Buone le performance della passata edizione, che ha ricalcato con soddisfacente affidabilità l’andamento del periodo appena trascorso. I modelli matematici andavano ad individuare difatti una possibile fase dinamica e fredda, con episodi climatici a chiaro stampo invernale, per poi addolcirsi gradualmente con l’arrivo di correnti più occidentali nei successivi periodi.
La nostra penisola, ormai entrata in una fase meridiana, avrà la possibilità anche nel mese di aprile di vedere diversi volti termici, grazie ad una maggiore convergenza via via più occidentale, con altalena tra fasi umide e miti contrapposte a rapide irruzioni di aria più fredda dai quadranti settentrionali.
Un vortice polare in successivo decadimento, innescato da vari riscaldamenti in stratosfera, porterà quindi un quadro climatico orientato alla dinamicità atmosferica. 

La tendenza meteo
La seconda parte di marzo e l’inizio di aprile risulteranno, come già ricordato, piuttosto umidi e instabili, in particolare sui settori nord occidentali e sull’area tirrenica, ove al momento è ancora in auge una preoccupante carenza idrica.
Il clima andrà successivamente ad addolcirsi con maggiori influssi oceanici, portando un contesto generalmente mite specie al Centro-Sud, ma senza escludere possibili inserimenti di aria fredda dai quadranti settentrionali. 

Italia settentrionale
Il medio e lungo termine evolverà, secondo l’ultima elaborazione modellistica, in modo discontinuo, con una prima parte in un contesto umido e spesso instabile, ove non mancheranno rovesci sparsi anche frequenti sui settori occidentali. Al momento, dalle ipotesi formulate, gli accumuli previsti non riusciranno a risolvere definitivamente il deficit idrico, che verrà comunque alleviato. 
La parte centrale del mese aprile, dopo una temporanea stabilizzazione, andrà ad evolvere verso la variabilità specialmente al Nord-Est e Romagna, con moderate piogge in pianura e neve sulle Alpi. Non mancheranno inserimenti freddi, i quali potrebbero causare alcune gelate tardive, pericolose per il settore ortofrutticolo italiano.
La seconda fase primaverile ci accompagnerà in modo graduale, con nuove precipitazioni, ad un contesto ventilato e più mite. 

Italia centrale
Anche per le regioni centrali il meteo potrebbe evolvere in modo discontinuo, con una prima parte umida e spesso instabile, ove non mancheranno rovesci sparsi frequenti su area tirrenica e Sardegna.
La parte centrale del mese di aprile, dopo una temporanea stabilizzazione con residui fenomeni sui settori orientali, evolverebbe con un impulso instabile specialmente lungo l’adriatico, con rovesci e neve sugli Appennini a quote basse per la stagione. Il brusco calo termico correlato potrebbe causare alcune gelate tardive, pericolose per frutta, ortaggi e primizie stagionali.
La decadenza della stagione fredda sarà percettibile anche sulle centrali, con nuove precipitazioni in un contesto più mite e ventilato. 

Italia meridionale
L’andamento evolverà in modo discontinuo anche al Sud, con una prima fase particolarmente umida e spesso instabile, ove saranno attesi rovesci sparsi frequenti su area tirrenica ionica e Sicilia settentrionale.
Successivamente, dopo una temporanea stabilizzazione, il quadro meteorologico andrà ad evolvere sotto possibili impulsi instabili specialmente lungo l’adriatico, con rovesci ed una sostenuta ventilazione. Nel contesto la neve farà la propria ricomparsa sugli Appennini e una generale flessione termica non escluderà possibili gelate tardive nelle aree interne vallive.
Il clima si andrà poi gradualmente ad addolcire per l’effetto di una sostenuta ventilazione occidentale, specie su area tirrenica.

Evoluzione
Il trimestre primaverile risulterà piuttosto instabile con freddo tardivo, grazie ad una destabilizzazione molto forte del Vortice polare.
Disgregazione avvenuta troppo tardi per poter dare un tono in extremis alla stagione fredda, che si è mostrata davvero insipida su gran parte del continente europeo per l’effetto della straordinaria tenuta del Vp. Tenuta forse storica con termiche a 10 hPa (stratosfera) sino a -80°C nel mese di febbraio, ed un definitivo declino del Vp - final major warming - solo nel corso dell’ultimo mese. 
In ottica estiva è ora fondamentale portare un nuovo indice nel paniere: l’Itcz (parametro che indica l’ondulazione della corrente a getto), che in periodi di El Nino molto forte - come l’attuale - porta a vivaci azioni meridiane in primavera, ma a pericolose arroventate durante la bella stagione.

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