Con la votazione di mercoledì 3 febbraio 2016 il Parlamento europeo chiede alla Commissione europea di ritirare le sue autorizzazioni per l'utilizzo di soia geneticamente modificata resistente agli erbicidi in alimenti e mangimi. I deputati inoltre sottolineano che gli Ogm sono autorizzati nell'Ue senza il sostegno degli Stati membri.

I tre Ogm nel mirino del Parlamento
Si tratta degli FG72, MON 87708 x MON 89788 e MON 87705 x MON 89788. I deputati sottolineano come il glifosato, un erbicida, sia stato classificato come "probabilmente cancerogeno" dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il 20 marzo 2015 e che gli Ogm in generale continuano ad essere autorizzati nell'Ue senza il sostegno degli Stati membri. Diverso il parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che, il 12 novembre scorso, ha reputato “improbabile” che il diserbante potesse rappresentare un pericolo cancerogeno per l’uomo. I deputati hanno approvato tre obiezioni separate, tutte presentate dagli eurodeputati Bart Staes (belga, verde), Sirpa Pietikäinen (finlandese, popolare), Guillaume Balas (francese, socialista), Lynn Boylan (irlandese, sinistra unita) ed Eleonora Evi (italiana, M5S).

La Commissione europea cambi le regole del gioco
“Sfidiamo la Commissione a cambiare le regole di autorizzazione degli Ogm in Europa perché i cittadini europei non vogliono il transgenico”? Così Eleonora Evi, eurodeputata M5S e una delle autrici delle risoluzione di rigetto dei tre Ogm. Nel testo delle risoluzioni approvate, si legge: il Parlamento europeo “chiede alla Commissione di presentare una nuova proposta legislativa sulla base del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che modifichi il regolamento (CE) n. 1829/2003 tenendo conto delle preoccupazioni frequentemente espresse a livello nazionale e che non si riferiscono soltanto alle questioni legate alla sicurezza degli Ogm per la salute o l'ambiente”.

Ma il Parlamento aveva rifiutato il divieto di commercializzazione
Tuttavia nel mese di ottobre 2015, sono stati gli stessi eurodeputati a bocciare la possibilità che i singoli Stati membri dell'Ue possano limitare o vietare la vendita e l'utilizzo sul proprio territorio di alimenti o mangimi Ogm già approvati a livello Ue, in quanto preoccupati che questa legge avrebbe potuto dimostrarsi irrealizzabile o condurre alla reintroduzione di controlli alle frontiere tra i Paesi favorevoli e quelli contrari agli Ogm. Sempre in quell'occasione, il Parlamento aveva prodotto uno studio sulla possibilità di 'opt-out' per i singoli Paesi.

Come funziona oggi l'autorizzazione Ogm in Europa 
Le aziende che vogliono commercializzare prodotti transgenici in Europa devono presentare domanda in primo luogo all'autorità competente di uno Stato membro. Questa viene poi trasmessa all'Autorità europea per la sicurezza alimentare, che è responsabile della valutazione scientifica del rischio sia ambientale sia per la salute umana e animale. La valutazione del rischio è effettuata in stretta collaborazione con gli organismi scientifici degli Stati membri. Successivamente il parere è reso disponibile al pubblico e viene avviata una consultazione pubblica che rimane aperta per un mese. Entro tre mesi dal ricevimento del parere dell'Efsa, la Commissione europea prepara una proposta di decisione di esecuzione per rilasciare o rifiutare l'autorizzazione che viene trasmessa agli Stati membri ed è soggetta a votazione a maggioranza qualificata. Se il comitato permanente e il comitato d'appello non riescono ad adottare la decisione a maggioranza qualificata entro un determinato periodo di tempo, spetta alla Commissione adottare la decisione finale.