"Siamo rovinati. E non dico altro, siamo veneti". C'è un dolore trattenuto, una compostezza mista ad una connaturata dignità nelle parole di Pierluigi Argenton da Saletto, provincia di Padova.
Un dolore che solo nelle incrinature della voce piega nella disperazione: quella di aver perso tutto.
Il raccolto, l'azienda, il lavoro di una vita.

Tutto spazzato via dall'acqua che in poco meno di un'ora s'è portata via case, strade, cantine, stalle, serre, campi e migliaia d'animali. E un'economia agricola, quella veneta, tra le più floride dello Stivale.

Nelle parole di questo imprenditore agricolo da tre generazioni non c'è traccia di autocommiserazione. La voglia di raccontare quella sì.

Perché tanta acqua, da queste parti, non si era mai vista. Nemmeno nel '66, quando il Frassine ruppe gli argini la prima volta. Roba da niente, in confronto. 

 

Argenton, associato a Coldiretti Veneto, a Saletto aveva ventimila polli e un'azienda orticola con serre e ortaggi che arrivavano direttamente sui banchi dei mercati a km zero.

 

Pierluigi Argenton lungo la stradina di casa

"L'ultimo container con le carcasse dei polli se n'è appena andato. E mi hanno chiesto 16 mila euro per lo smaltimento. Ma dove li trovo questi soldi? Non ho più niente". Solo la macchina, due trattori sottratti all'acqua e trecentomila euro di danni.
"In qualche modo dobbiamo andare avanti - spiega Argenton - ma noi qui siamo stati dimenticati, della bassa padovana non ha parlato nessuno. Sì, la Protezione civile ci ha dato il primo aiuto, ma ci siamo dovuti arrangiare fra di noi".

 

Ventimila polli annegati

Ed è proprio questa solidarietà di verghiana memoria, oltre alle alle ingenti perdite, a unire gli agricoltori della bassa. Florindo Zancanella - 40 anni, due figli, ancle lui agricoltore da tre generazioni - oltre all'allevamento avicolo, con 20 mila polli annegati in due metri d'acqua, davanti agli occhi ha una distesa di piante di tabacco che galleggia. Il raccolto di un anno e trecentomila euro sott'acqua. "Ho perduto anche gli undici forni per l'essicazione - racconta -, gli ultimi tre li avevamo comprati quest'anno".

Il tabacco essicato in fermentazione, trecentomila euro di danni

Perché qui si investe ancora, e tanto. Ma adesso si pensa alle rate del mutuo - il Governo ne ha appena annunciato la sospensione - e ai pagamenti in scadenza. Alle assicurazioni invece no. "L'assicuratore mi ha detto che non vedremo un soldo - dice Zancanella -, perché le alluvioni, al pari delle sommosse popolari e della bomba atomica, non prevedono risarcimenti".

Intanto, mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - dopo la missione congiunta con il leader leghista Umberto Bossi - ha annunciato l'arrivo di 300 milioni di euro per far fronte all'emergenza, in Veneto continua la conta dei danni: duecentocinquanta milioni di euro per la Cia, 500 per il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, un miliardo per Confagricoltura. Per Coldiretti una vera e propria "carneficina" di animali e bestiame.

E c'è chi mette le mani avanti e lancia l'allerta sciacallaggio sulla ricostruzione. "Già riteniamo che 300 milioni di euro siano pochi – sostiene Rocco Tiso, presidente della Confeurovogliamo solo augurarci che non avvenga di nuovo ciò che si è verificato in recenti situazioni di emergenza: ovvero lo sciacallaggio sugli appalti per le ricostruzioni. Ci aspettiamo – prosegue Tiso - che i soldi vengano distribuiti onestamente, che arrivino direttamente alle aziende e alle famiglie, evitando i soliti passaggi burocratici che alimentano le tasche di pochi malviventi senza scrupolo che si permettono anche di ridere delle disgrazie altrui".

E' notizia di poco fa, che la Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo d'inchiesta contro ignoti per disastro colposo in relazione alll'esondazione del Bacchiglione.