gli standard varietali spesso includono varietà che presentano la loro linea di confine. Infatti ad esempio in Abruzzo accanto a varietà più adatte a climi del Nord come Alba e Onda sono presenti varietà più adatte al Sud come Camarosa, Candonga e Ventana.

Emilia-Romagna
La fragolicoltura con circa 370 Ha (+6% rispetto al 2006) di cui l'80% in pieno campo è concentrata nel cesenate (ed in parte nel ferrarese). Secondo i dati catastali riveste un ruolo importante la varietà Alba (38% del totale) seguita da Onda (16%), Roxana (9%) e Maya (7%).

Veneto
La Fragola, che ammonta a circa 650 Ha (+10% rispetto al 2006), è principalmente concentrata nel Veronese dove sui tre quarti della superficie investita si utilizza la coltura autunnale veronese; questa prevede l'impiego di piante frigoconservate di grosse dimensioni o ripichettate (A+) in grado di avere un doppio ciclo di produzione:
- il primo nel periodo autunnale 50 giorni dopo la piantagione (2° decade di Agosto)
- il secondo nella primavera successiva.
Lo standard varietale è rappresentato principalmente da Alba (16%), seguitada Roxana (15%), Darselect (14%), Eva (11%) e Patty (11%).

Piemonte
La coltura è principalmente diffusa in provincia di Cuneo (provincia di Boves e Peveragno) con 160 Ha (-4% rispetto al 2006) ad altitudini variabili dai 550 m dei fondovalle fino a 1400 m. Le varietà unifere (1) rappresentano più del 70% degli impianti e fruttificano da giugno a metà luglio. Lo standard varietale è rappresentato principalmente da Alba (36%), Arosa (33%) e Roxana. Gli impianti di rifiorenti, invece, rappresentano circa il 20%, con le varietà di Seascape, Aromas, Diamante ed Irma, le quali vengono messe a dimora nel mese di aprile e maggio per fruttificare in estate ed in autunno.

Trentino-Alto Adige
Nella provincia di Trento, la fragolicoltura in questa parte della regione è stabile e concentrata principalmente in Valsugana e nell'altopiano di Pinè, ad altitudini variabili da 400 a 1200 m. In Alto Adige invece le zone di produzione più importanti sono localizzate in Val Martello, Val d'Ultimo, Val d'Isarco e Val Punteria. I produttori trentini producono principalmente nel periodo estivo; gli impianti localizzati alle altitudini più basse sono caratterizzati dal doppio ciclo un doppio ciclo (A+ o TP) come accade nel veronese, mentre gli impianti realizzati a quote più alte adottano la tecnica della coltura programmata, principalmente fuori suolo, che prevede l'impiego di piante di grosse dimensioni (TP o WB) messe a dimora da fine aprile ad inizio luglio in modo tale da garantire la fruttificazione per tutto il periodo estivo. La varietà dominante è Elsanta, seguita da Darselect, Everest e Diamante. A differenza delle vallate del Trentino, in Alto Adige la coltura fuori suolo è poco diffusa e concentrata in Val d'Isarco. Tra le varietà coltivate, Elsanta è sul gradino più alto del podio, seguita da Marmolada e Raurika.

Regioni

Ha Pieno campo 2007

Ha Coltura protetta 2007

Ha Totali

Piemonte

80

83

163

Trento

15

120

135

Bolzano

70

35

105

Veneto

61

595

656

Emilia-Romagna

297

74

371

Campania

6

803

809

Basilicata

19

400

419

Calabria

28

232

260

Sicilia

7

286

293

Altre Regioni

169

230

341

Totale

752

2857

3552

Variazione su anno precedente

 

 

+4%

Tabella: dati CSO


(1) varietà unifere:
varietà che fioriscono in un solo periodo e che producono in una sola volta in modo più o meno scalare.
In queste varietà esiste una fioritura primaverile più o meno lunga (10-70 giorni). Nelle rifiorenti la fioritura avviene dalla primavera fino all'autunno in modo continuativo.

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