Negli ultimi due anni le principali criticità fitosanitarie provocate dalle malattie delle piante sono state la peronospora e la flavescenza dorata della vite e il genere Collethotricum che, dopo aver creato già da alcuni anni problemi su olivo e agrumi, si sta ora diffondendo in maniera diffusa sul melo rendendo necessari numerosi interventi fitosanitari nel periodo estivo.

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Ancora in costante aumento le infezioni di oidio sulle diverse colture frutticole e sulla vite. Sempre importante la Monilia su tutte le drupacee e, favorite dall'andamento piovoso delle ultime primavere, le batteriosi su varie colture e l'Alternaria su patata.
Tra i fitofagi, sempre critica la cimice asiatica, mentre deve essere ulteriormente confermata una preoccupazione per le forficule che stanno sempre più interessando tutte le drupacee.

 

Su melo, a conferma della tendenza degli ultimi anni, molto critico, specie nel 2022, il controllo dell'afide lanigero.

Su ciliegio, specie nel 2022, molto problematico il controllo della Drosophila suzukii.

Sugli agrumi in crescita e sempre più problematico il controllo degli acari, problematico nel 2023 il controllo della mosca dell'olivo, specie nel Centro Nord.

Su olivo ancora in crescita la cecidomia nelle regioni centrali.

Da segnalare, su vite e drupacee in particolare, ma piano piano anche sulle altre colture, l'evoluzione e il progressivo cambiamento delle specie delle cocciniglie presenti che rendono necessari modifiche nelle strategie di difesa.

Su vite non particolarmente problematico il controllo delle tignole, anche se va segnalata in costante crescita l'attenzione che è stata posta nel Centro Sud alla tignola rigata, che si diversifica in maniera importante dalla tignoletta, e che necessita di specifici monitoraggi per poter posizionare correttamente i trattamenti, specie per le generazioni estive. 

 

Un po' di numeri

Questo quanto emerso dalla sintesi dei bilanci fitosanitari del 2022 e del 2023, presentati in 8 incontri organizzati dall'Aipp, l'Associazione Italiana per la Protezione delle Piante, con le Giornate Fitopatologiche e le Regioni. Infatti, i bilanci fitosanitari degli ultimi due anni sono stati sintetizzati in occasione delle ultime Giornate Fitopatologiche 2024.

 

Gli incontri hanno analizzato i bilanci fitosanitari delle 16 principali colture agrarie italiane (vite, uva da tavola, melo, pero, pesco, albicocco, ciliegio, susino, arancio, limone, mandarino, olivo, frumento, mais, pomodoro e patata). Complessivamente un'ottantina le relazioni presentate dai servizi fitosanitari regionali o dai loro rappresentanti, presenti quasi tutte le Regioni italiane, all'appello sono mancate solo il Lazio e il Molise.

Complessivamente sono stati quasi duemila i partecipanti ai diversi incontri che si sono tenuti online e in tre incontri in presenza a Bari, Bologna e Verona.

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Gli eventi climatici avversi degli ultimi due anni

Per quel che riguarda l'andamento meteorologico, gli ultimi due anni (2022 e 2023) sono stati caratterizzati da un andamento climatico particolarmente critico che si è andato perfettamente ad inserire nel solco del cambiamento climatico. In particolare, si devono segnalare:

  • forti brinate primaverili, sia nel 2022 che nel 2023;
  • lungo periodo di siccità tra 2022 e 2023;
  • fine inverno con alte temperature e conseguenti anticipi nell'inizio dei risvegli vegetativi;
  • nella primavera del 2023, tra aprile e metà giugno, lunghi periodi con forti precipitazioni e, in alcune zone, allagamenti;
  • in molte regioni frequenti e intense precipitazioni nel luglio del 2023;
  • frequenti grandinate di forte intensità nell'estate del 2023;
  • temperature estive molto alte, da record.

Forti le ripercussioni che si sono avute sulle produzioni a causa di brinate, allagamenti e grandinate
Molto importanti, oltre ai controlli nei punti d'entrata, i monitoraggi condotti dai servizi fitosanitari che prevengono e gestiscono l'introduzione degli organismi nocivi da quarantena.

Grande attenzione a Xylella fastidiosa, la Flavescenza dorata e lo Scaphoideus titanus, l'Aromia bungii, rinvenuta recentemente anche in Toscana, e la Bactrocera dorsalis, oggetto di uno specifico piano di contenimento in Campania.

 

Nuove strategie e piani di difesa

Su tutte le colture forte preoccupazione per la progressiva contrazione del numero dei prodotti fitosanitari a disposizione per la difesa delle colture.
Crescente l'impiego dei modelli previsionali sullo sviluppo dei parassiti, i cui output sono stati diffusi per lo più a carattere territoriale, e il ricorso a reti di monitoraggio con captaspore e campi spia con aree non trattate. Grande attenzione alle reti di monitoraggio, anche se si deve registrare un rallentamento, per motivi economici, all'impiego delle trappole.

 

In costante crescita l'impiego di prodotti biologici a basso impatto, della confusione sessuale e il lancio degli insetti utili. A tale proposito da segnalare che per il controllo della cimice asiatica prende sempre più importanza l'attività dei parassitoidi, con un aumento del Trissolcus japonicus, che si sta sempre più insediando nei nostri ambienti, una limitata contrazione del Trissolcus mitsukurii e, ancora, un ruolo di rilievo per l'Anastatus bifasciatus.

 

In fase di ottimizzazione l'impiego dei prodotti rameici nel rispetto dei limiti di impiego imposti dalla normativa.

Da stabilizzare strutturalmente l'applicazione dei modelli previsionali e la produzione dei bollettini di difesa integrata.
Da trovare soluzioni per garantire la distribuzione dei prodotti fitosanitari anche in momenti in cui sia difficile entrare nei campi a causa di eccessi idrici.

Molto importante la rimodulazione delle strategie di difesa per cercare di limitare il ricorso all'impiego dei prodotti fitosanitari: monilie sulle drupacee, cancri rameali sulle drupacee, alternaria delle patate e del pomodoro e oidio del pomodoro.

 

Da sottolineare i problemi che sono stati provocati da tecniche agronomiche poco rispettose delle piante e che hanno favorito lo sviluppo delle malattie, quali:

  • concimazioni eccessive;
  • portainnesti sbagliati;
  • la ricerca di forme di allevamento che favoriscono una rapida entrata in produzione, ma che, inevitabilmente, influiscono sulla minore "rusticità" delle colture che sono sempre meno in grado di contrastare lo sviluppo delle avversità:
    • moria del pero e del melo;
    • cancri rameali del pesco;
  • molto importante l'applicazione della sfogliatura della vite che influisce indirettamente, ma in modo molto consistente sulla possibilità di contenere:
    • la peronospora sulle femminelle;
    • l'oidio, la botrite e le tignole della vite;
  • molto positivi i riscontri che sono venuti dall'impiego di varietà resistenti alle principali malattie:
    • frumento con resistenza alle fusariosi, alla septoria e ad altre importanti avversità;
    • pomodoro resistente alla peronospora e alle batteriosi.

Le relazioni presentate sono disponibili sul sito delle Giornate Fitopatologiche così come la registrazione dell'intervento.