Il Parlamento Europeo, nella seduta del 10 aprile 2024, ha approvato con emendamenti e in prima lettura la risoluzione legislativa sulla proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sul monitoraggio e la resilienza del suolo con 336 voti favorevoli, 242 contrari e 33 astensioni.

 

Il voluminoso dossier, ben 110 pagine, ad un primo esame, appare soprattutto rivolto ad altri settori produttivi che tendono a consumare suolo - evenienza che l'Unione intende limitare al massimo - o ad inquinarlo, situazione che va risanata: "si stima - si legge in una nota dell'Europarlamento - che circa il 60-70% dei suoli europei si trovi in uno stato malsano a causa di problemi quali l'espansione urbana, i bassi tassi di rinnovo dei terreni, l'intensificazione dell'agricoltura e il cambiamento climatico".

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Resta l'obiettivo di disinquinamento dei suoli entro il 2050, ma con minori oneri per l'agricoltura rispetto all'impianto originario della Direttiva come proposta dalla Commissione Ue, anche se non viene meno l'obiettivo di aumentarne la fertilità naturale, in modo da favorire l'assorbimento di CO2 da parte dei terreni, così da ridurre l'impatto dell'agricoltura sui cambiamenti climatici.

 

Il dossier, che ora passa all'esame del Consiglio Europeo, verrà definitivamente approvato con l'avvento della nuova legislatura europea.

 

Leggi nazionali per limitare consumo di suolo

Anche il testo uscito dalla plenaria di Strasburgo mantiene il piede fermo sull'alt al consumo di suolo da parte di città e infrastrutture. Gli Stati membri dell'Unione, dovranno dotarsi di leggi per la limitazione del consumo di suolo, imponendo proprie norme affinché nella costruzione di nuovi manufatti possa essere coinvolto solo il terreno già più degradato, in modo da ridurre al minimo il danno ambientale. Si tratta di un orientamento in linea con quanto contenuto in alcune proposte di legge presentate al Parlamento italiano nelle scorse legislature e mai approvate e che sarà ora necessario riprendere dopo il recepimento della normativa in Italia.

 

Il rinvio alla Pac

In particolare, per quanto riguarda le pratiche di gestione sostenibile del suolo agricolo la Direttiva, grazie agli emendamenti approvati dall'Europarlamento, riconosce anche "quelle definite dalla Politica Agricola Comune" quali in grado di contribuire "alla sostenibilità e alla resilienza del sistema alimentare". E resta l'obiettivo di "ridurre le perdite di nutrienti e i residui di fitofarmaci". Ma scompaiono degli obiettivi temporali certi entro i quali far scattare le sanzioni. Questo perché di fatto vi è un rinvio implicito ai regolamenti sulla Pac, peraltro in fase di revisione proprio su alcune fondamentali Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali.

 

Più ricerca per suoli migliori

La Direttiva inoltre contiene chiari riferimenti al riposizionamento dei fondi per la ricerca in direzione di un incremento di quelli destinati a cercare nuove soluzioni per rendere i terreni più fertili e produttivi con sistemi innovativi. Novità anche per quanto riguarda la privacy aziendale, che sarà salvaguardata in caso di esibizione dei dati sulla gestione dei suoli da parte di enti pubblici, sia sull'attività di consulenza necessaria a certificare la buona gestione dei suoli, che non è più imposta dalla Direttiva.

 

Cia, soddisfazione per l'esito del voto

Cia-Agricoltori Italiani è soddisfatta per l'esito del voto: "Così si tutela quella che è una risorsa fondamentale per gli agricoltori e le aree interne, base delle produzioni agricole e fonte di reddito per le comunità rurali - commenta il presidente nazionale Cristiano Fini - ma anche per tutti i cittadini, perché un suolo in salute è un argine prezioso contro inquinamento e dissesto idrogeologico. Ora la Direttiva europea sia da gancio per arrivare finalmente anche in Italia a una Legge in materia".

 

Il testo finale approvato in plenaria accoglie diverse delle richieste avanzate da Cia negli ultimi mesi. In particolare, sono stati cancellati gli obiettivi di miglioramento dello status del suolo fondati su un predeterminato e breve arco temporale e, quindi, scientificamente irragionevoli; è stata scongiurata l'imposizione di un approccio top-down a favore di un sistema di consulenze per i gestori terrieri; è aumentata la garanzia di protezione dei dati sensibili degli agricoltori; è stato eliminato il sistema sanzionatorio che avrebbe gravato su persone fisiche o giuridiche.


"Inoltre, rispetto al consumo di suolo, questione da sempre prioritaria per Cia, c'è la conferma per gli Stati membri di mettere in atto azioni e misure per ridurre il più possibile il consumo di suolo; di dare priorità alle aree in cui la perdita di servizi ecosistemici verrebbe ridotta al minimo e di preservare quanto più possibile la fertilità del suolo, la biodiversità, la permeabilità all'acqua, la filtrazione e la ritenzione" si sottolinea nella nota.

 

Cia auspica che anche il Consiglio, prossimo step della Direttiva prima dell'inizio dei triloghi, mantenga le disposizioni sul consumo di suolo, come segnale importante di solidarietà al settore agricolo.