L'agricoltura sta vivendo un periodo di profonda innovazione. La spinta verso le nuove tecnologie arriva da incentivi economici, considerazione pratiche e da una generazione di giovani che si affacciano in questi anni al settore.

Ma la conversione all'agricoltura 4.0 conviene davvero?
Il futuro dell'agricoltura è legato alla sostenibilità ambientale, alla razionalizzazione delle risorse e ad una massiccia disponibilità di dati conservati online e ormai raggiungibili con qualsiasi dispositivo e da qualsiasi mezzo: dagli smartphone dell'operatore, ai dispositivi montati sui trattori, fino alle centraline in campo. Questo controllo capillare si traduce in una lotta senza quartiere allo spreco di risorse, che, in definitiva, altro non è che un vantaggio economico per l'agricoltore stesso.

Tralasciando i contributi e gli aiuti in denaro, che sono spesso una delle ragioni principali che porta ai cambiamenti in azienda, l'agricoltura 4.0 conduce non solo a risparmi economici reali, ma anche a condizioni di lavoro meno pesanti e a rese qualitativamente migliori.

L'installazione in campo di centraline e sensori abbinati ad un sistema di automazione permette di ridurre la manodopera e gli sprechi idrici, di concime e di fitofarmaci. È il sistema stesso ad avvertire se ci sono carenze organiche o condizioni siccitose. Acqua e prodotti di supporto saranno distribuiti solo dove e quando è necessario, senza sprechi e senza ore di lavoro inutili, con l'ulteriore vantaggio di ottenere rese maggiori ed omogenee. Parliamo di un vero e proprio servizio su misura, parcella per parcella, che permette di ottenere risultati uniformi su tutto il campo con meno fatica. E quando si parla di risparmi rispetto ad un metodo di lavoro tradizionale, intendiamo tagli reali, che in pochi anni arrivano a ripagare l'investimento iniziale.

Sì, perché una delle obiezioni che spesso viene mossa alla conversione di un'azienda agricola verso le nuove tecnologie è il costo che ciò implica. Tuttavia, se una parte di investimenti può essere coperta grazie al ricorso ai contributi e agli incentivi di settore, il resto è recuperabile in pochi anni, grazie ad un costo per ettaro inferiore, all'ottimizzazione dei raccolti e, cosa non meno importante, ad un miglioramento delle condizioni di lavoro e delle ore spese sul campo.

Un esempio viene da Acquafert Agri, azienda che realizza impianti di irrigazione e fertirrigazione. In estate l'acqua per l'agricoltura è rigidamente razionata, con la conseguenza che in un sistema tradizionale le bagnature vanno fatte per turni e non in base alle reali esigenze delle colture. I sistemi a goccia di nuova generazione superano questo limite, consentendo un risparmio d'acqua così elevato da poter essere messi in funzione al di fuori dei turni di irrigazione. A ciò si aggiunge il vantaggio che garantiscono una bagnatura più uniforme e circoscritta all'apparato radicale, soprattutto in caso di sub irrigazione. Con questo metodo si rallenta notevolmente anche la crescita delle infestanti, con un ulteriore risparmio sull'uso di diserbanti e ore di lavoro. Acquafert Agri, inoltre, inserendo centraline di controllo sul campo, permette che l'impianto venga azionato da remoto, senza il controllo costante di un operatore per tutta la durata del ciclo irriguo.
 
I reflui zootecnici o da biogas, se opportunamente trattati, rappresentano un'ulteriore risorsa per le aziende agricole. Sempre Acquafert Agri ha studiato un sistema di separazione e filtrazione che tramite un processo meccanico rende i reflui idonei alla diffusione anche mediante gli impianti di irrigazione a goccia o pivot. In questo modo si risparmia denaro per la concimazione e si innesca un circolo virtuoso interno all'azienda che riduce gli "scarti". Il sistema di trattamento si avvale di macchine prototipo progettate da Acquafert Agri e attualmente allo studio del progetto europeo Life Arimeda. L'Ue sta infatti valutando sistemi che contengano le emissioni di ammoniaca in atmosfera, di cui l'agricoltura è uno dei maggiori produttori. I risultati raggiunti sino ad ora sono estremamente promettenti e confermano come i prototipi di Acquafert Agri riducano drasticamente le sostanze nocive durante la fertirrigazione con pivot e goccia.

Il passaggio all'agricoltura 4.0 può rappresentare, quindi, una reale opportunità per andare verso quel radicale cambiamento che in molti chiedono da tempo. Saper cogliere questa opportunità è poi una questione personale, ma di certo risulta più semplice, efficace ed indolore se ci si affida a personale competente e preparato.
 
Acquafert Agri